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Cagliari, appuntamento con la storia: il momento dei ragazzi di Pisano prima della finale di Supercoppa Primavera
Il punto sul Cagliari di Pisano in vista della finale di Supercoppa Primavera in programma martedì 26 agosto.

Cagliari, un sogno chiamato Supercoppa
Martedì 26 agosto 2025: una data che potrebbe entrare nella storia del Cagliari Primavera dalla porta principale. È la prima finale di Supercoppa Primavera per i sardi, grazie alla vittoria in Coppa Italia del 9 aprile scorso. Un sogno che, qualora dovesse diventare realtà, andrebbe a incrementare il bottino di un anno solare già più che soddisfacente.
Da Pisacane a Pisano, passaggio di consegne che cambia gli equilibri
In quel netto 0-3 inferto al Milan c’era il timbro visibile di Fabio Pisacane. Aggressione, organizzazione e pressione famelica per alimentare il proprio gioco e devitalizzare quello dei rossoneri. Concetti che ora dovranno essere trasmessi da alcuni senatori, già presenti durante la più grande impresa nella storia della Primavera rossoblù. Cogoni, Franke, Pintus: lì dietro il tempo sembra essersi cristallizzato a quel 9 aprile scorso; almeno due terzi di quella cerniera invalicabile verranno riproposti anche contro l’Inter. A centrocampo invece, il dinamismo di Liteta e l’entusiasmo di Grandu, reduce dal primo gol stagionale con cui i ragazzi di Pisani hanno messo al tappeto la Lazio (dulcis in fundo, con la fascia al braccio).
In sostanza, c’è stato un ricambio generazionale, ma alcune colonne portanti di quel successo ci sono ancora. Un filo conduttore con il passato recente, che dovrà poi tradursi in una partita attenta e competente. In panchina però, si siede una personalità diversa: un uomo di calcio, nonché fine conoscitore dell’ambiente. Dal 2022 al 2023 è stato collaboratore tecnico in Primavera, poi un anno di apprendistato come vice allenatore in Under 18, infine la direzione della squadra per circa un mese e il ritorno al suo ruolo d’origine prima di ereditare l’Under 20 da Pisacane. Insomma, il viaggio di Francesco Pisano è composto da una quantità consistente di sliding door, alle quali si aggiungerà inevitabilmente la sua prima finale. Una partita da vivere con l’attitudine e il temperamento che gli appartengono, magari con qualche intuizione che riesca a destabilizzare un’Inter che si presenta col favore dei pronostici.
Il ruolo di Underdog come scudo?
Nota a margine del ragionamento: l’indole da outsider che dà al Cagliari ulteriore motivazione. Si torna nuovamente al 9 aprile scorso: il Milan aveva per tutti una marcia in più, ma alla fine il cielo sopra l’Arena Civica si colorò di rossoblù. Questa finale dunque ci chiarirà un aspetto fondamentale: ai rossoblù piace agire sottotraccia per poi brillare quando conta? Sembra essere proprio così, e la tendenza viene in parte confermata dall’andamento dello scorso campionato, con uno sprint detonante nella seconda parte di stagione (11 risultati utili consecutivi dalla 28a alla 38a, con 8 vittorie e 3 pareggi). Inter avvertita: nella notte del 26 agosto, i ragazzi di Pisano non ci tengono a recitare il ruolo di sparring partner.
Luca Ottaviano
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