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Fausto Pizzi: “Scudetto? Napoli favorito, Inter tutto è possibile. Parma, alcuni giovani hanno dato risposte importanti”
Lo storico doppio ex di Parma e Napoli Fausto Pizzi si è espresso in esclusiva sulla sfida del Tardini: Chivu ospita Conte, in palio la salvezza e lo scudetto.

L’ex calciatore, Fausto Pizzi, ha vestito le maglie di Parma, Inter e Napoli: l’intervista sulla corsa scudetto e salvezza
In vista del delicatissimo Parma-Napoli di domenica sera alle 20:45, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni Fausto Pizzi. Protagonista non solo con la maglia crociata, ma anche con quella azzurra, lo storico doppio ex ha ricordato il periodo vissuto ai piedi del Vesuvio: “È stata un’esperienza intensa, con un tifo passionale e caloroso. Ho avuto l’onore e il privilegio di indossare la maglia numero 10, proprio nel primo anno in cui è stato introdotto il nome sul retro. È un ricordo che porto nel cuore”.
Sarà un match ad alta tensione che metterà in palio punti pesantissimi: da una parte la compagine di Chivu, reduce da due stop consecutivi, dall’altra quella di Conte, che nonostante il 2-2 casalingo col Genoa, resta la favorita per lo scudetto, lo dice la classifica. Di seguito l’intervista ai microfoni di Mondoprimavera:

Fausto Pizzi, doppio ex di Parma e Napoli
Che tipo di gara si aspetta tra Parma e Napoli?
“Mi aspetto una partita molto sentita, perché entrambe le squadre devono raggiungere obiettivi fondamentali. Il Napoli sogna lo Scudetto, ma anche per il Parma la permanenza in Serie A è cruciale per costruire un futuro importante. Sarà una gara difficile, dove entrambe hanno tanto da perdere, anche se penso che i 32 punti del Parma, vista la situazione delle altre, possano anche bastare“.
Vede difficile che le dirette concorrenti del Parma facciano meglio in queste ultime giornate?
“Sì. Empoli, Venezia e Lecce hanno calendari complicati. Non credo che riusciranno a vincere entrambe le prossime partite per sorpassare il Parma, anche perché hanno avuto un rendimento basso per tutta la stagione. Penso al Venezia, che affronta il Cagliari e poi la Juve, all’Empoli che va a Monza e ha una gara tosta in casa, e al Lecce, che ha partite difficili. Il vantaggio del Parma non è aritmeticamente rassicurante, ma potrebbe comunque bastare”.
Cosa ha portato in più Chivu rispetto a Pecchia?
“Sicuramente una miglior organizzazione difensiva. Ha cambiato modulo, giocando spesso con tre centrali e due esterni, rendendo la squadra più concreta e solida. Questo ha un po’ penalizzato la fase offensiva, ma ha dato sicurezza. Ci sono stati anche errori individuali, dovuti all’inesperienza in Serie A di alcuni giocatori.

Chivu, ex allenatore Primavera dell’Inter, attuale allenatore del Parma
Pecchia è stato penalizzato da una squadra costruita male per il suo gioco?
“Secondo me sì. Pecchia aveva mostrato un ottimo calcio in Serie B, ma non ha avuto in estate quei rinforzi di esperienza e fisicità che servivano. Chivu ha poi adattato il gioco alle caratteristiche della rosa, facendo di necessità virtù. In B si era visto un calcio spettacolare, ma in A non è bastato”.
Perché secondo lei questa squadra ha fatto bene con le grandi e male con le piccole?
“Penso sia mancata personalità e esperienza nei momenti chiave. Contro le grandi, come Milan e Lazio, ha sfiorato vittorie importanti, ma ha avuto passaggi a vuoto contro le piccole. Questo ha compromesso la classifica”.
Priorità alla salvezza, ma la rosa va rafforzata nella prossima stagione…
“Sì. La salvezza resta fondamentale, anche se ottenuta all’ultimo respiro. Deve essere il punto di partenza per ripartire con consapevolezza, facendo tesoro degli errori. Il Parma ha qualità per stare al livello di squadre come Udinese, Torino, Como. Ma sono mancati punti contro avversarie dirette: Empoli, Lecce, Cagliari, Genoa… punti persi che pesano.
Servono innesti mirati per dare continuità e ambizione al progetto. Alcuni giovani hanno dato risposte importanti, come Leoni, autore di una seconda parte di stagione clamorosa, e Keita. Peccato per l’assenza di Bernabé“.

Giovanni Leoni
Come giudica l’involuzione di Man?
“Non è stato messo nelle condizioni ideali per rendere. Man dà il meglio in un 4-3-3 da attaccante esterno. Tuttavia, anche lui avrebbe dovuto adattarsi meglio, perché non si trova sempre l’allenatore perfetto. È un giocatore discontinuo, lo abbiamo visto in questi anni. Solo l’anno scorso, in una Serie B poco competitiva, ha avuto una certa continuità. Il talento c’è, ma raramente ha inciso sulle partite”.
A proposito di Inter, invece, Scudetto o Champions, cosa è più facile vincere?
“Entrambe sono sfide difficili ma possibili. Il Napoli è padrone del proprio destino in campionato: ha un punto di vantaggio e se vince le prossime due partite, l’Inter non può fare nulla. Però l’Inter ha uno slancio incredibile grazie alla finale di Champions raggiunta, e questo le darà un’adrenalina pazzesca anche in campionato. Raggiungere una finale europea resta un traguardo straordinario, vista la qualità delle squadre in quella competizione”.
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