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Carbone-Pisano, due volti nuovi per la finale di Supercoppa Primavera

Finale Supercoppa Primavera: Inter-Cagliari si gioca anche in panchina
Il 26 agosto è la data da segnare sul calendario: Inter-Cagliari è la partita che consegnerà il primo trofeo stagionale ad una delle due squadre. E se è vero che le finali sono partite a scacchi, è importante conoscere le mani e le menti dietro le due squadre. Coloro i quali muoveranno le pedine per cercare di risolvere un vero e proprio duello di nervi e idee a distanza. Ecco l’analisi di Benny Carbone e Francesco Pisano.
Benny Carbone e un’Inter da… rivoluzionare
Dal 30 maggio al 26 agosto 2025: circa tre mesi di distanza, ma tra due momenti così importanti sembrano essere passate ere geologiche in casa Inter. Zanchetta ha abdicato subito dopo la grande impresa di aver riportato il campionato ai nerazzurri, e ha passato il testimone a Benny Carbone. Soluzione interna, considerato il curriculum: ha già respirato l’ambiente Inter, ha guidato l’U18 nel 24/25 e proprio da quel gruppo attingerà per ricostruire una squadra che ha perso molti leader tecnici e carismatici. E la sua impronta tattica sembra essere già presente: il marchio di fabbrica è il 4-3-3, con i rifornimenti che arrivano dalle fasce e da terzini che accompagnano la proposta offensiva.
Ne è conseguenza diretta una determinata circostanza: dalla mediana in su si punta al cambio di ritmo, alla giocata risolutiva per aumentare il passo e scardinare anche le difese più chiuse. Non a caso, dei 4 gol segnati nelle prime 2 uscite stagionali, soltanto uno appartiene ad un centrocampista puro, al regista La Torre. In più, la distribuzione delle reti indica anche un’altra dinamica interessante: nell’Inter di Carbone tutti (dalla mediana a salire) possono potenzialmente arrivare a concludere, avvicinando il proprio raggio d’azione alla porta e dando corpo e consistenza alla proposta di gioco.
Occhio anche alla profondità delle alternative: da Humanes a Iddrissou, passando per Romano, Moressa, El Mahboubi; persino Zarate e Vukoje. Insomma, sono 8 potenzialmente per 5 posti: è l’elemento che ci spinge a credere che ci saranno molte chiavi di lettura da cogliere anche a partita in corso, con la panchina che giocherà un ruolo fondamentale.
Pisano, come un cambio tattico può cambiare i destini
La stagione 24/25 ci ha restituito un tema fondamentale nell’analisi del Cagliari: anche un solo cambiamento può plasmare un’intera stagione e darle un significato e un sapore diverso. Il passaggio ad un assetto tattico che non può prescindere dai 3 difensori, ha portato i rossoblù dall’immobilismo delle zone di media classifica a centimetri da una qualificazione ai playoff che avrebbe avuto del clamoroso. E Francesco Pisano, da uomo di calcio consapevole, ha fatto suo questo insegnamento nonostante sia entrato in corsa nel luglio scorso: i tre centrali donano una solidità diversa al gruppo, e liberano il potenziale sulle corsie. Grandu e Marini hanno più spazio di manovra, si sganciano volentieri con dei mandati esplorativi verso la metà campo offensiva e addirittura diventano decisivi nell’economia del risultato.
La seconda uscita stagionale infatti, è stata decisa da un affondo del capitano. Partendo da questo assunto fondamentale, il Cagliari può costruire con un centrocampo a 4 o mettere un interno in più, per fare densità e dare un’alternativa in più al palleggio. In avanti invece, si attendono le giocate di Yael Trepy: il numero 10 è atteso dall’annata dove deve sprigionare il suo potenziale, e un palcoscenico del genere è pensato per giocatori così, capaci di accendersi e diventare decisivi in una frazione di secondo.
Che vinca il migliore dunque, con la consapevolezza che sarà in ogni caso uno spettacolo da non perdere.
Luca Ottaviano
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