Youth LeagueIl calcio dei grandi
I giovani talenti e la “formula Arsenal”: da Dowman a Munoz, baby fenomeni sempre più prematuri in Europa
L’Arsenal continua a stupire nel suo processo di integrazione di giovani sempre più prematuri: ieri, l’esordio di un 13enne in Youth League.
L’Arsenal e la “cura giovani”
Per anni in un limbo eterno, a metà tra la voglia di emergere e le incertezze su cosa diventare da grandi. Poi, la scintilla, l’innesco che fa partire un circolo virtuoso che rimette al centro dell’equazione l’attenzione verso il talento. L’Arsenal è tornata a sedersi al tavolo delle grandi d’Europa, l’ennesima dimostrazione di forza è arrivata ieri battendo gli imbattuti, il Bayern Monaco. Una ripartenza che senza i giovani avrebbe avuto molte più battute d’arresto.
Un processo di transizione graduale
Arteta e il cambio di rotta verso i giovani
L’arrivo di Mikel Arteta ha portato freschezza nei concetti, ma anche negli interpreti a cui lo spagnolo si affida per trasmettere sul campo quelle idee che, in poche stagioni, hanno trasformato l’Arsenal da eterna indecisa a presenza costante alla “Gran Tavola” delle migliori d’Europa. Entusiasmo nelle idee, importato in tutti i livelli di una vera e propria catena di produzione: il talento oggi, in casa “Gunners”, non si ricerca grazie al profumo dei soldi, ma grazie ad un Accademy di altissimo livello. Il capostipite è stato Bukayo Saka, colonna portante nonché apripista e motore del cambiamento con il suo esordio a 17 anni e 3 mesi nel gennaio 2019. Da lì in poi, le porte della prima squadra si sono spalancate per una serie di grandi talenti che oggi sono tasselli importanti nel mosaico dei “gunners” dominatori in Inghilterra e in Champions League.
I due “teenager”
Il 18 settembre 2022 è stato il turno di Ethan Nwaneri, che a 15 anni e 5 mesi faceva il suo debutto in un Brentford-Arsenal. Il resto è reso perfettamente dalle statistiche: 49 presenze, 10 gol, 2 assist e l’indole di chi è arrivato tra i grandi per rimanerci, fin da quando non poteva condividere neanche lo spogliatoio con i propri compagni per delle questioni di sicurezza interne al regolamento della Premier League. È infatti vietato in Inghilterra, per giocatori di età inferiore ai 18 anni, utilizzare lo stesso spogliatoio dei “senior”. Divieto esteso fino al 21 marzo scorso, quando il talentino “made in London” è diventato maggiorenne.
Ed è una dinamica che ha coinvolto anche un altro baby fenomeno: Max Dowman ha debuttato il 23 agosto 2025, alla veneranda età di 15 anni e 7 mesi in un Arsenal-Leeds. A proposito di coraggio nell’inserire i propri giovani negli ingranaggi della prima squadra.
Un difensore che ha tenuto testa a Haaland
Il 22 settembre 2024 infine, è il turno di Myles Lewis-Skelly all’esordio assoluto con i grandi, in un Manchester City-Arsenal ad altissima tensione. Una serata non facile… per Haaland, visto che il gigante norvegese ha avuto a che fare con un debuttante dall’indole vulcanica, che ha saputo tenergli testa durante un accesissimo confronto fisico e verbale. Non la più banale delle prime volte, e nemmeno la più anonima per l’allora 17enne. che oggi si divide compiti e minutaggio sulla corsia di sinistra con Calafiori.
Benvenuti nel futuro: l’esordio di Munoz è un indizio per qualcosa di ancor più rivoluzionario
Per alcuni, ciò che è successo il 26 novembre 2025 è soltanto un granello in una clessidra, un caso estremo in un’equazione che rimarrà inapplicabile. Altri ancora giudicheranno l’evento in questione come qualcosa di pericoloso perché fin troppo prematuro e opprimente. Partiamo però dai fatti: Luis Munoz, centrocampista classe 2011 dell’Arsenal, ha registrato l’esordio più giovane nella storia della Youth League, all’età di 13 anni e 343 giorni. Stiamo camminando nella storia, e spesso non ci accorgiamo nemmeno della portata impressionante di alcune scelte. Una competizione in cui di solito giocano ragazzi di 18/19 anni, ieri ha visto muovere i suoi primi passi ad un tredicenne, mentre un quindicenne (Max Dowman) dominava la partita con una doppietta.
Non ci avventuriamo in valutazioni etiche, ma ci limitiamo a giudicare il carico simbolico di una mossa di questo tipo. L’esordio di Munoz infatti, è il certificato del successo di un contesto che funziona e che garantisce ai propri giovani talenti un ascensore verso l’Under 19 e la prima squadra. Un sistema che si autoalimenta grazie alla qualità che si costruisce in casa. Qualità con cui i “gunners” possono imporsi ormai come una delle realtà di vertice nel calcio europeo. Il primato in Premier League e nel girone unico di Champions League sono un ulteriore sigillo di garanzia.
E l’Arsenal ha già pronto il nuovo Dowman…
Insieme alla stellina di Luis Munoz, a brillare c’è anche un altro talento che oltremanica definiscono “the next big thing”. Stiamo parlando di Marli Salmon, difensore centrale, rigorosamente prematura nell’espressione di dominio giocando sotto età. Roccioso, grandi letture e ottima cifra tecnica, il classe 2009 è ormai una presenza fissa nell’Under 21 dell’Arsenal, grazie alla quale si misura con giocatori più grandi di lui (ma soltanto guardando alla carta d’identità). In molti sono pronti a scommettere anche sulla sua ascesa, che sarebbe l’ennesima riprova di quanto l’Accademy dei gunners funzioni a meraviglia.
Luca Ottaviano
Continua a leggere le notizie di Mondo Primavera e segui la nostra pagina Facebook