Nazionali Giovanili
Gol, riscatto e cuore: Neiser Villarreal l’uomo della svolta per la Colombia
Neiser Villarreal sblocca la Colombia con una doppietta contro il Sudafrica: ora La Tricolor sogna il titolo al Mondiale U-20 in Cile.

Un’esplosione di sollievo e gioia ha accompagnato Neiser Villarreal al termine della partita vinta per 3-1 contro il Sudafrica. Dopo tre partite a secco nella Coppa del Mondo FIFA U-20 Cile 2025, l’attaccante colombiano ha finalmente trovato il gol — anzi, due — proprio nel momento più importante, negli ottavi di finale. Le sue reti hanno permesso alla Colombia di superare un ostico Sudafrica e accedere ai quarti, riaccendendo le speranze di un’intera nazione.
“Stavamo giocando bene, quindi non ero troppo preoccupato. Ma sì, sentivo il bisogno di segnare. Anche la squadra aveva bisogno dei miei gol. Abbiamo aspettato il momento giusto per colpire”, ha dichiarato Villarreal ai microfoni della FIFA.
La maglia numero 21 e l’eredità di Neymar
Neiser Villarreal non indossa la maglia numero 21 per caso. È un omaggio al suo idolo, Neymar Jr., e un simbolo del suo stile di gioco: tecnico, istintivo e letale. Ma fino a questo punto del torneo, il giovane attaccante dei Millonarios non era riuscito a lasciare il segno, nonostante le buone prestazioni complessive della squadra. Contro il Sudafrica, però, la scintilla è scoccata.
Dopo un primo tempo equilibrato, la Colombia ha subito il gol del pareggio all’inizio della ripresa, complice un errore del portiere Jordan Garcia. Il Sudafrica ha preso fiducia e, per un attimo, il destino sembrava volgere contro la squadra di César Torres. Villarreal ha anche colpito un palo al 57’, facendo temere l’ennesima occasione mancata. Ma solo cinque minuti più tardi, il destino ha finalmente girato dalla sua parte.

Neiser Villarreal
La svolta: il primo gol e l’abbraccio liberatorio
Al 62’, grazie all’ennesimo affondo dell’instancabile Oscar Perea, una palla vagante in area è finita tra i piedi di Villarreal. Con un potente destro, l’attaccante ha trafitto il portiere avversario e liberato tutta la tensione accumulata in un’esultanza piena di significato. Il suo secondo gol, arrivato più tardi, ha messo al sicuro il risultato.
“Finalmente si è liberato di un peso enorme”, ha commentato l’allenatore César Torres. “Ora potrà giocare con maggiore libertà. Abbiamo sempre creduto in lui: è un ragazzo umile, lavoratore, e si merita ogni successo. Dopo il gol l’ho abbracciato, perché sappiamo quanto si sia sacrificato”. Torres ha anche rivelato di aver mandato Villarreal in conferenza stampa prima della partita proprio per aiutarlo a gestire la pressione. “Non deve dimostrare niente a nessuno. Il suo talento è evidente. Volevamo solo che tornasse a divertirsi, e oggi lo ha fatto”.
Il tridente offensivo: una macchina perfetta
La vittoria contro il Sudafrica ha confermato l’efficacia del nuovo tridente offensivo della Colombia: Oscar Perea sulla sinistra, Joel Canchimbo a destra e Neiser Villarreal al centro. Una combinazione esplosiva che ha prodotto tutte e tre le reti dell’incontro. Canchimbo ha sbloccato il match con un perfetto inserimento sul secondo palo, mentre Perea si è rivelato determinante con due assist, oltre a un lavoro incessante lungo tutta la fascia. Villarreal ha completato il capolavoro con la sua doppietta.
“Abbiamo velocità, ma anche ordine”, ha spiegato Torres alla FIFA. “Sapevamo che ogni volta che entravamo nell’ultimo terzo di campo dovevamo finalizzare. Sia con il nostro numero 9, sia con gli esterni o i centrocampisti in inserimento. I ragazzi hanno eseguito alla perfezione”.
Lavoro sporco e spirito di squadra
Il contributo degli attaccanti non si è limitato all’aspetto realizzativo. Il tridente colombiano ha anche svolto un lavoro preziosissimo in fase difensiva, pressando costantemente i portatori di palla sudafricani e impedendo loro di costruire con tranquillità. Questo pressing alto ha permesso alla Colombia di recuperare spesso il pallone nella metà campo avversaria.
“Joel (Canchimbo) è silenzioso, ma in campo dà tutto. È un esempio per tutti”, ha aggiunto Torres. “Anche se non ha preso parte al Sudamericano, è sempre stato con noi. Quando è uscito, era esausto: aveva dato tutto”.
Il futuro è adesso: la Spagna nel mirino
Con la qualificazione ai quarti di finale, la Colombia si prepara ora ad affrontare la Spagna, in una sfida che sa di rivincita. Fu proprio la nazionale iberica, nel 2003, a fermare i colombiani a un passo dalla finale. Ma questa generazione sembra avere qualcosa di speciale. Oscar Perea gioca già in Europa, con lo Strasburgo. Villarreal, attualmente ai Millonarios, è nel mirino del Cruzeiro. Canchimbo, giovane promessa del Junior de Barranquilla, è pronto per il grande salto. Insieme, formano un attacco che fa sognare i tifosi colombiani.
“La gente dice che non abbiamo vinto ancora nulla, ma in realtà abbiamo già vinto tanto: esperienza, forza interiore, speranza”, ha concluso Torres. “Questi ragazzi rappresentano la resilienza del nostro Paese. Ma attenzione: non voglio che vengano messi su un piedistallo. La storia non è ancora scritta. Se alzeremo il trofeo, allora sì, avremo fatto la storia”.
Continua a leggere le notizie di Mondo Primavera e segui la nostra pagina Facebook