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Nazionali Giovanili

Italia U19, Bollini: “Il pubblico siciliano ci spingerà verso l’Europeo”

Da Acireale parte il cammino dell’Italia U19 verso Euro 2026: prima sfida contro la Moldova, poi Bosnia e Polonia. Bollini: “Serve compattezza e fiducia”.

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Alberto Bollini (Italia U19)

Attesa finita: inizia il percorso dell’Italia U19 del ct Bollini

La lunga vigilia è finita: l’Italia U19 di Alberto Bollini è ad Acireale e domani (ore 15:00, diretta RaiSport) debutta nelle Qualificazioni all’Europeo 2026 contro la Moldova allo stadio “Aci e Galatea”. Poi trasferimento a Catania per le sfide a Bosnia ed Erzegovina (sabato 15, ore 15:50) e Polonia (martedì 18, ore 15:00) al “Massimino”. In palio l’accesso al turno élite: passano le prime due di ogni girone più la migliore terza dei 13 raggruppamenti. Nessun margine per passi falsi: contano punti, differenza reti e continuità.

Un gruppo giovane, ambizioso e già rodato

Rosa a trazione 2007 e 2008, con profili che hanno già “assaggiato” il livello: spicca Andrea Natali (AZ Alkmaar), nel giro U19 già lo scorso anno. Otto i reduci dal recente Mondiale U20 in Cile: bagaglio di ritmo, pressione e gestione dei dettagli. “Il pubblico della Sicilia saprà aiutarci e spingerci verso la qualificazione”, l’assist del C.T. Alberto Bollini, che qui ha già allenato (Igea Virtus, 2003-04) e punta sull’entusiasmo di una piazza calda: “Domenica a Catania c’erano 17.000 persone con l’Altamura: mi aspetto grande partecipazione anche per queste tre gare, perché ne abbiamo bisogno”.

Lezioni del passato, trappole del presente

La ferita è fresca: il pari di marzo con la Lettonia è costato caro all’ultimo Europeo. Il messaggio è chiaro: testa alta, ma piedi per terra. “Moldova, Bosnia e Polonia sono organizzate, con lettura tattica e agonistica all’avanguardia: sarà un girone impegnativo”, avverte Bollini. L’esperienza dei ragazzi passati dal Mondiale U20 diventa carburante: “Una Nazionale vive di lavoro sul campo e compattezza: dovremo accelerare i tempi, anche con l’aiuto del pubblico”. Rotazioni oculate, gestione dei momenti e palla inattiva curata sono le parole chiave.

Primo ostacolo: la Moldova

Si parte con la Moldova, che porta diversi volti noti al nostro calcio: Daniel Tonica (Legnago Salus), Daniil Dimitrișin (Bologna), Iustin Cornescu (Sassuolo) e Nichita Caragheorghi (Imolese). Avversario intenso, che abbina blocco medio-compatto e ripartenze verticali. Per l’Italia serviranno pazienza nel fraseggio, ampiezza per allargare le linee e aggressività immediata al momento della perdita del possesso. Obiettivo: indirizzare da subito il mini-torneo.

Fattore Sicilia, identità e dettagli

Dal Sud per rimettere la freccia sull’Europa: Acireale e Catania come moltiplicatori di energia. L’identità è chiara: coraggio nell’uscita dal basso, occupazione razionale degli half-spaces, pressing coordinato. Ma sarà la qualità dei dettagli a fare la differenza: tempi di pressione, scelta dell’ultimo passaggio, lucidità nelle transizioni. Con la spinta del “Massimino” e la maturità dei più esperti, gli Azzurrini cercano la rotta giusta verso il turno élite.

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