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Sarri senza freni: “Primavera? Si gioca su campi ignobili. Seconde squadre la morte del calcio”

Maurizio Sarri critica le seconde squadre e il campionato Primavera: “Campi indegni e giovani non pronti”. Attacco al sistema calcio italiano.

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Maurizio Sarri
Maurizio Sarri

Maurizio Sarri non usa mezzi termini. Interpellato sulle difficoltà del calcio italiano e sul rendimento della Nazionale, il tecnico della Lazio ha risposto senza filtri, ribadendo come le sue priorità siano altrove. “Con tutti i problemi che sto vivendo in questo momento alla Lazio, della Nazionale non me ne può fregar di meno”, ha dichiarato ai canali ufficiali del club biancoceleste. Una presa di posizione netta, che fotografa il momento difficile del tecnico toscano, alle prese con una squadra in affanno e lontana dalle aspettative stagionali. Ma dietro il disinteresse per la Nazionale si intravede anche una critica più ampia al sistema calcio italiano e alla scarsa attenzione dedicata alla crescita dei giovani.

Primavera nel mirino: “Campi indegni e spalti vuoti”

Il vero affondo di Sarri arriva quando si parla dei vivai e della formazione delle nuove leve. “Giochiamo un campionato Primavera in campi ignobili con 150 spettatori, poi se deve giocare davanti a 50 mila spettatori all’Olimpico fa fatica”, tuona l’allenatore. Il riferimento è alla netta differenza tra il contesto formativo dei giovani e quello del calcio professionistico, un divario che si traduce spesso in difficoltà psicologiche e tecniche per i talenti emergenti. Per Sarri, il problema è strutturale: manca un investimento serio sulle strutture, sull’ambiente competitivo e sull’esperienza che dovrebbe preparare i giovani a palcoscenici importanti. Una critica diretta alle istituzioni calcistiche, colpevoli — secondo il tecnico — di non aver creato le condizioni per una reale valorizzazione del talento italiano.

Seconde squadre? “La morte del calcio”

Infine, Sarri si scaglia contro il progetto delle seconde squadre, sostenuto da alcuni club di Serie A come la Juventus e, più recentemente, l’Atalanta. “Non sono d’accordo con le seconde squadre, è la morte del calcio di Serie C e del campanilismo”, afferma senza mezzi termini. L’esempio che porta è emblematico: “Credo che il Foggia preferisca giocare col Bari piuttosto che con l’Atalanta Under 23”. Dietro questa riflessione c’è una visione romantica del calcio italiano, radicato nelle rivalità storiche e nel tessuto sociale delle province. Per Sarri, le seconde squadre non solo snaturano il campionato di Serie C, ma tolgono spazio e dignità a club con tradizione e tifoserie vere. Un modello che, a suo avviso, non può funzionare nel nostro Paese, così diverso da quello spagnolo o tedesco.

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