Il calcio dei grandi
Juventus, da Yildiz sempre più leader a… David: 5 indicazioni positive dopo l’uscita dal Mondiale per Club

Juventus, non tutti i mali vengono per nuocere?
Il percorso della Juventus di Tudor al Mondiale per Club arresta la sua corsa agli ottavi di finale. Troppo Real Madrid o si poteva fare leggermente meglio? La partita ci ha raccontato un po’ di entrambe le analisi: “blancos” a tratti esuberanti e dominanti, bianconeri invece poco cinici in alcune situazioni costruite con ottime letture e ricerca della profondità. Segnali di una spedizione che non è completamente da archiviare alla voce “fallimenti”, ma che per il futuro può dare chiavi di lettura interessanti.

Igor Tudor
Le cinque indicazioni da portarsi a casa dagli Stati Uniti
“L’uomo DiGre” è sempre più decisivo
Aveva lanciato il suo ruggito anche nella coda della scorsa stagione di Serie A, imprimendo il proprio marchio sulla qualificazione alla prossima Champions League con quel mostruoso riflesso a Venezia. Il Mondiale per Club è stato in continuità con il finale di campionato: riflessi, presenza tra i pali, comunicazione. Ieri sera, la sua personale masterclass: una serie di discese fulminee che hanno lasciato in linea di galleggiamento la Juventus, anche nei momenti in cui la difesa era in palese debito d’ossigeno contro la potenza di fuoco del Real Madrid. Impressionante il primo riflesso su Bellingham, che a pochi passa dalla linea spara sulla sua sagoma grazie ad un’uscita bassa da top class.
Sul tramonto del primo tempo, disinnesca il terra-aria di Valverde togliendo un pallone piazzato ad un dito dal palo. Pazzesco anche il riflesso su Huijsen nella ripresa; insomma, una serata in cui “l’Uomo DiGre” ha messo di nuovo il mantello da Supereroe, per provare a tenere a galla i suoi.
Yildiz è diventato leader
Serviva la prova di maturità? Ebbene, il turco l’ha servita sul tavolo più importante della competizione. Nella serata di Gran Gala ha cercato di sporcare la partita di quelli vestiti in bianco, vivendo un primo quarto d’ora da autentica onnipotenza calcistica. Combinazioni ad altissima intensità tecnica, palloni visionari in verticale, soluzioni personali e movimenti tra le linee che mandano in tilt i radar difensivi avversari. Con questo numero 10, la rivoluzione tecnica e tattica è possibile: chiude l’esperienza del Mondiale per Club con 3 gol, 2 assist e soprattutto tanta consapevolezza di quanto sia diventato un leader di questo gruppo.
Thuram, una certezza assoluta
Nello scheletro di squadra, la spina dorsale si regge su un nuovo, imprescindibile protagonista. E qualcuno potrebbe non essere d’accordo nel chiamarlo “nuovo protagonista”, visto che viaggia a questa intensità e porta questo tipo di prestazioni ormai da mesi. Khéphren Thuram è l’equilibratore per eccellenza, colui che alterna letture e fase difensiva a strappi incontenibili e partecipazione alla proposta offensiva. Al Mondiale per Club, in particolare ieri contro il Real Madrid, ha dato la definitiva dimostrazione di quanto sia imprescindibile: quando guida la prima linea di pressione è quasi ossessivo sull’avversario, legge il film della partita come pochi e ogni tanto sgasa per allungare le linee avversarie e provare a far male. Di spada e fioretto, alternando le corse giuste alle accelerazioni per dare profondità alle scelte in attacco.
Ora le transizioni sono un’arma in più
Thiago Motta stava cercando di plasmare una Juventus fatta di ragionamento, interscambi di posizioni e comunicazione continua sul piano tecnico. Tudor invece, guardando al concreto del capitale a disposizione, ha riportato al centro del sistema la concretezza, elemento chiave quando si sta cercando di ritrovare un’identità. In questo senso, il graduale reinserimento delle transizioni offensive nei concetti di una squadra altrimenti abbastanza prevedibile, è fondamentale.

Nico Gonzalez (screen)
Ieri sera ne abbiamo avuto un piccolo assaggio dopo pochissimi minuti: Yildiz lavora il pallone, traccia verticale per Kolo Muani sulla riaggressione del Real, tacco di ritorno e strappo del turco, che dopo una conduzione forte manda nello spazio per la progressione del francese. A prescindere dall’esito finale (tocco sotto che scavalca Courtois ma sorvola di poco la traversa), la chiave di lettura è quella giusta e nel corso dei 90 minuti è stata riproposta spesso, con qualche variazione sul tema e con Yildiz sempre al centro come catalizzatore biologico.
David-Juventus: ci siamo
Chiudiamo con un segnale che esula dal Mondiale per Club ma si intreccia inesorabilmente con l’uscita di scena dal torneo. Jonathan David è sempre più vicino a vestire bianconero: accordo con il giocatore da 6 milioni a stagione e visite mediche che si terranno tra qualche giorno. Capitolo chiuso quindi per quanto riguarda l’incognita attaccante, con Vlahovic che ora è destinato a percorre le porte scorrevoli di Vinovo in uscita. Un ulteriore dichiarazione di intenti: con i propri tempi, la Juventus sta cercando di ricostruire dalle fondamenta il proprio futuro.
Luca Ottaviano
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