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Miccoli-Amauri come i regen di PES: Palermo amarcord per sognare la Serie A

Due figli, due cognomi leggendari e una maglia rosanero: tra ricordi indimenticabili e sogni futuri, Palermo torna a credere nella magia del passato per costruire la Serie A di domani.

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Miccoli, Amauri, Palermo
Miccoli, Amauri, Palermo Credit Palermo FC

Miccoli e Amauri di nuovo in rosanero

Come i regen della vecchia Master League di PES a Palermo sono ricomparsi Miccoli e Amauri. Non parliamo di un videogioco, ma della Primavera rosanero che ha illuminato i ricordi della gente con una foto che sta facendo il giro dei social. I figli delle due bandiere siciliane vestono entrambi la maglia dell’U20 del club, sperando di poter replicare i grandi gol dei loro padri. Dal “You Can’t see me” del numero 10 e capitano delle aquile ai gol da bomber, oltre agli assist, dell’11. Ora Diego e Hugo Leonardo sperano di fare lo stesso o anche in minima parte.

Il significato di intesa: la coppia Miccoli-Amauri

C’è un concetto nel calcio che non si insegna, che non si allena e che non si compra sul mercato: B. Quella vera, quella che nasce da qualcosa che va oltre lo schema e il modulo. Palermo lo sa bene, perché l’ha vista sbocciare e brillare sotto i riflettori del “Barbera” con la coppia Miccoli-Amauri nel 2007-2008. Uno sguardo bastava, nemmeno quello a volte. Il talento di Lecce e il gigante italo-brasiliano sembravano parlarsi con la mente: assist chirurgici, sponde, gol in acrobazia, magie che hanno fatto innamorare una città intera. I video social dei due campioni, ancora oggi, ci riportano a quei giorni gloriosi.

 

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Palermo e un futuro da inseguire

Oggi quei tempi sembrano lontani, ma alcune immagini riescono a colmare le distanze. Come questa: due ragazzi, in maglia rosanero, sorridono abbracciati al termine di un allenamento. Sono i figli di Miccoli e Amauri.

Il progetto targato City Football Group non è solo numeri, scouting e infrastrutture: è anche sentimento, radici, identità. Il Palermo vuole costruire un domani che non dimentichi il proprio ieri. E questa foto, più di tante parole, racconta il senso di appartenenza che la società vuole coltivare. Crescere nuovi talenti, certo, ma anche crescere con la gente, con i simboli, con quei cognomi che pesano, sì, ma che ispirano.

Miccoli e Amauri, uno scatto per sognare la Serie A

I volti sorridenti dei due giovani rosanero ci ricordano cosa ha significato Palermo per il calcio italiano. Un Palermo che, durante l’era Zamparini, era una mina vagante in Serie A, capace di far tremare chiunque e di arrivare anche in zona Europa. Poi il buio: la retrocessione nel 2016, il fallimento, la ripartenza dai dilettanti. Una ferita aperta, che il presidente Dario Mirri e il nuovo corso stanno provando a rimarginare con ambizione e pazienza.

Ma adesso basta aspettare. L’obiettivo è chiaro: i primi due posti in Serie B, per dire addio alla cadetteria e riabbracciare la Serie A, quella vera, dove Miccoli e Amauri facevano spettacolo ogni domenica. Quei tempi non torneranno, forse. Ma il sogno sì. E magari, un giorno, saranno proprio i figli a scrivere un nuovo capitolo di una storia che a Palermo, più che una passione, è un’eredità da onorare.

Credit foto: Palermo FC

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