Nazionali Giovanili
Italia U20 penalizzata (anche) da un arbitraggio indegno: concessi a Cuba due rigori inspiegabili
L’Italia pareggia contro Cuba al Mondiale U20: in dieci per il rosso a Iddrissou, gli azzurrini vengono puniti da due rigori molto generosi.

Si complica il Mondiale dell’Italia U20: Cuba stoppa gli azzurrini con due rigori molto discutibili
Ci sono partite che finiscono negli archivi per il risultato e altre che rimangono scolpite per l’andamento e le decisioni che le hanno indirizzate. Italia-Cuba 2-2 appartiene senza dubbio a questa seconda categoria, e non per meriti particolari della nazionale caraibica, quanto per l’inadeguatezza di un arbitraggio che definire insufficiente sarebbe un eufemismo. La sensazione, netta e condivisa, è che gli azzurrini siano stati letteralmente privati di una vittoria che avrebbero meritato sul campo.
La gara era nata bene per la squadra di Nunziata, avanti 2-0 grazie ai gol di Natali e Iddrissou, padrona del gioco e apparentemente in controllo. Poi, proprio l’attaccante azzurro si è visto sventolare in faccia un cartellino rosso a fine primo tempo. Un doppio giallo rimediato a distanza ravvicinata. E se il secondo intervento è figlio di un’ingenuità evitabile, il primo giallo è parso severo e ha condizionato in maniera pesante il resto della partita.
La carta FVS crea il caos: Aragon regala due rigori a Cuba
Ma l’episodio che ha realmente fatto scivolare la partita sul terreno dell’incredulità è arrivato nella ripresa, quando l’arbitro – e chi lo ha consigliato attraverso l’FVS, la revisione su richiesta delle panchine – ha letteralmente inventato due rigori per Cuba. Il primo episodio grida vendetta: Natali, in anticipo, protegge palla col corpo, il braccio è già esteso e l’avversario va a sbatterci contro da dietro. Campos, con un ritardo evidente, accentua il contatto e si lascia cadere. Invece di lasciar correre, il direttore di gara si è affidato a un replay mal interpretato per concedere un rigore che ha riaperto la sfida.
Se possibile, ancora più imbarazzante è stata la decisione all’88’: Corradi appoggia le mani sulla schiena di un attaccante cubano che non era in possesso del pallone, ma solo sulla traiettoria – la sfera era ormai tra le mani sicure di Nunziante – e lo spinge leggermente verso l’esterno dell’area. Una situazione che si ripete decine di volte in ogni partita, e che raramente viene sanzionata. Questa volta, invece, si è deciso di trasformare un normale contatto di gioco in un penalty che ha regalato il 2-2 finale a Cuba.
Con l’Argentina sarà decisiva
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: una partita che l’Italia aveva condotto con maturità e qualità è stata rovinata da decisioni arbitrarie discutibili, che hanno inciso in maniera determinante. E non si tratta soltanto di episodi: siamo di fronte a un arbitraggio semplicemente indegno di un Mondiale. Un fardello che rischia di pesare sull’intero cammino azzurro.
Ora gli azzurrini dovranno affrontare l’Argentina nell’ultima gara del girone, con la necessità di fare risultato per blindare la qualificazione. Ma il retrogusto amaro resta, perché questa Italia aveva già in cassaforte una partita che ha invece pareggiato. Sì, per demeriti suoi, ma anche e soprattutto per due rigori molto discutibili. Invece si ritrova con un risultato che può complicare il cammino verso la fase a eliminazione diretta.
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