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La laguna contro il lago, la Catalogna e la cultura calcistica del Barcellona. Tutto questo sarà Venezia-Como, gara valida per la 2^ giornata del campionato Primavera 2a al “Taliercio” di Mestre in data sabato 23 settembre 2023. Una sfida ordinaria sulla carta, un agglomerato di storie e incroci stupefacenti in relazione alla cornice e alla partita in questione in realtà. Ma andiamo per gradi.

Due cuori blaugrana in panchina

Sarà un derby catalano tra i due allenatori quello tra Venezia e Como. Da una parte Guillem Hernandez, classe 1994 nato a Barcellona al primo anno alla guida della Primavera arancionerverde, dall'altra Cesc Fàbregas, formidabile calciatore prima e apprendista allenatore ora. Due figure del calcio giovanile che stanno vivendo medesimo il presente professionale, ma che giungono da un percorso diametralmente opposto partendo dalla stessa matrice culturale. Entrambi mister in Primavera 2, entrambi catalani, nati a 43 km di distanza e cresciuti calcisticamente nella cantera del Barcellona, uno da calciatore e uno da allenatore. Su Cesc Fàbregas si è già detto tutto e tutto si ripeterà ancora: leggenda del calcio spagnolo e internazionale, ha vinto tutto con la Roja e con i club (eccetto la Champions League) rivelandosi prima uno dei talenti più luccicanti di questo secolo e poi uno dei più sapienti centrocampisti in circolazione. Dopo Arsenal, Barcellona, Chelsea e Monaco ha chiuso la carriera al Como, effettuando una scelta di vita che lo potesse proiettare al post-carriera. E dopo un anno di Serie B ha appeso gli scarpini al chiodo e si è messo in panchina, accettando l'incarico da allenatore della Primavera dei lariani. Un fenomeno in un contesto distante dalle sue origini, una sfida per rimettersi in gioco nel mondo del calcio con un'altra veste, iniziando distante dai riflettori e dalle pressioni che avevano caratterizzato i suoi primissimi anni di carriera in campo. 

Un predestinato in arancioneroverde

Tra Barcellona e Arenys de Mar, nei due luoghi che hanno dato i natali agli allenatori di Venezia-Como Primavera, c'è la cittadina di Matarò. Vanta di più di 120mila abitanti e fu protagonista della prima linea ferroviaria della penisola iberica che la collegava a Barcellona nel 1848, 165 anni prima che il 19enne Guillem Hernandez Folguera la percorresse per cominciare la sua esperienza da allenatore. Poi CF Damm (accademia calcistica catalana dedicata al calcio giovanile) e l'ingresso alla Masìa del Barcellona, splendida casa dei talenti blaugrana che aveva accolto anche Cesc Fàbregas prima che si trasferisse da adolescente all'Arsenal per diventare un titolare di una big di Premier League da minorenne. Hernandez ha lavorato da match analyst, allenatore in seconda e capo allenatore nelle squadre della cantera del Barça distinguendosi come predestinato della panchina. Prima di raccontare il suo arrivo al Venezia va fatto un passo indietro: due anni fa, esattamente in questi giorni, gli arancioneroverdi annunciarono l'inserimento di tre nuove figure dirigenziali provenienti dal Barcellona specializzate sul vivaio. Trattasi di Isaac Guerrero, Jordi Fernandez Lie e Joaquin Llop Esatrada. Ed ecco dunque il collegamento con Hernandez, che nella stagione 2022-2023 ha allenato la selezione U18 dei lagunari prima di ereditare il posto vacante in Primavera di Andrea Soncin, ora al lavoro come ct della Nazionale italiana femminile.

La Catalogna al “Taliercio”

Tra Cesc Fàbregas e Guillem Hernandez c'è un oceano per quanto riguarda il passato, ma si possono trarre delle conclusioni per quanto concerne il presente. Anche in un pomeriggio di calcio di Primavera 2, distanti dal Camp Nou, comprendiamo quanto sia stata impattante la rivoluzione del Barcellona. Non solo Johan Cruijff e Tiki Taka, il sistema blaugrana è il più imitato e ricercato su scala mondiale, tuttora. A distanza di più di un decennio dai trionfi di Pep Guardiola, la Masìa resta la casa dei talenti: Gavi e Lamine Yamal sono solo gli ultimi esempi, il Barça conta su una cultura calcistica consolidata che lancia giocatori, allenatori e dirigenti a livello internazionale, a tutti i livelli e a tutte le latitudini. Ed è questo che ci permette di apprezzare, anche in un Venezia-Como di Primavera 2, un derby catalano tra un ex-campione assoluto e un giovane crack della panchina, entrambi formati e plasmati dove si fa calcio di spessore. 

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