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Lacrime di gioia a Cuba, Karel Perez: “Dimostrato di saper giocare a calcio contro chiunque”

Karel Perez, capitano di Cuba, ha raccontato le sue emozioni dopo il primo storico punto ai Mondiali U20 contro l’Italia.

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Karel Perez Cuba
Karel Perez Cuba

Karel Perez spiega le sue lacrime al termine della sfida contro l’Italia U20

In un pomeriggio che resterà impresso nei cuori di molti, il calcio ha regalato uno dei suoi momenti più puri. Cuba ha conquistato il suo primo, storico punto in una Coppa del Mondo FIFA U-20, pareggiando 2-2 contro l’Italia. Il risultato, inaspettato quanto emozionante, ha generato un’esplosione di felicità in casa cubana, e le lacrime del capitano Karel Pérez sono diventate il simbolo di un’impresa che sa di riscatto, sogno e orgoglio.

“Erano lacrime di pura gioia”

È stato proprio Pérez, autore del gol nell’esordio contro l’Argentina, a lasciarsi andare al termine della partita. Il volto rigato dalle lacrime, le mani sul volto, il cuore pieno. Un momento di commozione sincera, senza filtri. “Erano lacrime di emozione, di felicità. Perché riuscire a pareggiare con l’Italia, che non è un segreto per nessuno essere una delle migliori nazionali del mondo, mi rende davvero molto felice, e quelle lacrime erano di pura gioia”, ha dichiarato sorridendo alla FIFA, ancora sudato, uscendo dagli spogliatoi. Spogliatoi che, poco dopo, si sono trasformati in una festa improvvisata: musica a tutto volume, staff e giocatori a ballare. Un’esplosione di libertà e allegria che racconta molto più del risultato.

Karel Perez Cuba

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Michael Camejo, freddo come il ghiaccio

Protagonista della serata, oltre a Pérez, è stato Michael Camejo, autore di una doppietta dal dischetto. Due rigori trasformati con la freddezza dei veterani, dopo essere subentrato dalla panchina. L’espulsione di Iddrissou ha cambiato le carte in tavola, ma il ct Pedro Pereira ha saputo leggere il momento. È bastato uno sguardo, un cambio, e Camejo ha riscritto la storia. “Non me l’aspettavo, grazie a Dio ho avuto questa opportunità”, ha detto con l’umiltà di chi sa di aver colto l’attimo. Determinanti anche le sue chiamate al VAR, coraggiose e precise, che hanno convinto l’arbitro a rivedere le azioni decisive. È così che nasce una leggenda: dal coraggio e dalla lucidità nei momenti che contano.

Contro i giganti a testa alta

Il pareggio contro l’Italia non è stato un caso isolato. Già nella prima partita, contro l’Argentina, Cuba aveva mostrato i denti. Un’espulsione procurata a inizio gara, una rete su schema da calcio d’angolo – con la firma ancora una volta di Pérez – e una prova di grande carattere avevano già lanciato il primo segnale. “Essere capitano di questo gruppo significa tutto. Hanno lottato duramente per arrivare fin qui, e ne sono molto orgoglioso”, aveva dichiarato Pérez al termine di quella partita. Quella sconfitta, però, aveva lasciato intravedere qualcosa di più grande. E ora, con il pareggio contro l’Italia, la favola cubana ha finalmente trovato il suo capitolo più bello.

 

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Un sogno che si chiama Australia

Ora l’ultima sfida del girone contro l’Australia – ferma a zero punti – può aprire le porte a una qualificazione impensabile alla vigilia. La squadra è carica, il morale è alle stelle, ma la consapevolezza non manca. “Il gruppo è ora più motivato che mai per la partita contro l’Australia a Santiago del Cile. Non resta che concentrarsi, spostare l’attenzione dall’Italia all’Australia e partire. Abbiamo dimostrato che a Cuba sappiamo giocare a calcio con qualsiasi squadra del mondo, e questo mi rende molto orgoglioso”, ha affermato il capitano con la maturità di un veterano. C’è entusiasmo, ma anche tanta fame. Perché ogni partita, ogni pallone, ogni secondo può essere decisivo per chi ha tutto da guadagnare e nulla da perdere.

Allenarsi tra sabbia e sogni

Ma forse il vero segreto di questa Cuba sta nella leggerezza. Nella voglia di divertirsi. Nella capacità di vivere ogni attimo come un dono. A dimostrarlo è stata l’ultima trovata del ct Pereira: una sessione di allenamento sulla spiaggia di Viña del Mar, tra risate, tiri in porta sulla sabbia e tuffi nell’oceano Pacifico. “Ognuno di noi sa che questa è una grande opportunità che, se sfruttata nel modo giusto, può cambiare radicalmente la vita di ciascuno”, ha sottolineato ancora Pérez. Ed è proprio da questa consapevolezza – mista a un’irresistibile spensieratezza – che nasce l’identità di una squadra capace di sorprendere, emozionare e far sognare un intero popolo.

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