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Lecce-Cagliari, le pagelle dei sardi: Kehayov Superman, Grandu insuperabile

Tutti i voti nelle pagelle del Cagliari dopo la partita contro il Lecce, valida per il dodicesimo turno di Primavera 1.

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Cagliari esultanza

Le pagelle del Cagliari dopo la partita con il Lecce

Per gli ospiti è una grande opportunità di accorciare la classifica, mentre i padroni di casa vogliono allungare dalla zona retrocessione: Lecce-Cagliari è un treno da prendere al volo per entrambe le squadre. Ad approfittarne sono i rossoblù, con un primo terzo di gara autorevole nel quale arriva la stoccata di Marini ad indirizzare la partita. Ripresa a forti tinte giallorosse, ma la traversa e un finale folle nel quale i salentini cestinano almeno tre occasioni nitide, emettono la sentenza definitiva. Di seguito le pagelle del Cagliari di MondoPrimavera.com.

Le pagelle

Kehayov 7: siamo ormai lontani dal “Lucca Comics”, ma il portiere del Cagliari ha deciso di travestirsi da Superman. Stupendo il riflesso sull’incornata ravvicinata di Vescan-Kodor, per pulizia tecnica e riflesso dal coefficiente di difficoltà elevatissimo. Nel finale cala un’altra parata senza senso, marchiando a fuoco i tre punti con la forma dei suoi guantoni.

Grandu 7: quello su Sanchez al quarto d’ora del primo tempo è un autentico miracolo, di posizione, lettura e tempismo. Impeccabile nella propria metà campo, dove trova una serie di intuizioni che abbassano la temperatura della proposta offensiva avversaria. Energico, preciso e continuo: semplicemente leader.

Cogoni 6,5: è la principale certezza della retroguardia sarda. Si alza la temperatura, ma il leader difensivo non arretra di un centimetro offrendo la sua presenza fisica e

Franke 6: preciso e ordinato fino all’intervallo. Nella seconda parte, è un po’ più disordinato specialmente quando il Lecce riempie l’area con più uomini e maggiore pericolosità.

Malfitano 6: offre ordine e sostanza, mantenendo le redini di un centrocampo che rischiava di sfilacciarsi nel finale.

Russo 6: Pisano gli consegna le chiavi della mediana per la seconda partita consecutiva, il classe 2006 risponde presente mettendo sostanza e agonismo. Dinamico nel piazzarsi sulle linee di passaggio, meno fluido nella prima costruzione, ma sta mostrando degli ottimi segnali di crescita. Dal 64′ Nunn 5,5: subentra in un momento non facile, ma contribuisce attivamente all’abbassamento del baricentro dei suoi. Non riesce ad arginare la prepotenza dei fantasisti del Lecce.

Goyanov 5,5: gestione non proprio lucida delle varie situazioni di gioco. Perde ogni tanto i riferimenti e finisce fuori posizione, costringendo i compagni a rimediare. Dal 64′ Roguski 5,5: non un ingresso indimenticabile. Si limita ad applicarsi nella fase di non possesso, ma non offre spunti in grado di alleggerire la pressione sulla retroguardia.

Marini 6,5: era partito a razzo, comandando sulla corsia di sinistra grazie ai suoi strappi. Al 13′ trova anche la combinazione per aprire la cassaforte del match, con il movimento giusto a sfilare sul secondo palo e a sfruttare il blackout difensivo su corner di Sulev. Accende la spia della riserva nell’ultimo terzo di gara, rallentando e prestando il fianco alla vena creativa di Gorter e Laerke.

Sulev 6,5: ha il merito di ispirare il vantaggio con un cross velenoso, che destabilizza i blocchi difensivi. Su calcio piazzato è costantemente un fattore, leggermente meno presente nelle pieghe di una prima costruzione non sempre pulitissima.

Trepy 6,5: per arginare la sua debordante fisicità serve il raddoppio, ma spesso non è abbastanza neanche quello. Straripante quando si isola nell’uno contro uno con Pacìa, frizzante anche quando si sposta in zone più centrali. Dall’80’ Hamdaoua S.V. 

Mendy 6: con meno frequenza rispetto al compagno di reparto, ma anche il 19 è vivace e volitivo. Nel finale si mette anche a disposizione della squadra, piazzandosi dietro la linea del pallone in fase di copertura.

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