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Serafini (ds Arzignano): “Giovani, idee e scouting: il nostro modello”

Il Ds delle formazione veneta ha parlato ai nostri microfoni

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Mattia Serafini

L’Arzignano Valchiampo, dopo la promozione in Serie C nel 2021/2022 e l’ottimo percorso realizzato nella scorsa stagione, quest’anno si sta dimostrando una squadra preparata e insidiosa per le avversarie. A oggi nelle quattordici partite stagionali disputate, sono arrivate 5 vittorie, 2 pareggi e 7 sconfitte: numeri che permettono alla squadra veneta di ricoprire la dodicesima posizione in classifica. Oltre alla prima squadra, la società presta molta attenzione e cura al settore giovanile, che sta registrando ottimi risultati in Primavera 3. 

Noi di Mondoprimavera.com abbiamo contattato il Direttore Sportivo dell’Arzignano Valchiampo, Mattia Serafini. Partendo dall’esordio di Mecenero, 2007 in campo in Coppa Italia di Serie C contro il Lumezzane, abbiamo avuto la possibilità di porgli qualche domanda riguardo lo scouting, la stagione in corso e su alcuni dei giovani della squadra. 

Serafini Arzignano Valchiampo

FC Arzignano Valchiampo

Scouting e obiettivo con i giovani…

“Sicuramente uno dei focus della società è quello di far giocare i giovani, sia per un nostro modus operandi che va avanti da anni sia per motivi di sostenibilità e rapporti con società professionistiche; premiamo i giovani in base alla loro bravura e siamo ben predisposti e felici di vedere molti ragazzi giovani in campo, perché pensiamo che sia una cosa più che giusta per la realtà che siamo. Ovviamente i ragazzi sono visionati più volte, nella maggior parte dei casi sono io che vado sui campi personalmente per vederli giocare”.

Esordio di Giovanni Mecenero e caratteristiche del classe 2007…

“E’ un prodotto del nostro settore giovanile, era già stato aggregato e ha ben figurato in Primavera 3. Abbiamo fatto questa scelta, che è poi stata effettivamente apprezzata, sia per esigenze tecnico-tattiche che per premiare il settore giovanile. Va dato merito al presidente, al responsabile del settore giovanile e all’allenatore che ha avuto la bravura e il coraggio di far entrare un 2007 che comunque ha ben figurato e ha fatto una prestazione più che onesta. Il suo ingresso in campo è stata un’emozione grande per noi tutti della società. Le sue caratteristiche ad oggi non sono ben definite, ma è sicuramente un ragazzo che apprende molto, educato, con tanta passione, sa usare tutti e due i piedi ed è molto bravo a livello di tempi di gioco. Sicuramente un giovane da tenere d’occhio perché può avere qualcosa di importante sulla quale lavorare”.

Mecenero Arzignano Valchiampo

FC Arzignano Valchiampo

L’importanza dei rapporti umani con un calciatore…

“Instaurare un buon rapporto con un calciatore è fondamentale. Fondamentale perché siamo in un’epoca in cui si parla poco vis à vis, si tende ad utilizzare molto il telefono e a minimizzare le problematiche quotidiane di vita che poi si possono anche ripercuotere sul rendimento calcistico in campo. Per me il rapporto quotidiano con i ragazzi, soprattutto con i più giovani, è fondamentale per dar loro sempre delle motivazioni e un’impronta educativa calcistica. Perché il calcio dà tanto anche nella vita”.

Quanto incidono i “numeri” in un mondo di dati e statistiche…

“Personalmente non amo molto i numeri. Preferisco ancora fare molti chilometri in macchina per vedere i ragazzi dal vivo e informarmi direttamente sul campo. So che è un lavoro molto più dispendioso rispetto a quello di analizzare un puro dato, ma a me piace fare questo lavoro ancora così e penso di rimanere fedele ai miei principi. I dati possono essere importanti per avere un’analisi globale sul calciatore, ma al contempo penso che i dati più significativi e utili possano essere quelli sullo stato fisico e non sul tipo gioco”.

Serafini Arzignano Valchiampo

Romeo Deganello FC Arzignano Valchiampo

Il ricambio generazionale della Nazionale Italiana…

“Nel nostro piccolo stiamo facendo giocare tanti ragazzi, anche per questo motivo, oltre al minutaggio e alla sostenibilità economica della società. Crediamo proprio che concedendo opportunità a ragazzi 2003, 2004 o 2005, in piccolissima parte possiamo aiutare il movimento a crescere. Penso che in Italia ci sia veramente bisogno di un ricambio generazionale e culturale che però sarà difficile da vedere perché comunque c’è la spasmodica ricerca del risultato da parte dei club e questo è un freno inibitore per questo processo. Dunque c’è da fare un percorso con calciatori, dirigenti, tecnici e proprietà che, seppur non nell’immediato, potrà portare qualche giovamento nel prossimo futuro. Una volta si lavorava di più sui talenti italiani, adesso ci sono molti più stranieri per delle normative che sono cambiate durante gli anni”.

Per chi volesse entrare nel mondo del calcio…

“Tanta passione e buona volontà, pazienza, avere sempre delle idee, rispetto e mai voler bruciare le tappe. Prima di arrivare ci vuole sempre un percorso formativo ed educativo importante. Io non mi vergogno di dire che sono partito dalla prima categoria ed è stato sicuramente un anno molto importante. Bisogna avere molto coraggio e sapere che per arrivare si deve lottare tanto ma soprattutto lavorare tanto”.

Si ringrazia l’Arzignano Valchiampo per la concessione dell’intervista e delle foto

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