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ESCLUSIVA MP – Bellotti: “L’Alcione può lottare per il Primavera 2. Giovani? Occorre alzare il livello dei campionati”

L’intervista esclusiva a Riccardo Bellotti, responsabile del settore giovanile dell’Alcione Milano: le sue parole

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A Milano si respira aria di novità. A fianco dei due colossi Milan e Inter, c’è una realta che gradualmente si sta ritagliando spazio all’interno del panorama calcicistico nazionale: l’Alcione Milano. Ambizione, visione a lungo termine e voglia di stupire: questi i segreti dell’ascesa degli orange, quarti in piena zona playoff in Serie C e alla loro seconda stagione tra i professionisti, dopo la salvezza agevole della passata stagione. Oltre alla prima squadra, l’Alcione è molto attenta anche allo sviluppo e alla crescita del proprio settore giovanile, diventato negli ultimi anni un esempio da seguire. Il tutto ruota intorno ad una programmazione attenta, curata direttamente dal responsabile del settore giovanile Riccardo Bellotti. Arrivato nel 2023, sotto la sua gestione l’Alcione ha vinto il campionato Juniores Nazionali, ottenendo pochi mesi fa la promozione in Primavera 3. Intervenuto in esclusiva ai microfoni di Mondoprimavera, Riccardo Bellotti ha parlato del progetto Alcione Milano, degli obiettivi della Primavera e non solo.

Bellotti, l’ascesa della Primavera e l’importanza delle strutture

A livello giovanile, nell’ ultimo biennio vi siete tolte tante soddisfazioni. Lo scorso anno, il cammino dell’U19 è culminato con la promozione in Primavera 3: che importanza ha per l’Alcione il settore giovanile? 

“La crescita e lo sviluppo del vivaio ha una grossa importanza: la volontà della proprietà infatti è di formare giocatori, avvicinandoli alla prima squadra. Basti pensare ad esempio ai vari Lanzi e Rebaudo, ragazzi che hanno fatto la nostra trafila e che poi negli anni sono stati aggregati ai grandi . Le difficoltà incontrate con il salto tra i professionisti? Non hanno riguardato solo la prina squadra, ma anche il settore giovanile. Abbiamo fatto capire ai ragazzi che contava alzare l’asticella e sbagliare il meno possibile”.  

Nei mesi scorsi il Presidente Giulio Gallazzi ha parlato del progetto legato alla costruzione di un nuovo stadio e di un nuovo centro sportivo: una novità che potrebbe avere dei riscontri positivi anche sul vostro vivaio…

“Mi sento fortunato a lavorare in una società ambiziosa e in grado di creare le condizioni affinchè possiamo portare avanti un lavoro di qualità. Con la costruzione del nuovo stadio e del nuovo centro sportivo verranno messi a disposizioni nuovi spazi per i nostri ragazzi, mostrando anche sotto questo di punto di vista di tenere alla crescita dei nostri giovani”.

La vostra ha aperto bene la stagione con 9 punti in 4 partite: che obiettivi si è posto l’Alcione per il campionato di Primavera 3?

L’obiettivo principale è quello di ritagliarci un ruolo da protagonista. Abbiamo le carte in regola per lottare per la promozione in Primavera 2. Alzare di anno in anno il nostro livello permetterebbe all’Alcione di essere più attrattivo anche nei confronti di quei ragazzi propensi a scegliere in base alla categoria, rispetto che al progetto proposto dalla società. Dall’altra parte non perdiamo mai di vista la programmazione a lungo termine, volta ad un lavoro sinergico con la prima squadra. Lo staff di mister Cusatis infatti segue da vicino le partite della nostra U19, dando spesso suggerimenti e la possibilità ai nostri giovani di allenarsi tra i grandi”. 

La Riforma Zola e un parere sulle squadre U23

Una delle tematiche centrali del nostro calcio è la difficoltà dei giovani nell’imporsi tra i professionisti una volta concluso il proprio percorso in Primavera. Collegandomi alla Serie C, le regole relative al minutaggio dei giovani e l’obbligo di inserire in prima squadra 6 giocatori del proprio vivaio, possono risolvere questa problematica? 

“Le regole che verranno dalla Riforma Zola obbligheranno le società ad investire e a curare il proprio settore giovanile. Non è il caso dell’Alcione, da sempre attento al proprio vivaio. Penso invece che la riforma con cui si è perso il vincolo sportivo abbiamo messo in difficoltà noi addetti ai lavori. In tal modo, la programmazione viene annullata, andando a vanificare il lavoro fatto. Bisogna alzare la competitività dei campionati Primavera. A mio parere, la Serie D non è l’unica via che possa permettere ad un giovane di acquisire esperienza e qualità”.

Le U23 sono utili al sistema calcio italiano?

A mio parere sì. Non so spiegarmi il perchè della retrocessione dello scorso anno del Milan Futuro: forse è mancata la giusta programmazione, qualche errore di valutazione. Dietro i rossoneri ci sono dei professionisti di spessore. Le U23 sono utili dal momento che permettono ad una società di inserire stabilmente in un contesto professionistico ragazzi provenienti dal proprio settore giovanile. Basti pensare ai nomi usciti negli ultimi anni e che adesso militano stabilmente in Serie A. Dall’altra parte però reputo che la Serie C non diventi un campionato esclusivamente di seconde squadre, bensì un campionato dove possano misurarsi contro realtà importanti e ambiziose, come l’Alcione stesso”.

Ringraziamo l’Ufficio Stampa dell’Alcione Milano per la concessione dell’intervista e della foto

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