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Faticanti, dalla Roma al Lecce e ora la Juve: “L’unica squadra a credere davvero in me”
Giacomo Faticanti racconta la sua crescita nella Juventus Next Gen: ambizione, primo gol e spirito da leader in un gruppo sempre più maturo.

Crescita e ambizioni, Faticanti si racconta tra obiettivi ed emozioni
Giacomo Faticanti ha parlato del suo momento personale e di quello della Juventus Next Gen, in un’intervista che racconta tanto della sua crescita e delle ambizioni del gruppo bianconero. Il giovane centrocampista ha condiviso le sue sensazioni sul percorso che sta vivendo, sottolineando quanto l’ambiente juventino lo stia aiutando a maturare sia dentro che fuori dal campo. Le sue parole riflettono un mix di consapevolezza e determinazione, elementi fondamentali per affrontare una stagione ricca di sfide. Faticanti ha anche evidenziato la coesione del gruppo, un fattore chiave nel raggiungimento degli obiettivi comuni. La Juventus Next Gen, infatti, punta a continuare il proprio percorso di crescita con entusiasmo e spirito di sacrificio.
Il primo gol tra i professionisti: “Un’emozione forte”
Contro il Pineto, Faticanti ha trovato il suo primo gol in maglia bianconera, nonché il primo tra i professionisti. Un momento importante, che il centrocampista classe 2004 ha vissuto con intensità: “Sì, devo dire che quello che ho fatto sabato contro il Pineto è stato un bel gol. Sono stato bravo a rimanere in partita dopo l’episodio del rigore e poi a risolverla. Sono contento per la mia prima rete in bianconero che è anche la prima tra i professionisti. È stata un’emozione forte”. Una rete che va oltre il dato statistico: rappresenta una svolta nella sua stagione e segna un passaggio di maturità per un giocatore che ha voglia di incidere.
Una squadra pronta e consapevole
La Juventus Next Gen ha iniziato la stagione con un piglio diverso rispetto allo scorso anno, e Faticanti individua con chiarezza le ragioni di questo cambio di marcia: “Quest’anno siamo una squadra più pronta, siamo in molti che giocavamo insieme già l’anno scorso e quindi ci sentiamo di conoscere già la categoria. Spesso tra noi non ci definiamo una squadra di giovani, abbiamo sicuramente più conoscenze rispetto allo scorso anno ed è ciò che ci ha portato a questa buona partenza”. In un gruppo coeso e compatto, anche gli obiettivi si alzano: “L’obiettivo personale e di squadra è sicuramente quello di fare una grande annata: non ci poniamo limiti, questo è quello che ci siamo detti. Abbiamo tanta voglia di dimostrare”.
La Juventus come casa
Il rapporto tra Faticanti e la Juventus è profondo e va oltre il campo. Il club bianconero ha creduto in lui in un momento cruciale della sua carriera, e questo legame è diventato un punto di riferimento importante per il giovane centrocampista: “È sicuramente una fase importante della mia carriera, l’anno scorso la Juventus è stata l’unica squadra che ha creduto in me. Non posso non ringraziare il direttore Claudio Chiellini perché ha sempre puntato su di me, anche questa stagione”.
Il ritorno a Torino, in estate, è stato tutt’altro che banale: “In estate, prima di tornare, sono stati dei giorni complicati, volevo che si velocizzasse il più possibile il mio ritorno perché era il mio unico desiderio. Avevo voglia di giocare alla Juventus, di dimostrare qui quello che so fare”.
E in fondo, per lui, la Juventus è diventata più di una semplice squadra: “L’anno scorso sono stato benissimo, per me la Juventus è casa ed è stata la chiave di tutto. Qui ho ritrovato il divertimento di giocare a calcio che è fondamentale. In passato sono stato bravo a non mollare nei momenti di difficoltà ed è un merito che mi concedo”.
Intelligenza tattica e voglia di migliorare
Nel calcio moderno il centrocampo è il cuore del gioco, e Faticanti ne incarna l’evoluzione: “Mi ritengo un giocatore tatticamente intelligente, pensante. Credo sia quello che mi differenzia un po’: leggere prima le giocate sia in fase di possesso che di non possesso”.
Ma non si accontenta: ha voglia di crescere e incidere di più anche in zona offensiva: “Voglio essere un po’ più dinamico, arrivare più volte – come è successo sabato con il Pineto – in zona gol, cercare di fare più assist”. Un riferimento importante nella sua crescita è stato un’icona del calcio italiano: “A chi mi ispiravo da piccolo? De Rossi era il mio punto di riferimento, ho avuto anche la fortuna di conoscerlo ed è una persona splendida”.
Il rapporto con Brambilla e il ruolo nello spogliatoio
Tra i punti cardine della crescita di Faticanti c’è il legame con mister Brambilla, che lo ha valorizzato sin dal primo giorno: “Con il mister mi ci sono trovato benissimo sin da subito. Quando è arrivato l’anno scorso eravamo in un periodo complicato e ci ha portato alla rinascita. Con lui ognuno deve fare ciò che sa, secondo le caratteristiche che ha. Mi ha sempre chiesto di essere al centro del gioco, che è ciò che mi piace di più”.
Anche per questo, la scelta di restare a Torino non è mai stata in discussione: “La sua presenza è stata importante anche per la scelta di quest’estate”. Nonostante la giovane età, Faticanti sente il peso della responsabilità all’interno del gruppo: “Mi porto dietro sin da piccolo il fatto di avere un ruolo di rilievo all’interno di un gruppo, anche nelle mie precedenti esperienze. Nonostante sia giovane mi piace essere da esempio come lo sono Scaglia, Guerra e Cudrig”.
Cuore, intelligenza e ambizione: il motore della Next Gen
In un campionato duro e imprevedibile come la Serie C, Giacomo Faticanti rappresenta una delle certezze della Juventus Next Gen. Intelligente, ambizioso e già leader, ha tutte le carte in regola per essere protagonista di una stagione da ricordare. La voglia di dimostrare è tanta, e con la maglia bianconera addosso, ogni passo diventa ancora più significativo.
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