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Corrent, l’intervista dopo Parma-Verona

Prestazione solida e convincente per il Parma Primavera, che alza la voce e si impone con un netto 3-0 sull’Hellas Verona, in un match tutt’altro che scontato. I ragazzi di mister Corrent partono forte, mostrando fin dai primi minuti intensità e idee chiare. La superiorità dei crociati si concretizza nel primo tempo, quando Mikolajewski guadagna un calcio di rigore: il giovane attaccante polacco si fa ipnotizzare dal portiere, ma è il più lesto ad avventarsi sulla respinta e siglare l’1-0.

Nella ripresa, il Parma non si accontenta e continua a spingere. Il raddoppio arriva grazie a Balduzzi, che raccoglie una palla vagante al limite dell’area e con un destro preciso la infila all’incrocio. Il Verona prova a reagire, ma trova davanti a sé una difesa attenta e compatta.
Il definitivo 3-0 lo firma Cardinali, bravo a sfruttare una disattenzione della retroguardia ospite e a chiudere i conti. Un successo meritato, frutto di una prova autoritaria e di grande maturità. Il Parma Primavera conferma così le proprie ambizioni e manda un messaggio chiaro al campionato.

Le parole di Corrent

L’allenatore del Parma ha analizzato la prova dei suoi ragazzi: “Siamo contenti perché il Verona è una buona squadra. Da tanti anni gioca in Primavera 1 e ha ottenuto sempre dei risultati importanti. Noi abbiamo fatto una partita di alto livello, dominando e vincendo con grande merito. Dobbiamo essere più concreti e cinici. Soprattutto nel primo tempo avremmo dovuto fare almeno un altro gol, anche per evitare di tener aperta la gara. Siamo stati maturi e in grado di gestire le fasi della partita”.

Sul lavoro con i giovani: “Ci sono due aspetti da sottolineare. Il primo: la Primavera è trattata come una prima squadra, con retrocessioni, promozioni e una classifica che porta allenatori, squadre e società a sentire il peso del risultato. Aver vinto il campionato lo scorso anno ci permette di partecipare al campionato Primavera 1, una vetrina per tutti. Allo stesso tempo abbiamo il dovere di far crescere i ragazzi e di ottenere risultati tramite il lavoro quotidiano, per farli arrivare in Serie A, B o C, a seconda delle qualità di ognuno. Una delle mie soddisfazioni più grandi è quella di rimanere legato ai ragazzi che ho allenato: Udogie, Cancellieri, Ghilardi, Coppola… Rimanere in contatto con loro e sapere di aver dato loro qualcosa per noi allenatori è qualcosa difficile da descrivere”.

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