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Quella che doveva essere una bella giornata di sport ha riservato degli episodi surreali al termine della gara tra Rappresentativa di Serie D e Ladegbuwa. Come riportato in un nostro articolo, (Leggi qua), un'invasione del campo da parte di alcuni supporters nigeriani aveva costretto l'arbitro a sospendere la gara e di decretare poi la fine del match con cinque minuti anticipo a causa del ritiro della squadra allenata da Cardoso.

Pochi minuti fa, sui propri canali social, il Ladegbuwa ha deciso di uscire allo scoperto. Alla base della decisione di ritirare la squadra dal terreno di gioco del "Masini" di Santa Croce sull'Arno, ci sarebbero degli episodi di razzismo che avrebbero come soggetti coinvolti i giocatori stessi. Accuse gravissime da parte della società africana che ha accusato anche gli organizzatori e i dirigenti del Torneo di Viareggio definendo quella di oggi una "scelta obbligata" ai fini di proteggere i propri tesserati. 

Di seguito il comunicato ufficiale del Ladegbuwa.

"Noi come Ladegbuwa F.C siamo scoinvolti ed estremamente delusi dalle buffonate degli organizzatori e dei funzionari della 73esima edizione della Viareggio Cup.Oggi abbiamo dovuto prendere una decisione molto difficile per proteggere la nostra giovane squadra da abusi e così oggi abbiamo ritirato i nostri giocatori dal campo perchè dovevamo proteggere i nostri ragazzi dagli abusi razzisti subiti nello stadio e dalle continue molestie subite dai nostri ragazzi nel tentativo di opporsi ai commenti razzisti e falli maligni rimasti impuniti dal direttore di gara. Abbiamo subito anche tre espulsioni ridicole per aiutare ulteriormente la Rappresentativa di Serie D a garantire la vittoria. É molto sbagliato per i nostri giovani giocatori lasciare questa competizione con la convinzione che ogni decisione contro di loro fosse elaborata solo perchè erano calciatori di pelle nera!!

Non dovrebbe esserci spazio per il razzismo nel calcio e soprattutto in un torneo di calcio giovanile. Abbiamo cresciuto i nostri ragazzi tra i 16 ed i 18 anni nel rispetto di una cultura calcistica estranea al razzismo e ai pregiudizi ma ciò è quello che è stato sperimentato dai nostri calciatori nelle ultime due gare contro Imolese e Rappresentativa Serie D. I nostri giovani sono venuti qui coltivando speranza, aspettative,agitazione e desiderio di mostrare il proprio talento ed invece se ne andranno con amarezza e penseranno che il continente Europeo è ancora razzista. Questi sono giocatori talentuosi che adesso se ne andranno di qui pensando che sono stati discriminati per il colore della propria pelle. Non ci saremmo aspettati questo nel 2023 con un grande cartellone con su scritto "No al razzismo".

Chiediamo scuse ufficiali ed un risarcimento morale allo scopo della correttezza sia nel calcio che nella società moderna e di ridisputare la gara in un campo neutrale con una leale direzione arbitrale. Non possiamo permettere ai nostri ragazzi di diventare adulti pensando che imbrogliare sia il modo per avere successo nella vita. 

Stadio masini

 

 

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