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Genoa, Sbravati dopo la rete di Ekhator: “Per noi è motivo d’orgoglio. Occhio altri due giovani…”

Dalla Badia alla Serie A: Ekhator, Fini e Venturino guidano il nuovo corso del Genoa. Giovani, identità e orgoglio rossoblù.

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Jacopo Sbravati

Genoa, il futuro è già qui: la nuova generazione rossoblù tra talento e identità

Se il presente del Genoa continua a destare qualche preoccupazione sul piano dei risultati, il futuro appare sempre più promettente – anzi, verde brillante. Il gol di Jeff Ekhator al “Maradona” rappresenta soltanto la punta dell’iceberg di un progetto che affonda le radici nella nuova Badia, il centro sportivo recentemente inaugurato e interamente dedicato al settore giovanile. Un investimento strategico, che sta già portando frutti tangibili e che si alimenta con una generazione di talenti in costante crescita.

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Una nuova linfa per la prima squadra

In prima squadra, tre ragazzi classe 2006 – Ekhator, Tommaso Fini e Matteo Venturino – stanno già lasciando il segno, mentre Ahanor, nato nel 2008 e cresciuto proprio nel vivaio rossoblù, ha già esordito in Champions League con l’Atalanta. Un traguardo che sottolinea la qualità del percorso formativo del club ligure, capace di valorizzare i propri giovani anche a livello internazionale.

Nel frattempo, la Primavera del Genoa guida la classifica e continua a sfornare prospetti interessanti, tutti sotto l’occhio vigile del tecnico Jacopo Sbravati  e soprattutto di Patrick Vieira, due figure centrali nel processo di integrazione tra settore giovanile e prima squadra.

Nella giornata di ieri, Vieira ha voluto aggregare sei giovani talenti (il portiere Mihelson, Lafont, Doucourè, Singi, Carbone e Albè) agli allenamenti della prima squadra, un segnale chiaro: la linea che separa i “grandi” dai giovani si sta assottigliando sempre di più.

Genoa, Jacopo Sbravati: “Orgoglioso di questi ragazzi”

A godersi da vicino questa crescita è Jacopo Sbravati, tecnico del Genoa Primavera, che vive quotidianamente il percorso dei giovani del vivaio:

“Il gol di Ekhator è stato una soddisfazione immensa – spiega a TuttoSportcosì come vedere quattro nostri ragazzi (Venturino, Ekhator, Fini e Lipani) in campo con l’Under 21. E potenzialmente ci sarebbe potuto essere anche Ahanor. È un motivo d’orgoglio per tutto il movimento Genoa: per chi li ha formati, per chi li ha lanciati come Vieira o Gilardino. In Italia oggi sono pochissime le società che offrono ai propri giovani queste opportunità”. Un gol come quello di Ekhator, arrivato al debutto in Serie A, non può che rappresentare una spinta ulteriore per le nuove leve, che vedono concretizzarsi il sogno del salto tra i professionisti.

Nuredini e Zulevic: i prossimi nomi da tenere d’occhio

Tra i prossimi candidati a seguire lo stesso percorso di Ekhator ci sono due attaccanti dal profilo molto interessante: Nuredini e Zulevic.

“Nuredini – racconta Sbravati – possiede doti atletiche di rilievo ed è considerato un leader sia dal punto di vista tecnico che caratteriale. Zulevic, invece, arriva dalla Repubblica Ceca: per chi proviene da un contesto diverso serve un periodo di adattamento. Ha leve lunghe, deve abituarsi ai nostri ritmi e alla velocità del gioco, ma dopo le prime gare ha iniziato a imporsi. È fortissimo nel duello aereo, una qualità sempre più rara nel calcio moderno, e il gol segnato di recente ha ricordato a molti un certo Skuhravy”. Due prospetti diversi ma complementari, che testimoniano la ricchezza del vivaio genoano e la capacità del club di attrarre e sviluppare talenti anche dall’estero.

Un’identità chiara e vincente

Nel frattempo, la Primavera rossoblù si gode la vetta del campionato, ancora imbattuta con 5 vittorie e 2 pareggi. Un inizio di stagione che conferma la solidità del progetto tecnico e la mentalità del gruppo.

“La costante di queste prime sette giornate – conclude Sbravati – è la solidità e la forte identità del gruppo. Tutti partecipano alla fase difensiva e nessuno si risparmia, così come in quella di possesso. È il frutto di un lavoro quotidiano intenso: questi ragazzi hanno cultura del sacrificio, disponibilità e una grande ambizione”. E mentre la prima squadra lotta per ritrovare equilibrio e punti, la Badia continua a costruire il domani del Genoa: un futuro fatto di giovani, di orgoglio e di una mentalità che guarda lontano.

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