Nazionali Giovanili
Italia U20: battaglia con l’Argentina, ora ci sono gli USA. Ma la strada è quella giusta
L’Italia di Nunziata cade con l’Argentina e ora agli ottavi di finale del Mondiale U20 affronterà gli Stati Uniti.

L’Italia U20 vede gli ottavi del Mondiale
Sconfitta indolore, nella misura, nei contenuti e nella forma: l’Italia U20 non ha superato indenne l’ultimo scoglio del girone dei Mondiali, la lanciatissima Argentina. L’1-0 maturato stanotte però, non è abbastanza per spazzare via quelle certezze che Nunziata può ottenere dal suo gruppo. E all’orizzonte ci sono gli ottavi di finale, con una potenziale avversaria nuovamente a 5 stelle.
La crescita evidente del gruppo
Si parte da qualche dato estremamente positivo: da Cuba all’Argentina, l’Italia ha fatto la muta; un restyling quasi completo, con il cambiamento di sette undicesimi tra una partita e l’altra. Eppure, la squadra non ha arretrato di un centimetro, con unità di intenti e stretta intorno alle proprie convinzioni. Il pensiero è sempre molto verticale, si cerca la profondità con frequenza e con il movimento di punte mobili, capaci di interpretare gli spazi al di là della linea difensiva. Interessanti anche alcune chiavi tattiche: contro la “Selecciòn”, un 3-5-2 particolare nella rilettura del ruolo di Liberali, che veniva spesso a fare da legante tra le linee e a ispirare le due bocche di fuoco lì d’avanti. Contro i centroamericani invece, un 3-4-2-1 più classico ma una ricerca molto più frequente delle corsie, dove Idele e Cama avevano dei mismatch evidenti sul piano tecnico e atletico. Non a caso, proprio il terzino della Roma confeziona il cross su cui Iddrissou trova il colpo del momentaneo 2-0.
In più, è da sottolineare e inserire nell’equazione anche l’intercambiabilità delle due coppie di attaccanti: Mosconi e Iddrissou si sono divisi l’area di rigore perfettamente contro Cuba, mentre Konaté e Okoro nella sfida agli argentini hanno cercato molto più spesso il contatto e quelle situazioni in cui far risalire il campo, alleggerendo la pressione. Cominciano dunque ad entrare a pieno regime quella serie di concetti che arricchiscono la nostra proposta, rendendoci più imprevedibili.
Pensieri a caldo dopo Argentina-Italia
C’è il retrogusto amaro della sconfitta, ma anche l’orgoglio e la fiducia nelle parole di Carmine Nunziata dopo Argentina-Italia. Il risultato non fotografa perfettamente l’andamento della gara, in particolare per un episodio che avrebbe potuto cambiare l’inerzia. In particolare, ci riferiamo ad un episodio arrivato al 38′ del primo tempo: Verde di energia su Soler, offerta in mezzo e spaccata di Riccio che aprirebbe le marcature. Anche stavolta, la “FVS” (revisione Var su richiesta delle panchine), ci penalizza: riavvolgendo il nastro, l’arbitro ravvisa un fallo e annulla il gol. Nunziata archivia il tutto con un veloce: “Mi piacerebbe conoscere il metro di giudizio”; eppure, la sensazione è che il contatto sia decisamente lieve.
Si tratta della terza dinamica alquanto rivedibile che ci vede dalla parte sbagliata della storia: contro Cuba, due rigori a favore dei caraibici per una leggera sbracciata che non colpisce il volto dell’avversario e per una spinta leggerissima di Natali.
L’impatto sul torneo di uno dei gruppi più giovani
Un segnale chiaro, fortemente in controtendenza rispetto alle scelte adottate nel nostro campionato. L’Italia U20 è seconda per età media più bassa all’interno dell’intera competizione, con 19,1 anni spalmati su un gruppo squadra che conta 21 elementi. “Meglio” di noi soltanto la Nigeria, con 18,9 anni. Utilizzo massiccio dei 19enni o 20enni? No grazie, l’Italia schiera tanti 2007 e un 2008, e in queste due generazioni ha trovato delle colonne portanti. Natali è il leader tecnico e carismatico: un fattore sulle palle inattive, imperioso nelle letture difensive, stupendo anche quando si stacca per guidare la transizione. Cama rappresenta invece la variabile impazzita, un treno che si sgancia con puntualità sulla corsia mancina e diventa un fattore nella proposta offensiva, con 1 gol e 1 assist finora ma in generale con tante giocate risolutive.
Tra la trequarti e l’attacco invece, spazio al talento “made in Milan”, con le due metà della città a contribuire: Liberali dona freschezza, talento e quella dose di creatività. Mosconi e Iddrissou sono partiti molto forte, con l’unica sbavatura rappresentata dal rosso evitabile preso dal secondo contro Cuba. In sostanza, si sta delineando un potenziale undici, con le rotazioni forti di Nunziata a fungere da catalizzatore biologico verso la costruzione di una formazione iniziale che possa regalare soddisfazioni anche agli ottavi. Il primo scoglio a eliminazione diretta, con uno spauracchio all’orizzonte…
Gli Stati Uniti agli ottavi di finale
Agli ottavi di finale per l’Italia U20 di Carmine Nunziata hanno trovato forse il peggior avversario, la squadra che meglio ha figurato nella fase a gironi. Gli statunitensi sono un’autentica macchina da gol, avendo spazzato via la Nuova Caledonia per 9-1 e la Francia per 3-0. Oltre alla pericolosità sotto porta, sono abilissimi in transizione. Portano molti uomini all’interno dell’area avversaria, con gli inserimenti a fari spenti di Cremaschi e Tsakiris a dare ulteriore consistenza negli ultimi metri. A proposito del numero 8 statunitense: il Parma lo ha prelevato quest’estate dall’Inter Miami.
Dopo due stagioni di apprendistato da Messi, il classe 2005 sta recitando il ruolo di leader tecnico senza percepirne minimamente il peso. Ha sicuramente una marcia in più, avendo respirato un contesto che ha riunito la “pulga” con Busquets, Suarez e Jordi Alba. E quell’esperienza la sta mostrando sul campo: strapotere tecnico e fisico, in campo sembra un gigante tra le formiche e per ora è capocannoniere della competizione con le 3 reti segnate all’esordio. Riflettori puntati anche su Gozo e Campbell, esterni d’attacco con cambio di passo e buona tecnica nello stretto. In caso di fuoco incrociato con gli USA, saranno dunque scintille.
Continua a leggere le notizie di Mondo Primavera e segui la nostra pagina Facebook