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Kenan Yildiz
Kenan Yildiz

In casa Juventus si raccolgono le sensazioni a margine dell'ennesima settimana dolce-amara: tiene banco infatti la situazione del momento di forma del gruppo, vista la repentina parabola discendente che non sembra avere fine per gli uomini di Allegri. Nel 2-2 contro l'Atalanta infatti, oltre alla solita fragilità e mancanza di regolarità nei 90 minuti, balza all'occhio lo scarso minutaggio per un ragazzo che fino ad un mese fa sembrava il volto della Juventus del futuro.

Yildiz Juve

Kenan Yildiz, tra leggera flessione e mancanza di fiducia

Nelle prime settimane, il diciottenne turco Kenan Yildiz  aveva fatto stropicciare gli occhi dell'Italia calcistica a forza di giocate risolutive, fantasia e voglia di spaccare il mondo. Poi però, la trasferta di Lecce ha fatto incrinare qualcosa in un ingranaggio che sembrava perfetto. Forse per mancanza di audacia dell'allenatore, forse perché la carta d'identità recita “appena maggiorenne”, il periodo di maggiore flessione negativa della Juventus coincide anche con il suo. Il ritorno di Chiesa inoltre non fa che diminuire drasticamente il suo minutaggio, alternando titolarità con Inter e Verona a panchine con Empoli, Udinese, Frosinone (contro il quale all'andata aveva pescato dal cilindro un pezzo di bravura) e Napoli. 

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Fino ad arrivare al minimo storico rappresentato dai due minuti giocati contro l'Atalanta: insomma, mentre Allegri giustifica la scelta con una questione di gestione delle energie mentali e fisiche, è evidente come alcune scelte tattiche di una Juventus che ha cambiato modo di approcciare alla partita (perdendo metri e fiducia), abbiano influito in negativo anche sulla testa del classe 2005, ora piena di fantasmi. Ora la domanda sorge spontanea: come si fa ad acquisire esperienza e freddezza nelle situazioni difficili, se quelle situazioni le si vive dalla panchina e non in campo?

Yildiz Juventus
Yildiz  della Juventus nell'esultanza di gruppo dopo il suo splendido assolo contro la Salernitana

Kenan Yildiz, tra permanenza e un addio che sarebbe clamoroso

Come già accennato qualche settimana fa, qualora Yildiz non dovrebbe clamorosamente rientrare nei piani per la prossima stagione, le pretendenti sono tante: le sirene di mercato provengono da mezza Europa perché il talento c'è ed è potenzialmente qualcosa di generazionale. Resta da capire la posizione della dirigenza, che ancora deve sciogliere le sue riserve sulla questione; anche se tutto fa pensare a una sua permanenza in bianconero, per costruire chissà, la nuova coppia di funamboli con Soulé, suo grande amico che rientrerà a giugno dal prestito al Frosinone

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