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“È un brutto vichingo”: Holten, dall’eco di Haaland al futuro del calcio in Norvegia

Il capitano Rasmus Holten trascina la Norvegia al debutto vincente al Mondiale U-20: leadership, rigore decisivo e crescita del calcio norvegese.

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Holten Norvegia
Holten Norvegia

Holten trascina la Norvegia all’esordio: simbolo di un movimento in crescita

Nell’anno del grande ritorno della Norvegia alla FIFA U-20 World Cup, dopo sei anni di assenza, tutti gli occhi erano puntati su un nome: Rasmus Holten. Sotto il sole dell’Estadio Fiscal di Talca, il possente difensore centrale non è passato inosservato, e non solo per i suoi 196 centimetri di altezza. Holten ha segnato il gol decisivo nella vittoria per 1-0 contro la Nigeria, firmando una prestazione da leader assoluto, dentro e fuori dal campo.

Il ritorno della Norvegia e un protagonista annunciato

Il ritorno al Mondiale giovanile era atteso da tempo in Norvegia. Il sorteggio aveva messo subito di fronte alla squadra una delle avversarie più ostiche del girone: la Nigeria, tradizionalmente una potenza a livello U-20. Mentre lo stadio si riempiva per quella che si preannunciava una sfida ad alta intensità, lo speaker ha presentato le formazioni e segnalato Holten come il giocatore da tenere d’occhio tra gli undici scelti dal commissario tecnico Bjorn Johansen. Una profezia che si è avverata alla perfezione.

Un rigore da leader

Il momento chiave della partita è arrivato già nei primi minuti: rigore per la Norvegia. A sorpresa, è stato proprio Holten a prendersi la responsabilità. Difensore centrale o meno, ha posizionato il pallone con calma, ha fissato il portiere nigeriano e ha calciato con sicurezza nell’angolo sinistro, portando in vantaggio i suoi. Una dimostrazione di sangue freddo e di carisma. “Per me significa molto. Tutti vogliamo vincere premi”, ha dichiarato a FIFA. “Spero davvero che questo torneo sia un trampolino di lancio per mostrare le mie qualità e rappresentare al meglio il nostro Paese”.

Il muro difensivo

Nel corso della partita, e soprattutto nella ripresa, quando la Nigeria ha alzato il baricentro e aumentato la pressione, Holten ha formato una coppia solida con il compagno di reparto Hakon Rosten. I due hanno saputo contenere gli attacchi africani con ordine e fisicità, qualità che Holten abbina a una spiccata intelligenza tattica e una grande sicurezza nella gestione del pallone. “Rasmus è un punto di riferimento per tutta la squadra”, ha affermato Rosten. “Ho giocato 90 partite con lui. È un grande leader e raramente perde un duello individuale. È un gigante, alto quasi due metri, pesa 97 chili ed è impossibile avere la meglio in uno scontro fisico. Adoro giocare al suo fianco”.

Un difensore moderno con mentalità antica

Holten rappresenta il prototipo del difensore centrale moderno: forte fisicamente, dominante nei duelli, ma anche elegante nel portare palla e preciso nei passaggi filtranti. È lui stesso a sottolineare le sue qualità e i suoi margini di crescita: “Penso di essere un giocatore che risponde a molte esigenze del calcio moderno”, ha spiegato. “Mi sento a mio agio con il pallone tra i piedi. Ovviamente il mio punto di forza è la fisicità, e in questo senso mi considero un po’ all’antica. La mia dote principale è saper usare il corpo, ma allo stesso tempo sono molto sicuro con il pallone. Mi piace giocare corto e avanzare palla al piede, anche se devo ancora lavorare su questo aspetto, perché a volte perdo il possesso. Cerco sempre di migliorarmi, perché so di non essere perfetto”.

Una leadership naturale

Nominato capitano della Norvegia U-20, Holten incarna perfettamente il ruolo. Comunica costantemente con i compagni, li guida nei momenti chiave, li incoraggia dopo un errore e condivide osservazioni tattiche anche con lo staff tecnico. “Fa parte del mio gioco”, ha detto. “Da difensore centrale ho una visuale completa del campo e del ritmo della partita, e per questo mi sento responsabile nel dare ai compagni quante più informazioni possibili. È una parte fondamentale del mio ruolo”. Il tecnico Johansen ha voluto rendere omaggio al suo capitano con una battuta affettuosa e significativa: “È un brutto vichingo”, ha detto ridendo. “Rasmus è un giocatore di altissimo livello e comunica sempre bene con i compagni. Lo si legge nei suoi occhi, e questa energia contagia tutti sul terreno di gioco. È un vero capitano”.

Il movimento norvegese è in piena crescita

Il successo della Norvegia contro la Nigeria non è un caso isolato, ma il frutto di un progetto che sta iniziando a dare i suoi frutti. Il movimento calcistico norvegese, spesso sottovalutato, sta crescendo in modo costante e strutturato. L’esplosione di talenti come Erling Haaland e Martin Ødegaard, oggi protagonisti con la nazionale maggiore, ha acceso i riflettori sul Paese scandinavo. Ma dietro di loro si sta formando una generazione altrettanto promettente.

La partecipazione al Mondiale U-20 in Cile rappresenta un altro passo importante in questo percorso. “Voglio davvero che questo torneo sia un trampolino di lancio per mettere in mostra le mie qualità e rappresentare al meglio il nostro Paese”, ha ribadito Holten. “A volte ho la sensazione che la gente ci sottovaluti solo perché veniamo dalla Norvegia, ma siamo una nazione calcistica forte, con giocatori di grande talento. Con il nostro spirito combattivo penso che abbiamo tutto ciò che serve per riservare qualche sorpresa lungo il cammino”.

Dall’eco di Haaland al futuro del calcio norvegese

L’ultima grande impresa della Norvegia a livello U-20 risale al 2019, quando un giovane Haaland segnò nove gol contro l’Honduras nel Mondiale in Polonia. Oggi, a raccogliere quel testimone è Rasmus Holten, che incarna lo spirito, la dedizione e l’ambizione di una nuova generazione. La Norvegia non è più solo la terra dei fiordi e dello sci: è una fucina di talenti calcistici. E se il futuro ha un volto e un nome, oggi quel volto è quello di Holten, il gigante buono che sogna di scrivere nuove pagine nella storia del calcio norvegese.

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