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La critica di Semioli: “Il problema è nell’attività di base. Abbiamo qualche talento ma…”

Franco Semioli, intervistato a Radio Sportiva, ha parlato della mancanza di talenti e del poco spazio concesso ai giovani in Italia.

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Franco Semioli

Franco Semioli e la critica alla mancanza di talenti in Italia

La mancanza di talenti in Italia e soprattutto la mancanza di coraggio di lanciarli in Italia è un tema ricorrente da alcuni anni, soprattutto in quest’estate dopo l’esonero di Luciano Spalletti e la scelta di Gennaro Gattuso come sostituto. Tante le opinioni e le considerazioni dagli addetti ai lavori. Tra questi nelle ultime ore anche quelle di Franco Semioli, attaccante che ha militato in Serie A con le maglie di Fiorentina e Torino. L’ex attaccante ha messo il mirino sul primo step della crescita dei giovani, sull’attività di base.

I problemi nascono nell’attività di base

L’attività di base, da lì nascono i problemi. Questo il pensiero di Franco Semioli, attaccante che ha giocato nella sua carriera in Serie A e che ha avuto negli ultimi anni anche diverse esperienze alla guida di alcune formazioni giovanili: “Io sono del parere che i problemi nascano già nell’attività di base. Quando non si investe in istruttori e persone competenti, le società sono costrette a mettere chiunque si renda disponibile, anche se non ha le competenze necessarie”.

È normale – ha proseguito l’ex attaccante a Radio Sportivaquindi, che venga meno l’istruzione calcistica e che i ragazzi facciano più fatica a crescere. È normale che, se una piantina nasce storta, poi sia difficile raddrizzarla a 13 o 14 anni. Secondo me il problema parte proprio da lì, dall’attività di base. Se le società professionistiche non investono in quella fase, ci ritroveremo con giocatori che, purtroppo, non sono quelli che arrivano al Barcellona, al Real Madrid o al Betis”.

Il gap tra campionato Primavera e prima squadra

Pochi talenti a cui non viene dato spazio, i giovani in Serie A latitano. Questo il pensiero dell’ex attaccante “E poi ci lamentiamo perché non abbiamo giovani bravi. In realtà, qualcuno c’è, ma non lo facciamo giocare. Però, se un giovane è davvero bravo, tu lo fai giocare. Quindi, evidentemente, non ci sono ancora giocatori pronti per fare il salto”.

Il salto troppo grande forse tra campionato Primavera e Serie A, uno dei temi più ricorrenti di quando si parla di giovani. Anche Franco Semioli ha sottolineato questo gap tra le due categorie: “Una volta c’erano la Primavera e la prima squadra, e il distacco era minimo, ai miei tempi. I settori giovanili lavoravano tanto e bene, e il gap era ridotto. Oggi, invece, il divario è enorme. Se guardi un giocatore della Primavera e uno della prima squadra, c’è una differenza importante. E questo dovrebbe farci riflettere”.

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