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Visione, programmazione e pazienza. Questi i pilastri su cui si basa la grande stagione del Torino Primavera. Dopo qualche annata sotto le aspettative, la dirigenza granata ha deciso di dare nuovamente priorità alla crescita dei giovani del proprio vivaio. La nomina di Giuseppe Scurto a nuovo allenatore dell'U19 ha rappresentato una grande manna dal cielo sia in termini di carisma che in quelli di competenze maturate all'interno del rettangolo di gioco. Il campo sta regalando grandi soddisfazioni al Torino. Oltre che all'allenatore, i meriti vanno anche ai giocatori in grado di regalare risultati inimmaginabili ad inizio anno. Una delle sorprese è sicuramente l'ottimo rendimento di Daouda Weidmann. Andiamo ad analizzare da vicino la stagione del classe 2003. 

All'ombra della Tour Eiffel

Nativo di Parigi, dopo aver mosso i primi passi nel Paris FC Jugend presto Weidmann passa al Paris-Saint-Germain. Un sogno a cui ambiscono tanti ragazzi che crescono sotto la Tour Effeil ma al quale possono ambire in pochi. Non sono tutte rose e fiori per il classe 2003 che una volta approdato in U19 deve scontrarsi con una grande concorrenza. Le 8 presenze totalizzate in Youth League nella stagione 2021/22(di cui 7 da subentrato) fa capire come Weidmann fosse considerato un comprimario all'interno dello scacchiere di Camara. Lo scorso anno, il giocatore in grado di relegare in panchina il 19enne è stato Zaire-Emery, con il classe 2006 che pochi mesi fa è diventato il più giovane a segnare in una partita ufficiale con la maglia della prima squadra del Paris-Saint-Germain. Nonostante un contratto fino al 2024, di comune accordo con la società il classe 2003 ha scelto di accasarsi con il Torino.

Al posto giusto nel momento giusto

Sebbene stiamo parlando di un ragazzo che rientri in termini anagrafici nella categoria dei fuoriquota, ad inizio stagione Weidmann ha dovuto subire un breve ma intenso periodo di ambientamento. In poco tempo però il parigino è diventato uno dei punti fermi dello scacchiere di Scurto totalizzando 26 presenze bagnate da 4 reti e 4 assist. Ma di che tipo di giocatore stiamo parlando? Spesso dominante in mezzo al campo, il classe 2003 può essere definito un centrocampista tuttofare. Tatticamente duttile, Weidmann è stato schierato da Scurto come regista ma anche come mezz'ala o trequartista. Bravo a conciliare la fase difensiva con quella offensiva, l'ex Psg rappresenta una spina nel fianco per le difese avversarie per quanto riguarda gli inserimenti senza palla. Essendo anche bravo tecnicamente, il 19enne rappresenta una risorsa in più per il Torino nella battuta dei calci piazzati. 

Leader silenzioso

"Il talento vince le partite, ma il lavoro di squadra e il carattere vincono i campionati". Per ambire a certi obiettivi sono fondamentali costanza ed affiatamento. Sin da subito Daouda Weidmann si è integrato bene nell'ambiente granata tramutandosi in poco tempo da matricola a leader silenzioso. Un leader di poche parole ma tanti fatti. Un ragazzo che sebbene non sia all'apparenza molto esuberante ha saputo in questi mesi prendersi sulle spalle il Torino. Il caso più interessante è stato il derby contro la Juventus dove il numero 30 ha partecipato sia in maniera diretta che in quella indiretta a tutte le tre reti segnate dalla squadra di Scurto. Un altro step di crescita fondamentale sarà la convocazione in prima squadra. Se da una parte la Serie A può essere uno scoglio all'apparenza insormontabile, dall'altra avere un allenatore come Ivan Juric bravo a lavorare con i giovani non può far altro che spronare il classe 2003.

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