Fluminense, da Portaluppi a… Thiago Silva: come gioca l’avversaria dell’Inter agli ottavi del Mondiale per Club

Inter, sarà Fluminense agli ottavi

I risultati della notte nel Mondiale per Club ci hanno fornito tante chiavi di lettura e una certezza: per l’Inter sarà la Fluminense l’ostacolo per arrivare nelle prime 8 del torneo. Il frutto di un “fuoco incrociato” tra Gruppo E e Gruppo F, nel quale ad emergere sono stati i nerazzurri e il Dortmund come capolisti dei rispettivi gironi, mentre i “carioca” e il Monterrey reciteranno il ruolo di underdog. Dal modo in cui interpretano il calcio ad un leader eterno: proviamo a delineare l’identikit della Fluminense di Portaluppi.

Fluminense esultanza (screen)

Renato Portaluppi è il filo conduttore delle brasiliane al Mondiale per Club

E’ l’attuale tecnico della Fluminense, ma la sua carriera da calciatore lo ha reso ponte tra tante culture calcistiche diverse. Un viaggio all’interno del calore viscerale che avvolge il calcio brasiliano, condito da una parentesi dimenticabile nei contenuti (ma non dimenticata dai tifosi) a Roma. Gremio, Cruzeiro, Atletico Mineiro, infine quel tridente che rappresenta tutte le realtà che hanno superato i gironi di questo mondiale per club: con il Flamengo un continuo tira e molla, tre parentesi diverse e il club in cui ha collezionato più presenze (113) e gol in carriera (35), mettendo in bacheca un campionato e una coppa brasiliana. Al Botafogo una sola stagione, così come alla Fluminense, dove vince un Campionato dello stato di Rio de Janeiro, proprio contro Flamengo e Botafogo.

“Gaucho”, un soprannome che gli calza a pennello: rappresenta la sua indole, da mandriano che va dove lo porta il vento. E spesso, ritorna dove è stato bene, come nel caso della “Flu”: anche da allenatore, ha continuato il suo personale “road trip” nel calcio brasiliano, ma il verde-bianco-granata ha un fascino quasi magnetico e lo attira per ben 6 volte sulla propria panchina. Una carriera che modifica i concetti di spazio e tempo, e che abbraccia la logica del “qui e ora” senza soluzione di continuità, e non senza soddisfazioni: da allenatore della Fluminense arriverà anche una Coppa Brasiliana nel 2007.

Leader e filosofia di gioco della Fluminense

Le due carte vincenti

Al di là dei facili (ma puntuali) commenti sul trasporto autentico e viscerale, tipico del tifo brasiliano, l’avversaria dell’Inter agli ottavi di finale del Mondiale per Club nasconde tante insidie. Si parte da un modulo ibrido, che si adatta ai momenti della partita e si trasforma spesso da 4-3-3 posizionale a 4-2-3-1 con licenza per i centrocampisti e gli esterni di sganciarsi e dare argomenti alla proposta offensiva. In questo senso, sono fondamentali Nonato e Jhon Arias: i due estremi di questo ragionamento, che si compensano e danno equilibrio con gli spunti di talento del brasiliano e i muscoli uniti ad una forma tecnica notevole per il colombiano. Motori e catalizzatori del gioco della Flu, in due hanno contribuito a 3 dei 4 gol segnati nei gironi dai carioca.

I veterani

La difesa invece si regge su due colonne portanti che dimostrano una volta di più come l’età anagrafica alle volte conti poco. Fabio è il portiere più esperto per distacco nella competizione, 45 anni ma ancora riflessi felini come quello calato contro l’Ulsan: mancino che passa tra tante gambe, scatto di reni mostruoso a togliere il pallone dal primo palo. Con lui, il ministro della retroguardia è Thiago Silva, leader carismatico che si avvia verso le 41 primavere ma sul campo ne dimostra la metà, sopperendo con le sue solite letture e con la sua capacità di conoscere in anticipo il film della partita.

Qualche altro nome da monitorare

Infine, arrivano le variazioni sul tema: Keno porta dribbling, gol e scossoni dalla panchina; Hercules e Martinelli si dividono i compiti sulla mediana e danno geometrie e tempi. Ganso è la variabile impazzita: per ora ne ha giocata una sola, ma l’estro e il processo creativo non regolare del brasiliano è un jolly da poter giocare anche a partita in corso. Inter avvisata: la Fluminense fa sul serio e ha argomenti per mettere in crisi i nerazzurri.

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