Il calcio dei grandi
Milan, da Allegri ai social scatenati: cosa ha detto la prima amichevole

Milan, gli scenari offerti dal primo test?
Un’insolita cornice, quella del National Stadium di Singapore, e un altrettanto particolare orario, le 13:30. E’ questo lo scenario in cui il Milan ha disputato il suo primo test pre-stagione, un’amichevole di extra-lusso contro l’Arsenal. Contesto in cui Allegri ha già dato qualche indicazione importante, attingendo dalla sua capacità nel fare esperimenti e renderli credibili.
Chiavi tattiche e indicazioni
La formazione e il primo tempo
A distanza di poco meno di un mese dall’inizio del campionato, il ritardo sul mercato costringe Massimiliano Allegri ad operare una profonda rilettura del suo primo Milan stagionale. D’altronde, il tecnico livornese ci ha abituato a questa duplice natura da calcolatore e alchimista, tra trovate strambe e qualche intuizione rivelatasi geniale. E anche con l’Arsenal, in alcuni punti della partita si leva dalla panchina l’urlo: “si può fare”: l’allenatore ha messo mano al suo undici, lo ha modificato nella sua conformazione e negli interpreti, non rinunciando però ad alcuni suoi princìpi di base. La prima grande sorpresa arriva già dall’annuncio delle formazioni: tutti si aspettavano una difesa a quattro, ma nella completa emergenza sulle corsie Allegri trova lo spunto per proporre Tomori da laterale destro.
In avanti, coppia inedita: Leao e Pulisic al vertice di una narrazione che si smarca subito da chiavi di lettura troppo cervellotiche. I rossoneri sfrutteranno gli spazi e l’attacco alla profondità, mentre Saelemaekers e Bartesaghi si abbassano in fase di non possesso per comporre il classico blocco basso a cinque. La prima parte scorre dunque ponendo l’accento su una dinamica in particolare: il ritmo è inevitabilmente ancora compassato, mentre il cambio di passo è dettato solo da qualche strappo del portoghese con la 10, dall’americano o dagli spunti di Loftus-Cheek e del belga sulla corsia di destra.
La seconda parte
Cala ulteriormente l’intensità nella ripresa, e con essa si sfilaccia anche la fase difensiva, meno attenta e poco lucida anche con il blocco schierato a protezione della porta. Il gol arriva appunto su un’ingenuità di Bartesaghi e un inserimento profondo sul lato cieco. I cambi non portano nuova linfa, la transizione offensiva non è più un’opzione credibile e il Milan perde consistenza. Insomma, il percorso è ancora molto lungo e mancano sicuramente dei tasselli da ricercare nel mercato; eppure, già dalla prima amichevole si vedono alcune crepe su un muro abbastanza fragile.
Social già caldissimi
Il mondo social si scatena fin dal calcio c’inizio. Nella prima mezz’ora i principali bersagli del sentiment del tifo rossonero sono Saelemaekers e Pavlovic, ma per motivi diametralmente opposti. Il belga sembra essersi già ripreso l’affetto dei supporters, mentre il serbo guadagna meno consensi. Da segnalare però un clima gelido nei confronti della società, l’obiettivo primario di parte dei commenti, che vedono in particolare nei vertici (Furlani, Moncada, Cardinale) il problema primario. Con il passare dei minuti, l’attenzione si sposta su Musah, anch’esso oggetto di aspre critiche e fino a qualche settimana fa dato come partente. “Speriamo sia la sua ultima stagione al Milan”, o ancora: “incredibile come dai suoi piedi non si sviluppi nulla”; c’è chi forza ulteriormente la mano: “che imbarazzo giocatori di questo calibro”. Altri invece, ironizzano sul ritmo soporifero di alcuni frangenti della prima frazione: “Problemi di sonno risolti”.
Insomma, la temperatura sui social si alza immediatamente per esprimere un clima generale di profondo dissenso nei confronti della squadra. Terminate le prime sfuriate, alcuni sottolineano invece la buona tenuta difensiva, ma la stoccata di Saka arrivata a difesa schierata rimette in discussione anche questa chiave di lettura.
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