Roma Primavera, un nuovo gladiatore nell’Arena: un classe 2009 alla conquista del Gasp

Antonio Arena, talento e colpi a servizio di Guidi

Quella di Monza sarebbe potuta diventare una trasferta insidiosa, di quelle che ti si appiccicano addosso: eppure, la Roma ha archiviato la pratica più o meno agevolmente. C’è un elemento nell’equazione, che sembra avere più peso rispetto agli altri, e risponde al nome di Antonio Arena. Tra gol, giocate e i riflettori della prima squadra costantemente puntati su di lui, è il classe 2009 a recitare il ruolo di leader tecnico nel reparto offensivo dei ragazzi di Guidi.

Arena, il processo di crescita continua senza intoppi

16 anni, 10 mesi e 7 giorni. Almeno, questo è ciò che recita la carta d’identità, perché il rettangolo verde lo fa sembrare un veterano nel corpo di un teenager. Ad inizio stagione avevamo sottolineato il forte interesse che aveva attirato su di sé, ma a distanza di 3 mesi e mezzo da quella prima convocazione, concessa da Gasperini in occasione dell’impegno con il Pisa, dobbiamo porre l’accento su un’evoluzione tecnica e carismatica che gli sta permettendo di bruciare le tappe.

Potremmo parlare di come sfrutti lo spazio con leggerezza nonostante i 188 centimetri di altezza, o di come viva l’area di rigore; eppure, tutto diventa secondario rispetto alla contestualizzazione all’interno di uno scenario che dovrebbe essere molto più grande di lui. Antonio Arena scende in campo contro ragazzi dalla struttura fisica e dalla cultura calcistica sicuramente più sviluppata, essendo in alcuni casi in vantaggio su di lui di due o tre anni di età.

Eppure, grazie all’intelligenza, all’istinto e al talento (il vero innesco di tutto), il sedicenne sembra un gigante tra le formiche. A Monza è arrivata la prima doppietta in Primavera 1, neanche a dirlo la più giovane nella storia del torneo. Due gol che sono estremi concettuali dello stesso tema: nel primo c’è il killer instinct dell’attaccante che di posizione e presenza in area insacca; nel secondo, c’è istinto puro, c’è il gesto tecnico che diventa sia forma che sostanza, con un pallonetto da 40 metri che punisce l’uscita a vuoto del portiere avversario.

Gli occhi di Gasperini su di lui e la parentesi in Nazionale

Che fosse prematuro in tutto lo si intuiva già il 7 marzo 2025, quando segnando il primo gol tra i professionisti diventava il primo classe 2009 a riuscirci, ad un età (16 anni e 27 giorni) spaventosamente vicina al record all-time nel nostro campionato, che appartiene ad Amedeo Amadei (15 anni, 9 mesi e 14 giorni). E nonostante non sia passato neanche un anno, la rete segnata con la maglia del Pescara sembra ormai lontana nel tempo, viste le moltissime sliding door che sono girate per il verso giusto. Tra queste, c’è sicuramente il doppio attestato di stima di Gasperini, che in occasione di Roma-Pisa e di Cagliari-Roma lo ha inserito nei convocati, regalandogli due esperienze a stretto contatto con la prima squadra.

Ad arricchire il suo bagaglio di esperienze, anche il bronzo mondiale conquistato con la Nazionale U17 circa un mese fa. Nel torneo, Arena ha trovato il modo di incidere con gol e assist nel 3-1 al Sudafrica, e soprattutto con il timbro spartiacque ai sedicesimi contro la Svizzera. Insomma, siamo davanti ad una ascesa verticale, per un ragazzo che non sembra conoscere il significato e il sapore dolce-amaro di una battuta d’arresto, di un momento di appannamento. E ad approfittarne è la Roma Primavera, che fa un balzo in classifica e si piazza al secondo posto nell’inseguimento alla Fiorentina capolista. Con buona pace di chi si ostina a giudicare il talento in base all’età.

Luca Ottaviano

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