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Giuseppe Ciafardini, giovane talento classe 2002, è uno dei giocatori del Pescara u19 che si è messo in mostra in questo breve inizio di stagione. La squadra è a punteggio pieno in quanto ha ottenuto due vittorie su due partite giocate, ed occupa attualmente la seconda posizione del campionato di Primavera 2, girone B. Giuseppe nasce a Termoli, nel Molise, dove al tempo non esistevano squadre professionistiche. Come molti ragazzi inizia molto presto la scuola calcio, attorno ai 5 anni, quando si iscrive alla società sportiva della sua città, iniziando a tirare i primi calci al pallone. Qui vi resta fino ai 12 anni, momento che per lui segna un primo passo verso il calcio più ambito, ovvero quello professionistico. A quell’età, infatti, viene chiamato dal Pescara e, seppur molto giovane, decide di cogliere l’occasione, trasferendosi nella città abruzzese dopo il primo anno di attività svolto da pendolare. L’attività sportiva durante la sua adolescenza non gli impedisce di trascurare la scuola e questo negli anni è anche grazie alla madre che ha sempre insistito affinché all’attività sportiva fosse affiancato lo studio, aspetto da lui apprezzato soltanto in tempi più recenti. La sua squadra del cuore? Il Milan, molto probabilmente perché tutta la sua famiglia è milanista e lo ha da sempre avvicinato ai colori rossoneri fin da bambino. Come è possibile immaginare tra i suoi giocatori preferiti ce ne sono due che ricoprono il suo stesso ruolo, cioè quello di terzino, Cancelo e Theo Hernandez, anche se il calciatore che lo ha fatto innamorare dei colori rossoneri e del calcio in generale è Shevchenko, vero punto di riferimento del giovane. Nell’agosto del 2019 viene mandato per un anno in prestito al Sassuolo Primavera, seppur durante l’esperienza in neroverde una malattia lo tiene fuori dal campo per qualche mese. Come se non bastasse, con lo stop ai campionati giovanili nel mese di marzo 2020 saltano anche alcuni tornei importanti che la società emiliana aveva in programma, tra cui il Torneo di Viareggio e un altro torneo in Germania, e resta il rammarico per non aver potuto giocare sul campo tale competizione in quello che forse era uno dei punti più alti della crescita calcistica di Giuseppe.





A fine stagione, dopo un anno giocato e non, il ragazzo ritorna a Pescara, società che nel frattempo stava allestendo una rosa molto competitiva per l’imminente campionato Primavera 2, confermata poi sul campo visto l’ottimo inizio di stagione. Qui Giuseppe ritrova il mister che lo aveva già allenato con l’u16 e alcuni compagni, oltre ad essere convocato l’11 settembre per l’amichevole col Napoli al San Paolo, oggi Stadio Diego Armando Maradona. In quell’occasione entra in campo per circa una trentina di minuti e quella rappresenta per lui l’emozione più grande avuta nel calcio fino ad oggi, il sogno che ogni bambino coltiva fin da piccolo. Da un punto di vista tecnico possiamo dire che le qualità in cui spicca il ragazzo sono quelle della corsa e della sovrapposizione palla al piede. Non manca la cattiveria agonistica e la tenacia, caratteristiche che lui stesso ha sviluppato soprattutto a partire dall’esperienza in terra emiliana. Tra gli aspetti da migliorare troviamo la fase difensiva e possibili cali di concentrazione che si verificano durante le gare, anche se questo aspetto è comune a molti altri ragazzi della sua età. L’inizio di stagione del Pescara è stato molto buono, in quanto la formazione abruzzese ha raccolto ben 6 punti in sole due gare, alle quali si è aggiunta una sconfitta in Coppa Italia. La rosa biancoazzurra è molto competitiva e sembra essere in grado di piazzarsi nelle primissime posizioni del campionato se non di vincerlo e spesso capita che chi non trova molto spazio una domenica si giochi il posto da titolare la domenica successiva, segno che il livello medio dei giocatori è molto alto e che non c’è un vero e proprio undici definitivo, come invece accade in molte altre realtà. In queste due partite di campionato il giovane ha realizzato 2 assist, cosa che invece accadeva in molte più partite durante la scorsa stagione, come lui stesso ammette. Il rapporto col mister è ottimo, anche perché è lo stesso che lo aggregò alla rosa u16 del Pescara pochi anni fa e questo aspetto ha aiutato Giuseppe a ri-ambientarsi in quella che è sempre stata la sua casa, il Pescara, ad esclusione della breve parentesi col Sassuolo. La sua famiglia lo ha sempre aiutato e sostenuto in questa esperienza, in particolar modo suo nonno. Quest’ultimo, grande tifoso del Torino, gli ha trasmesso la passione del calcio fin da bambino e, in occasione dell’esordio in amichevole col Napoli visto su Sky, non credeva ai propri occhi in quanto non avrebbe mai immaginato che suo nipote potesse esordire col Pescara in prima squadra all'età di 18 anni. Da Cancelo a Theo Hernandez, due idoli da seguire per un sogno da coltivare per il giovane Ciafardini. 



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