Nazionali Giovanili
Italia U21, Marianucci: “Siamo un gruppo profondo. Tutti possiamo fare la differenza”
Marianucci, difensore dell’Italia U21, ha parlato alla vigilia della sfida contro l’Armenia, valida per le qualificazioni agli Europei.

Alla vigilia della sfida contro l’Armenia, valida per la quarta giornata delle qualificazioni agli Europei Under 21, Luca Marianucci, difensore dell’Italia, ha parlato in conferenza stampa con la maturità di un veterano, nonostante sia alla sua prima esperienza con gli azzurrini. Reduce dalla convincente vittoria contro la Svezia, l’ambiente azzurro è circondato da entusiasmo, ma il centrale difensivo invita alla calma: “No, assolutamente. Noi bisogna essere bravi a accettare i complimenti ma a seppellirli subito e pensare subito al sodo. Quindi domani dobbiamo partire nello stesso modo in cui abbiamo finito”.
Il messaggio è chiaro: niente distrazioni. L’atteggiamento è quello giusto, e Marianucci lo sottolinea più volte, parlando di un gruppo focalizzato e umile. “Dobbiamo mantenere alta la concentrazione. La partita contro l’Armenia è fondamentale per dare continuità ai risultati e alla crescita del gruppo”, ha spiegato, con tono deciso e consapevole.
“Mi sento un leader, ma non una colonna”
Marianucci è uno dei pochi ad aver giocato tutti i 270 minuti delle prime tre gare. Una continuità che non è passata inosservata, tanto che qualcuno inizia a considerarlo una delle certezze della retroguardia azzurra. Ma il diretto interessato resta con i piedi per terra: “Assolutamente no, perché comunque è la mia prima esperienza nel 2021, quindi mi sento un leader perché ce l’ho nelle caratteristiche, ma non mi sento una colonna, non mi sento indispensabile a questa squadra perché tutti possono fare grandi prestazioni e siamo contenti di questo”.
Il senso del collettivo è al centro del suo discorso. Marianucci non cerca protagonismi e riconosce il valore e la competitività interna della rosa a disposizione del ct. “Siamo un gruppo profondo, dove chiunque entra può fare la differenza. E questo è un grande vantaggio”, ha aggiunto, rafforzando la cultura dell’umiltà che sembra permeare questo ciclo della Nazionale U21.
“Difendiamo tutti insieme, a partire dagli attaccanti”
In un contesto in cui Camarda ha catalizzato l’attenzione mediatica con i suoi quattro gol all’esordio da classe 2008, Marianucci preferisce sottolineare un altro dato: l’Italia non subisce gol da 264 minuti, ovvero da dopo i primi sei della gara inaugurale contro il Montenegro. Un muro costruito con solidità e organizzazione. “Sì, sicuramente, ma ricordo sempre che il primo a difendere è l’attaccante, quindi se abbiamo preso pochi gol in queste prime tre partite è merito di tutta la squadra”, ha spiegato il difensore.
Un merito che va condiviso, anche per quanto riguarda la fase offensiva: “Come dei tanti gol fatti è merito di tutti, perché pressiamo subito in avanti e ci porta, come il gol di Pisilli l’ultima partita, grandi possibilità di segnarli”. Un’identità chiara, basata su pressing alto, compattezza e spirito di sacrificio collettivo. La testa, però, resta salda sull’obiettivo più vicino: “E alla Polonia ci si penserà solo a novembre? Ovviamente sì”.
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