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Ottolini nuovo ds Juve? La sua filosofia si sposa con il progetto Next Gen. E lo conosce bene…
Dal vivaio al vertice: l’uomo che ha costruito talenti e ora sogna di guidare la rinascita bianconera
 
																								
												
												
											“Non importa quanto grande è la sfida, ma quanto è grande lo spirito con cui la affronti”. E se lo spirito della nuova era bianconera implica la forza della linea giovane e ‘made in casa’, allora la scelta di Marco Ottolini sembra avere tutti gli ingredienti al posto giusto. Con il profilo del dirigente in pole per diventare il nuovo direttore sportivo della Juventus, i bianconeri puntano a un ritorno alle radici del talento interno, rilanciando il modello “Next Gen” che nel recente passato ha già regalato successi e plusvalenze. E l’attuale ds del Genoa, pronto a dire addio, conosce molto bene le basi che hanno portato alla nascita della seconda squadra.
Ottolini conosce la Juve dei giovani
La Juventus è entrata con decisione nella fase finale del casting per il ruolo di direttore sportivo: fra i candidati emersi, Ottolini è indicato come favorito. Un dirigente che già sa cosa vuol dire lavorare con la Vecchia Signora. Infatti, il progetto Next Gen è stato il primo dossier su cui ha messo mano a Torino insieme a Claudio Chiellini (sotto la supervisione di Cherubini), dopo un iniziale periodo nell’area scouting. In quella fase si era già distinto per la capacità di individuare profili di valore, segnalando giocatori di prospettiva come McKennie, De Winter e Dragusin.

Marco Ottolini, Juve
Le parole di Ottolini al Genoa
E la filosofia del dirigente non è cambiate neanche in Liguria. Al Grifone, Ottolini ha più volte ribadito un pensiero chiaro: “Dobbiamo prendere coscienza del fatto che al Genoa nel settore giovanile ci sono sempre stati e sempre ci saranno giocatori di qualità… Se non sei un top club con risorse illimitate devi cercare di sviluppare al meglio quello che hai in casa. Per noi vincere campionati giovanili non è assolutamente prioritario, preferiamo avere giocatori con picchi più alti e che hanno la prospettiva di arrivare in Serie A. Ci interessa creare giocatori con la mentalità e la qualità di giocare nel massimo campionato. La nostra volontà è quella di investire su quei talenti, italiani o stranieri, che facciano la differenza e possano arrivare a giocare in Serie A con la nostra maglia”.
.@GenoaCFC, accordo in via di definizione per la risoluzione di Ottolini, che potrebbe essere il nuovo ds della @juventusfc: tra domani e l'inizio della prossima settimana colloquio con i bianconeri
— Gianluca Di Marzio (@DiMarzio) October 30, 2025
Insomma: Ottolini ha messo la “giovane età” non come limite, ma come valore, e la crescita interna come strategia più che l’inseguimento superficiale di trofei nelle giovanili.
La filosofia che si sposa con il modello Juve
La Juventus, sotto la nuova governance di Comolli, ha chiaramente intenzione di rafforzare il proprio “modello giovani” che in un momento delicato della storia di Madama ha portato soddisfazioni: l’intento è costruire un sistema in cui i talenti interni possano emergere, integrarsi e diventare risorse concrete. In questo senso, la filosofia di Ottolini calza a pennello. Inoltre, la sua esperienza alla Juve stessa – nei ruoli legati a scouting internazionale e ai prestiti, rappresenta una familiarità con il modello bianconero che può facilitare la transizione. Conosce la storia della Vecchia Signora.
A Torino oltre a lavorare bene però è necessario tornare a vincere. I tifosi non esultano da troppo tempo ed è fondamentale trovare gli uomini ideali che possano cambiare questa linea. In definitiva, se l’obiettivo della Juve è un rilancio sostenibile, fondato sui giovani interni ma con visione globale sul mercato, Ottolini appare come profilo realistico e in linea con questo paradigma.
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