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Nazionali Giovanili

Natali, il difensore del futuro che ha studiato da Van Dijk e Chiellini

L’identikit di Andrea Natali, difensore centrale classe 2008 in campo domani con l’Italia negli ottavi di finale del Mondiale Under 20

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Andrea Natali

Andrea Natali, un talento senza confini

Quando una valigia da riempire non diventa un limite, ma un’opportunità da saper cogliere: Andrea Natali non ha neanche compiuto 18 anni, ma nel suo bagaglio ci sono esperienze di vita da fare invidia persino ai più grandi veterani del calcio. Ha visto molti contesti diversi, assorbendo qua e là, ma non confondendo il calcio con un’esperienza mordi e fuggi, un “pret a porter” nel quale il campo passi in secondo piano. Talento purissimo, nonché leader tecnico e carismatico della difesa dell’Italia impegnata nel Mondiale U20. Scopriamo insieme uno dei profili più interessanti del nostro movimento.

L’italiano più cosmopolita di sempre

Non esistono confini capaci di comprimere il talento, di asfissiarlo fino a devitalizzarlo, perché questo è capace di sbocciare se trova il contesto giusto. Ed è questo l’elemento più sorprendente nel carattere e nella storia personale di Andrea Natali. Da sempre con i sogni piegati in valigia e disposto a cambiare scenario, con una famiglia alle spalle consapevole e capace di direzionare la sua voglia di imporsi nel pallone. Nato calcisticamente a Bologna, prima di aver compiuto i 10 anni di età aveva già girato per il mondo: dopo il Brera, arrivano le occasioni al Pont Marina-Almogavers in Spagna, poi al Canada Blanch in Inghilterra. Infine, il ritorno in Italia, con la maglia dell’Udinese e del Milan. L’attrazione magnetica per il movimento e il dinamismo non lo lascia: prima arriva all’Espanyol, in seguito (sempre nel 2020) si trasferisce al Barcellona.

Per molti sarebbe il traguardo di una vita, il sogno troppo spesso riposto nel cassetto e che una volta tanto si è invece esaudito. Per il classe 2008 invece diventa occasione per crescere, ampliare la sua cultura di come si interpreta il ruolo. Conoscere in poche parole una delle realtà più attente allo sviluppo del talento e del calcio nella sua accezione più pura, come strumento di condivisione di valori simili. Nella “Masìa” sfiora il ricongiungimento con Lamine Yamal: ebbene sì, avrebbero potuto condividere il campo nell’Under 16, ma il 2007 era già fuori scala e nel luglio 2022 (periodo in cui Natali sale in U16) aveva già preso l’ascensore per salire al piano superiore, in Under 19. Va a tanto così anche dal giocare al fianco di Cubarsì, mentre divide lo spogliatoio dell’U16 e dell’U18 con Marc Bernal Jofré Torrents, due ragazzi attenzionati oggi dalla prima squadra.

La Germania e l’Olanda

Non abbiamo ancora finito con i ribaltoni. Nell’estate 2024 lo acquista il Bayer Leverkusen, mentre nello scorso calciomercato è passato in prestito all’Az Alkmaar. Il calcio tedesco e quello olandese: rigore e metodo contro l’armonia del caos organizzato, del coraggio nella sperimentazione. Con le “aspirine” però la formazione tecnica è sempre ad ampio respiro europeo: dal centrale non si cerca solo l’abilità in marcatura o la presenza fisica, bensì la freddezza nel fare la scelta giusta, la costruzione da dietro e la rapidità (con le gambe e con la testa). Finora, in Germania sono arrivate 29 presenze, condite da 1 gol 2 assist, mentre è ancora da inaugurare l’esperienza nella seconda divisione olandese (dove milita l’U21 dell’Az). Con il mirino puntato ovviamente sulla prima squadra.

A scuola da due maestri del ruolo

Natali non nasconde la sua predisposizione verso due difensori in particolare, se vogliamo anche agli antipodi per come interpretano il ruolo. Parliamo di Virgil Van Dijk e Giorgio Chiellini: l’eleganza e la maestosità di un centrale roccioso ma pulito, unita alla leadership e alle letture di un ministro della difesa, talvolta ruvido ma quasi sempre decisivo con i suoi interventi. In effetti, senza scomodare nessun paragone, il classe 2008 sembra poter conciliare queste due correnti di pensiero. Strutturato, ha presenza fisica e ottimi tempi nei duelli aerei; palla al piede non si scompone, anzi tende a trovare sempre ottime linee di passaggio. In più, sa “sporcarsi” quando serve, con tackle e contatti più sostanza che di forma. L’allievo batterà i due maestri? Difficile dirlo ora, ma anche solo avvicinarsi alla loro espressione massima di dominio sarebbe un’ottima prospettiva.

Il Mondiale Under 20 come banco di prova

Il 9 ottobre cerchiato in rosso sul calendario, non dimenticando però il percorso e i pregressi. L’Italia si gioca un posto nei quarti di finale del Mondiale U20 contro gli Stati Uniti. Partita tosta, contro il miglior attacco della competizione ma con un Natali in più. Imperioso nell’esordio contro l’Australia, decisivo (suo malgrado) in entrambe le aree contro Cuba: prima il tap-in del vantaggio, poi un rigore molto generoso concesso agli avversari su una sua piccola sbavatura. Infine, grande prova di attenzione e solidità anche contro l’Argentina. Ora lo aspettano Cremaschi e compagni, un attacco mobile e fatto di relazione e interscambi continui tra le punte. L’ennesimo esame da superare a pieni voti per il diciassettenne di Milano; con il sogno della finale da alimentare.

Luca Ottaviano

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