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Cagliari, quattro mesi dopo ancora l’Arena Civica: è il “theatre of dreams” per i sardi?
Quattro mesi dopo l’impresa della Coppa Italia, il Cagliari torna all’Arena Civica per la finale di Supercoppa Primavera…

Cagliari e l’Arena Civica: tra sogno e realtà
Qualcuno cantava: “la realtà non è all’altezza della fantasia”, qualcun altro rispondeva: “siam quelli là, quelli tra palco e realtà”. Nel calcio però, non necessariamente i due concetti si separano. La finale di Supercoppa Primavera potrebbe diventare un esempio lampante di come il sogno, l’ambizione e il destino possano avvicinare sensibilmente il palco (ovvero il campo da calcio) e la sua controparte reale, che spesso si associa con la vittoria. Il Cagliari e l’Arena Civica: quattro mesi dopo sarà ancora storia?
Il confine sottilissimo tra predestinazione e suggestione
Potrebbe benissimo essere una casualità, una pura e semplice suggestione causata da percezioni sbagliate. Eppure, per il Cagliari sapere di giocare la sua seconda finale in meno di sei mesi all’Arena Civica di Milano, è un elemento in più. Il 9 aprile scorso, i sardi hanno alzato al cielo il primo trofeo della loro storia proprio in quello stadio. Il secco 0-3 rifilato al Milan, l’euforia per un’impresa destinata a riempire pagine di storia del club e un’ulteriore chance per arricchire la bacheca. Tre emozioni fortissime condensate in una sola serata, che ha restituito ai rossoblù una dimensione e una credibilità diversa. Il 26 agosto infatti, l’obiettivo non è più giocarsela alla pari, ma presentarsi ad un altro appuntamento con gli annali e riscriverli.
Pisano, cosa serve per l’impresa?
Abbiamo già presentato il tema, ma è giusto ribadire qualche concetto: Francesco Pisano ha ereditato da Pisacane un gruppo in parte già formato intorno ad alcune certezze. La difesa a tre è una di queste: i freddi numeri e il verdetto inequivocabile del campo lo confermano, il Cagliari concede pochissimo quando adotta questo sistema. Dal 9 febbraio scorso, giorno in cui i tre centrali sono diventati un diktat, la squadra ha disputato 19 partite e subìto 11 gol totali. Il tutto, infilando 13 risultati utili consecutivi sulla coda del campionato scorso e arrivando a centimetri dalla qualificazione ai playoff, un’autentica utopia soltanto qualche mese prima.
A centrocampo invece, vedremo con ogni probabilità due interni e un play, per provare ad arginare il possesso a tratti ipnotico dei ragazzi di Carbone. Sulle fasce i duelli più interessanti: Grandu e Marini sono imprescindibili per Pisano, mentre nei nerazzurri tengono banco i ballottaggi Marello-Conti e Della Mora-Ballo. Qualsiasi sia la combinazione scelta, c’è ritmo, capacità di aumentare la frequenza, accompagnamento nella proposta offensiva e senso dell’inserimento. In sostanza, assisteremo in ogni caso a duelli che potrebbero orientare la partita a favore di entrambe le squadre.
In ultima istanza, l’attacco: scalpita Trepy, a caccia della prima rete stagionale e con il gol che manca all’appello dall’ultima uscita del campionato scorso. Con lui, il movimento continuo e la rapidità di Luca Costa oppure qualche risorsa dalle retrovie, con Saddi e Mendy pronti a ribaltare le gerarchie.
Luca Ottaviano
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