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Semifinali Mondiali U17: l’Italia suona al… “Campaniello” ed entra nelle prime quattro

L’Italia U17 sulle ali di Thomas Campaniello: tra ottavi e quarti, l’attaccante dell’Empoli ha alzato i giri del motore…

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Campaniello Italia

Italia U17, Campaniello il “fattore X” per le Semifinali Mondiali

In bilico tra predestinazione e istinto: Thomas Campaniello è l’anello di congiunzione tra l’Italia U17 e le Semifinali Mondiali. Un ragazzo che davanti ad una strada preconfezionata, ha deciso di plasmare da sé il proprio futuro e quello dei compagni. Tonnellate di killer instinct e senso dell’urgenza, a servizio di una Nazionale che ora, di svegliarsi dal sogno, non vuole proprio saperne.

Quando il gioco si fa duro…

Continuate voi la frase, siamo sicuri che coglierete la citazione. Prendiamo in prestito un’iconica frase di “Animal House”, perché è entrata nell’immaginario collettivo e ci aiuta definire i contorni dell’impatto clamoroso di Thomas Campaniello sulle fasi finali del Mondiale U17. John Blutarsky (protagonista dello splendido film del 1978 di John Landis) sarebbe il primo sostenitore del classe 2008. Sì, perché il gioiellino dell’Empoli, di fronte all’immobilismo di una partita destinata ad uno spento e sbiadito 0-0, ha deciso di impuntare i piedi e andare in direzione ostinata e contraria. Proviamo ora a ricostruire quel folle 83′ di Italia-Burkina Faso, che ci ha consegnato il pass per la Top 4 della rassegna internazionale.

Stavamo crescendo, arrivavamo forse dal quarto d’ora più convincente dell’intera partita: la grande chance di Inacio e il gol annullato sono dei moniti, che gli africani non raccolgono. Ebbene, su una costruzione scarabocchiata della retroguardia, Campaniello sfila via ai difensori, gli borseggia il pallone e fredda Ouattara. È estasi azzurra: il mancino del bomber di Favo manda i titoli di coda sui quarti di finale. Il remake, forse ancor più significativo nel peso e nella sostanza, dei gol che avevano steso l’Uzbekistan agli ottavi di finale. È la firma d’autore su un quadro a cui mancava soltanto l’ultima pennellata, in una settimana perfetta: soltanto 72 ore fa infatti, il 17enne archiviava la pratica degli asiatici con una doppietta folgorante. A proposito di “killer instinct” e di sentire i momenti della partita.

Campaniello ago della bilancia, ma il gruppo è sempre più solido

Gli acuti che sta offrendo Thomas Campaniello rientrano in uno spartito in cui le note sono tutte al posto giusto. Massimiliano Favo si sta muovendo come un direttore d’orchestra: cambia, sperimenta, non negozia le proprie idee ma sa leggere i momenti e modificare di conseguenza l’aspetto del proprio undici. L’equazione è dimostrabile, grazie ad una semplice chiave di lettura: prima degli ottavi, l’attaccante azzurro aveva raccolto 91 minuti tra Qatar Bolivia, saltando invece le sfide a Sud Africa Repubblica Ceca. Il riassunto perfetto di un contesto in cui funzionano anche le rotazioni: d’avanti infatti, il tandem offensivo cambia pelle con frequenza, ma offrendo sempre impulsi decisivi. E tra questi, ci sono inevitabilmente le 3 stoccate di Campaniello. Di spada e di fioretto, scommettendo sugli errori dell’avversario o costruendo da protagonista il gol.

Da Certaldo con furore: il talento, da quelle parti, è di casa

Concludiamo con qualche nota di colore: Certaldino D.O.C., Campaniello sta cercando di accostare il proprio cognome a quello di due istituzioni cittadine. Un progetto particolarmente ambizioso, visto che parliamo di Giovanni Boccaccio e Luciano Spalletti, a loro modo degli innovatori nel proprio campo. A suon di gol pesantissimi e prestazioni autorevoli però, il mini-bomber dell’Empoli sta sgomitando per farsi spazio, toccando prima i cuori degli appassionati delle Nazionali giovanili, poi chissà, aprendosi una porta verso l’Italia del futuro.

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