PisaIl calcio dei grandi
Vural, jolly salvezza per il Pisa di Gilardino? Il minutaggio si alza e il classe 2006 non accusa la pressione
Isak Vural alla conquista del Pisa
C’è stato un periodo in cui Isak Vural e Arda Guler avevano gli occhi del mondo addosso. Non parliamo di una distopia degna della penna di George Orwell o Anthony Burgess, bensì di un periodo in cui i due diamanti grezzi condividevano lo spogliatoio del Fenerbahce U19. Le strade poi si sono divise: c’è chi sfonda il muro dei pregiudizi diventando un titolare nello stellare Real Madrid di Xabi Alonso, e chi è costretto a sgomitare per ritagliarsi uno spazio consistente in una realtà medio-piccola della Serie A. Il Pisa però, ha scommesso sul talento del classe 2006, e i primi segnali cominciano ad essere captati anche da Gilardino.
Quando una scelta fa la differenza
De Gregori cantava che un giocatore lo si vede dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia. Si era dimenticato però una componente che indirettamente ne determina i destini: la scelta. Un concetto che può avere più declinazioni: nel rettangolo verde, Isak Vural ha un istinto fine, sa riconoscere quali sono le giocate da fare e in quali momenti della partita. Eppure, fuori dal campo le scelte non lo hanno per ora aiutato ad esplodere. Entrano nell’equazione tante variabili, eppure al momento un ragazzo che divideva i minuti in campo con Arda Guler non ha avuto lo stesso impatto dell’ex compagno di squadra. Non stiamo sicuramente cercando di compararli: il baby fenomeno del Real Madrid è sicuramente più pronto e talentuoso. Però, ha anche saputo trovare il contesto giusto, che lo esaltasse e non lo risucchiasse nella pericolosissima macchina dei ballottaggi.
Vural invece, dal momento dell’addio al Fenerbahce è sempre stato abituato a sudare per entrare nell’undici titolare. All’Hammarby TFF, nel terzo campionato svedese, arriva la prima esperienza lontana dalla Turchia: soltanto 19 presenze condite da 3 gol e 1 assist. Nel 23/24 invece, arriva la chiamata del Frosinone: l’impatto con l’Italia è inevitabilmente a rilento, con 8 presenze in Primavera. Nella stagione successiva, qualche chance in più e un esordio convincente tra i professionisti: 23 apparizioni, 2 assist e anche 1 partita giocata in Coppa Italia. Lo nota il Pisa, che nella scorsa estate gli offre un passaggio verso l’ultimo gradino del percorso di crescita: la Serie A. Come vedete, è stato un cammino fatto di tante tappe intermedie, non proprio lineare ma abbastanza tortuoso. Eppure ora, il diciannovenne può aggredire il massimo campionato italiano con rinnovato entusiasmo.
Può essere lui il jolly salvezza
Se fossimo ancora alle fasi embrionali della stagione, questa tesi sembrerebbe pura e semplice utopia. Fino al 22 settembre scorso infatti, Vural aveva raccolto 0 minuti tra tutte le competizioni. Poi, qualcosa cambia: le tre sconfitte consecutive costringono Gilardino a ripensare il suo Pisa, con una rilettura che comprendesse anche qualche rimescolamento nelle gerarchie. Da quel momento, anche il classe 2006 entra nelle rotazioni: 6 presenze nelle ultime 8 tra Serie A e Coppa Italia, 322 minuti giocati e anche un graffio con rigore procurato decisivo nell’economia del 2-2 di Torino. Adesso serve dare continuità agli impulsi delle ultime settimane.
Il bagaglio tecnico c’è: strappi, letture nell’ultimo terzo di campo, capacità di inserirsi come una mezz’ala e di incidere anche tra le linee. E ovviamente il vestito su misura per le sue caratteristiche è la trequarti: è lì che si accende con più frequenza, aumentando i giri del motore e azionando la sua tecnica. E l’esempio perfetto per descrivere l’intelligenza di questo giocatore è in una singola situazione: il penalty guadagnato contro il Torino. Alza lo sguardo, individua il lato debole da poter aggredire, sfrutta il taglio di Meister e si inserisce a fari spenti nello spazio creato dal compagno. Un livello di conoscenza e consapevolezza che, siamo sicuri, gli regalerà tante altre chance dal primo minuto.
Luca Ottaviano
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