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Storie di Primavera

Foto: Martina Cutrona

 

A vederlo fuori dal campo, Iyenoma Destiny Udogie sembra un diciassettenne come molti altri. Timido, riservato, introverso, il giovane gialloblù si trasforma però nel momento in cui può fare quello che gli riesce meglio. Sul rettangolo verde, nel momento in cui può sprigionare tutta la propria potenza, Udogie è letteralmente devastante, incontenibile per gli avversari.

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Nato a Verona il 28 novembre del 2002, da genitori nigeriani, Destiny Udogie entra a far parte del settore giovanile del club scaligero nel 2011. Da lì è un continuo crescendo, culminato in questa stagione con l’approdo in Primavera, la prima convocazione di Juric per la prima squadra e il primo contratto da professionista firmato, con scadenza giugno 2022. Una scalata avvenuta anche con la maglia azzurra, con la trafila di tutte le selezioni fino all’exploit degli ultimi mesi: la scorsa estate ha giocato gli Europei sia con l’Under 17 (decisivo in semifinale contro la Francia) che con l’Under 19, ad ottobre ha preso parte al Mondiale Under 17 in Brasile, dove è risultato ancora fondamentale, con il gol nel recupero della partita contro il Messico che ha regalato alla squadra di Nunziata la qualificazione agli ottavi.

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Udogie si disimpegna principalmente nella posizione di terzino sinistro, dalla quale può sprigionare tutta la propria potenza: uno strapotere fisico che lo fa sembrare quasi fuori categoria, una fuoriserie che travolge ogni avversario. Devastante, a tratti incontenibile, con la sua continuità e costanza in fase di spinta si rivela spesso un attaccante aggiunto, andando molte volte alla conclusione o rendendosi utile ai compagni in fase di rifinitura. Caratteristiche che gli hanno permesso di mantenere inalterata la propria pericolosità anche nel momento in cui è stato impiegato in posizione più avanzata, da mezzala di centrocampo. Una collocazione tattica già sperimentata nelle giovanili azzurre.

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Destiny Udogie, ragazzo serio e di poche parole, dice di ispirarsi principalmente ad Alex Sandro e Marcelo, e afferma di avere un legame speciale con Nicola Corrent. Un rapporto nato già lo scorso anno, nell’Under 17 gialloblù, e fortificatosi in questa stagione ricca di soddisfazioni con la Primavera. Il mister scaligero se lo tiene stretto, lo coccola, gli regala moltissimi consigli utili, lo protegge, lo sprona. Soprattutto nei rari momenti in cui, forse cullandosi nella propria forza e superiorità atletica, Udogie sembra quasi adagiarsi, giocare con maggiore sufficienza e superficialità, cercando giocate leziose e soluzioni inutilmente complicate.

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Nel corso di una stagione dal rendimento elevatissimo, in cui ha messo assieme, nel complesso, 15 presenze e 3 gol tra campionato e Coppa Italia, Iyenoma Destiny Udogie non ha la minima intenzione di fermarsi. In vista della ripresa della Serie A, in questi giorni si sta allenando con la prima squadra, agli ordini di Ivan Juric, assieme ai compagni Lucas Felippe e Bogdan Jocic. La società scaligera ne vuole fare un perno per il proprio futuro, valorizzandolo al massimo e dandogli grande fiducia, nel solco di quando fatto quest’anno con Marash Kumbulla. Non a caso, al momento della firma del primo contratto da professionista, non mancavano certe le offerte per il giovane esterno: si parlava addirittura del concreto interessamento di Everton e Monaco.

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Invece, assecondando un banale gioco di parole, nel destino di Udogie c’è solo l’Hellas Verona. Una storia che dura ormai da nove anni, un percorso di costante crescita e di continue ambizioni, con il sogno del debutto al Bentegodi e in Nazionale. Degni coronamenti della favola di Destiny Udogie.

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