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Il futuro dell’Inter tra ambizione e U23, come riparte la Primavera dopo lo scudetto
Dopo il trionfo U19, l’Inter Primavera riparte con Carbone in panchina e nuovi leader come Lavelli e Venturini.

Come riparte l’Inter Primavera dopo lo scudetto?
L’Inter Primavera arriva alle porte della nuova stagione con l’onere, ma anche l’onore, di doversi riconfermare dopo la splendida vittoria del titolo dello scorso maggio, maturata grazie al netto 3-0 inflitto alla Fiorentina nella finale playoff. Questo meritato successo ha alzato le aspettative attorno a un gruppo che ora si presenta come la squadra da battere.
Rivoluzione U23. E ora?
La nascita della squadra U23 interista ha però cambiato gli orizzonti di molti elementi chiave della rosa campione d’Italia, promossi nella nuova compagine e proiettati sul palcoscenico professionistico della Serie C. Questa novità, se da un lato rappresenta un notevole passo in avanti per lo sviluppo dei ragazzi della “cantera” nerazzurra, dall’altro obbliga necessariamente la squadra Primavera a reinventarsi, rimanendo orfana dei principali leader tecnici e caratteriali della passata stagione.
Urgono nuovi leader: Lavelli e Venturini
Il restyling totale del gruppo U20 impone ai pochi riconfermati di diventare i protagonisti di questa nuova e intrigante Inter. Tra questi, Matteo Lavelli e Matteo Venturini rappresentano l’architrave del nuovo corso. Il primo, nonostante sia spesso partito dalla panchina durante la scorsa stagione, ha realizzato ben 7 gol in tutte le competizioni e ha saputo colpire nei momenti decisivi: in finale playoff contro la Fiorentina ha firmato il 3-0, chiudendo la sfida con freddezza da bomber.
Ora la punta diciannovenne è chiamata a guidare l’attacco con continuità. Venturini, regista classe 2006, è stato titolare in 41 gare tra campionato, Youth League e Coppa Italia, con 4 gol e 3 assist. Quest’anno dovrà essere il cervello della squadra, dettare i tempi e trasmettere i principi del nuovo allenatore, Benito Carbone.
Alla scoperta di Carbone: identikit e idee tattiche
Promosso da poche settimane alla guida della squadra U20 per la stagione 2025/26, “Benny” Carbone rappresenta una scelta in linea con l’idea di proseguire il lavoro svolto nell’Under 18. Una decisione tutt’altro che casuale, che conferma la continuità tecnica che l’Inter ricerca da anni per preservare l’identità del proprio settore giovanile, come già accaduto in passato con Cristian Chivu e Andrea Zanchetta.
L’ex fantasista di Napoli, Torino e Inter ha sempre avuto idee chiare sullo sviluppo dei ragazzi: il calcio giovanile, secondo lui, deve partire dalla tecnica individuale e non da schemi rigidi. “Non riesco a capacitarmi del fatto che nei settori giovanili si lavori così tanto su tattica e collettivo, quando servirebbero tecnica di base, postura, palleggi, stop…”, affermava in un’intervista di qualche anno fa, sottolineando l’importanza della tecnica individuale prima della costruzione tattica, basata sui rigidi schemi a cui saranno sottoposti in età adulta.
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