Nazionali Giovanili
Italia U21, il futuro è più azzurro che mai: cuore, testa e un arbitraggio da rivedere
L’Italia U21 esce dall’Europeo con onore: grande prova contro la Germania, nonostante l’arbitraggio discusso e l’inferiorità numerica.

L’Italia U21 esce dall’Europeo con onore: grande prova contro la Germania, nonostante l’arbitraggio discusso e l’inferiorità numerica
L’Europeo U21 si chiude per l’Italia con una sconfitta amara ma piena di orgoglio. Gli Azzurrini salutano la competizione ai supplementari, piegati solo al 118’ da una Germania cinica e favorita anche da una direzione arbitrale fortemente contestata. Ma se il risultato finale lascia l’amaro in bocca, la prestazione della squadra azzurra è di quelle che resteranno nella memoria, per intensità, qualità e spirito combattivo. Da qui si può e si deve ripartire perché il futuro è più azzurro che mai e Gattuso osserva dalla tribuna.

Italia U21 esultanza (Credit foto: Leonardo Bartolini)
Dominio azzurro e gol di Koleosho: l’Italia comanda il gioco
Fin dai primi minuti, l’Italia ha dimostrato personalità e organizzazione. I ragazzi di Nunziata hanno affrontato la Germania senza timori reverenziali, tenendo a lungo il controllo del gioco e costringendo i tedeschi a rincorrere. L’atteggiamento tattico è stato impeccabile, fatto di pressing alto, recuperi veloci e verticalizzazioni rapide. A sbloccare la partita nella ripresa è stato Koleosho, autore di un gol che ha premiato la superiorità tecnica e mentale degli Azzurrini.
La reazione tedesca e l’arbitro protagonista
Dopo il vantaggio italiano, la Germania ha trovato il pareggio con Woltemade, ma da lì in poi è cambiata anche la partita dell’arbitro. Una direzione di gara a senso unico ha minato l’equilibrio emotivo e tattico della partita: cartellini sventolati con leggerezza agli italiani, mentre i tedeschi godevano di maggiore clemenza.
L’espulsione di Gnonto, ingenuo ma forse eccessivamente punito, ha lasciato gli Azzurrini in dieci. Ancora più clamoroso il caso Zanotti: da un fallo netto non fischiato, con il quarto uomo a pochi passi, si è passati a un’ammonizione assurda per l’esterno italiano, che ha reagito – unico suo errore – dopo il cartellino. Secondo rosso e Germania in superiorità numerica.
Ambrosino, il lampo che riaccende la speranza
Con due uomini in meno, e con l’inerzia della partita contro, ci si sarebbe potuti aspettare una resa psicologica. E invece no: il cuore degli Azzurrini è stato più forte delle circostanze. A tempo ormai scaduto, è arrivata la magia su punizione di Ambrosino, una parabola perfetta che ha fatto esplodere la panchina azzurra e riaperto i giochi. Un gesto tecnico da fuoriclasse, che ha premiato lo spirito indomito di una squadra che non ha mai smesso di crederci.
Supplementari di sofferenza e il colpo del ko
Nei tempi supplementari, nonostante l’inferiorità numerica, l’Italia ha saputo contenere gli assalti tedeschi con grande ordine e sacrificio. Fino al minuto 118, quando una giocata sporca ha portato al gol del definitivo 3-2 tedesco. Il colpo del ko, inevitabile nelle gambe e nel cuore di chi aveva già dato tutto e oltre. Ma la sconfitta, questa volta, non racconta la verità di una prestazione che ha detto molto di più.

Italia U21 esultanza
Il futuro è adesso: Gattuso osserva e approva
Sugli spalti, Gennaro Gattuso ha seguito con attenzione. Il suo sguardo, abituato a riconoscere il fuoco della passione e del sacrificio, non sarà rimasto indifferente di fronte alla prestazione degli Azzurrini. Questa Italia U21 ha dimostrato di avere non solo talento, ma anche mentalità. È da qui che bisogna ripartire: da ragazzi che non si arrendono, che reagiscono alle ingiustizie, che giocano con l’anima e fanno sognare un intero Paese.
Si esce, sì, ma a testa altissima. Con la consapevolezza di aver dato tutto e di aver costruito qualcosa di importante. Questa generazione ha mostrato di poter rappresentare al meglio il calcio italiano del futuro. L’Europeo si chiude, ma l’orgoglio resta. E, forse, è solo l’inizio di un cammino che porterà questi giovani a diventare protagonisti anche tra i grandi.
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