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“Voleva solo la Juve. Ricorda De Bruyne e sul ruolo: è un dieci”: Adzic, il talento bianconero

Vasilije Adzic cresce alla Juventus: talento, mentalità e un gol all’Inter che ha acceso il Montenegro. L’intervista a chi lo conosce da sempre.

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Vasiljie Adzic
Vasiljie Adzic

Crescita, carattere e talento. Vasilije Adzic, classe 2006, è uno dei giovani più promettenti del panorama europeo e in casa Juventus si guarda al suo futuro con grande fiducia. Nonostante l’errore contro l’Atalanta, già archiviato, il giovane montenegrino resta al centro del progetto, apprezzato in primis da Igor Tudor, che ha fatto di tutto per trattenerlo durante l’estate. Il tecnico croato crede fortemente in lui e intende offrirgli spazio per crescere e maturare.

Oggi, intanto, Adzic torna in campo con la sua nazionale Under 21 alle 18: il Montenegro ospita il Liechtenstein con l’obiettivo di lasciarsi alle spalle il pesante 4-0 subito contro le Isole Fær Øer. E chi lo conosce davvero bene, come Filip Stanojevic – direttore tecnico delle selezioni giovanili montenegrine e suo grande amico – è convinto che questo sia solo l’inizio di una grande carriera e lo ha confermato a Tuttosport.

Il primo incontro e il talento precoce

Stanojevic segue il percorso di Adzic da anni, sin dai suoi esordi nelle rappresentative giovanili del Montenegro. E il suo ricordo delle prime volte è ancora vivido. “Dalle sue prime apparizioni nelle selezioni giovanili, a 14-15 anni, è sempre stato un piacere vederlo sia in allenamento che in partita. Già a 16 anni dimostrava un talento straordinario, segnando contro grandi nazionali, così come con il Budućnost nel campionato montenegrino e nelle competizioni europee”.

La qualità che più lo distingue, secondo Stanojevic, è la sua pericolosità sui calci piazzati: “La sua specialità sono i calci di punizione: potenti, precisi e decisivi. L’ha dimostrato nel modo migliore quando i suoi gol hanno portato l’Under 19 del Montenegro agli Europei di categoria per la prima volta nella storia”. E se un’icona come Stevan Jovetić già lo indica come futuro leader della nazionale maggiore, è chiaro che la fiducia nel suo potenziale è diffusa.

Il richiamo della Juventus e l’effetto sul Montenegro

Prima di sbarcare a Torino, diversi club europei avevano messo gli occhi su di lui, ma per Adzic c’era un solo obiettivo. “Durante il suo periodo al Budućnost e con le nazionali montenegrine, si parlava di interesse da parte di vari club in tutta Europa. Ma Vasilije era determinato ad andare alla Juventus, non sono mai esistite altre opzioni”.

Una scelta che ha fatto vibrare d’orgoglio il popolo montenegrino, specialmente dopo il gol segnato contro l’Inter in campionato, che ha deciso una partita sentita a livello internazionale. “La Juventus ha molti tifosi in Montenegro e ancora di più da quando Vasilije gioca con loro. In tanti hanno guardato quella partita solo per lui. Quando ha segnato il gol decisivo contro l’Inter, tutto il Paese ha festeggiato. Non è stata solo una vittoria della Juventus, ma è sembrata la vittoria di un’intera piccola nazione: un momento unico. Ma ne arriveranno altri, ne sono certo”.

Personalità, ruolo e sogni futuri

Nonostante la giovane età, Adzic ha dimostrato una grande forza mentale, qualità che lo ha aiutato a superare con maturità anche momenti difficili, come l’errore nella sfida contro l’Atalanta. “Vasilije unisce talento, lavoro e una forza mentale incredibile: una cosa rara per un giovane. Dopo la partita contro l’Atalanta ha gestito la situazione con grande maturità. Questo è il calcio e lui lo sa bene. È rimasto concentrato, positivo e professionale come sempre. La sua energia è intatta e l’errore fa parte del passato”.

Per quanto riguarda il ruolo ideale, Stanojevic non ha dubbi: “Penso che debba giocare da numero dieci, sulla trequarti: lì può esprimere al massimo la sua visione di gioco e la sua creatività. Penso sia la dimensione ideale per Vasilije”.

Anche fuori dal campo, Adzic dimostra grande dedizione e voglia di migliorarsi ogni giorno: “Per lui ogni giorno è un sogno. Si sta davvero godendo tutto: dal lavoro con allenatori e compagni, fino al sostegno dei tifosi e alla professionalità dello staff. Ma ciò che colpisce di più è che non si sia accontentato di arrivare a Torino. Sta lottando per guadagnarsi un posto in squadra. Vuole essere un giocatore che fa la differenza nei grandi momenti, come nella partita contro l’Inter”.

Il suo idolo da bambino era Lionel Messi, ma secondo Stanojevic, Adzic ricorda un altro grande campione: “Il suo stile di gioco mi ricorda quello di Kevin De Bruyne: non perché lo imiti, ma per il modo in cui legge il gioco, anticipa i movimenti e crea occasioni per i compagni. La sua visione, la precisione nei passaggi e la capacità di influenzare la partita nei momenti decisivi sono davvero notevoli”.

Un simbolo per il futuro

Adzic non rappresenta solo un talento calcistico, ma anche un simbolo per un’intera nazione che vede in lui il riscatto e la speranza. E le parole finali di Stanojevic raccontano quanto il giovane bianconero sia già entrato nel cuore di tutti. “Vasilije sta già scrivendo la storia e siamo solo all’inizio. Ha talento, energia e soprattutto la mentalità di un vincente. Ci renderà orgogliosi altre volte, ne sono sicurissimo. Non gioca solo a calcio, porta il nome del Montenegro sul palcoscenico più importante e ogni giorno ci dimostra che niente è impossibile”.

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