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Trento, nuova sfida per Morabito: “Così preparo i ragazzi al salto tra i pro”

Giampaolo Morabito racconta ambizioni, obiettivi e metodi da allenatore della Primavera del Trento. Focus su crescita e territorio.

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Giampaolo Morabito Trento
Giampaolo Morabito Trento

L’intervista all’allenatore del Trento Primavera Giampaolo Morabito

Giampaolo Morabito, neo allenatore della Primavera del Trento, parte con entusiasmo e soddisfazione per l’approccio dei suoi ragazzi: “Hanno mostrato grande impegno, motivazione e correttezza fin dal primo giorno”. Un inizio che definisce “molto positivo”, grazie a un atteggiamento che fa ben sperare per il percorso che li attende.

La Primavera come ultimo step verso il calcio dei grandi

Per Morabito, la Primavera rappresenta la porta d’ingresso al calcio professionistico. “È l’uscita dal settore giovanile, e come tale dobbiamo consolidare le competenze acquisite dai ragazzi, preparandoli all’inserimento tra gli adulti”. L’obiettivo è chiaro: costruire giocatori pronti ad affrontare le sfide del mondo senior, sia tecnicamente che mentalmente.

Una categoria più competitiva e matura

Rispetto all’Under 17, il campionato Primavera presenta sfide nuove. “Si affronteranno ragazzi di età diverse, spesso anche fuori quota, quindi con maggiori esperienze”. Questo rende il torneo più complesso e formativo. “È un bene”, sottolinea Morabito, “perché è proprio nelle difficoltà che si cresce davvero”.

La priorità per Morabito è chiara: “Completare il percorso individuale di ogni ragazzo”. Lo sviluppo tecnico, tattico e personale del singolo si riflette automaticamente sulla qualità del gruppo. “Quando cresce il singolo, cresce anche la squadra”, aggiunge, evidenziando l’importanza di un lavoro centrato sulla persona all’interno di un’identità collettiva.

Obiettivi individuali e di squadra: un cammino da condividere

Gli obiettivi stagionali si dividono tra crescita personale e crescita collettiva. A livello individuale, Morabito invita i ragazzi a trarre ispirazione da chi, come Gabriele, è riuscito ad approdare in prima squadra. “Sta a noi tecnici accompagnarli in questo percorso, sapendo che il club punta fortemente sui giovani del territorio”.

L’integrazione con la prima squadra non è solo teorica. “Se un ragazzo merita, viene osservato e chiamato. Non sono solo parole, è qualcosa di tangibile”. La possibilità di fare step intermedi – come gli allenamenti in prima squadra – diventa uno stimolo reale. “Il nostro obiettivo è portarne il maggior numero possibile in alto”, conferma Morabito.

Orgoglio e appartenenza: il ritorno a casa di Morabito

Per il tecnico, allenare la Primavera del Trento è anche un ritorno alle origini. “Essere parte del settore giovanile del Trento è motivo di grande orgoglio. Sono della Valsugana e ho mosso i primi passi proprio qui, per poi arrivare in prima squadra”. Un cerchio che si chiude e si riapre, ora con la responsabilità di formare i protagonisti del futuro.

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