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La critica di Balotelli: “I ragazzini fanno un tunnel e finiscono in castigo”
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Mario Balotelli ha criticato il metodo per la crescita dei giovani oggi nei vivai.

Mario Balotelli non ha perso l’abitudine di dire ciò che pensa. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l’attaccante ha espresso un giudizio netto sul calcio moderno, partendo da un presupposto chiaro: “Non seguo la tv, non mi aggiorno”. Un’uscita che già di per sé racconta un distacco, forse fisico ma soprattutto emotivo, da una Serie A che, a suo dire, è cambiata troppo.
Manca il talento
Mario Baloelli, ex attaccante di Inter, Milan e Nazionale ha puntato il dito contro una trasformazione del gioco che, a suo avviso, ha tolto spazio alla fantasia: “In campo vedo tanti atleti alti 1,90 metri, ma nessuno salta più l’uomo. Anche perché adesso appena i ragazzini fanno un tunnel finiscono in castigo”. Una fotografia che riapre un dibattito antico: il lavoro nei vivai alla crescita dei giovani dal punto di vista tattico, non dal punto di vista tecnico.
Per Balotelli, quella libertà creativa che lui stesso ha incarnato in carriera si sta perdendo. Un dribbling di troppo può diventare motivo di rimprovero, soprattutto nei settori giovanili, dove l’errore tecnico viene spesso letto come eccesso di individualismo. La sensazione è che il calcio stia privilegiando schemi e condizione atletica rispetto alla spregiudicatezza di chi osa.
Il possibile passaggio al Barcellona
Non manca, nelle sue parole, un tocco personale: “Anche se mi è rimasto un sogno, quel periodo passato a Barcellona, poi Moratti offrì di più al Lumezzane e passai all’Inter”. Un ricordo che fa intravedere un percorso che avrebbe potuto prendere altre strade, ma che lo portò comunque a scrivere pagine importanti della Serie A.
Balotelli non si limita a una nostalgia fine a se stessa. Il suo è un appello implicito: restituire al calcio la libertà di sbagliare, di tentare, di inventare. In un’epoca in cui i “giganti” dominano fisicamente, forse servirebbe qualche artista in più disposto a rischiare il dribbling.
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