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Fabregas e i semi per il futuro per un Como a tinte italiane

Fabregas per il suo Como vuole italiani in squadra e dovrà ‘costruirseli’ in casa partendo da un lavoro importante con la Primavera.

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Cesc Fabregas (Como)
Cesc Fabregas (Como)

Fabregas e il Como gettano le basi per il futuro

Le parole pronunciate da Cesc Fabregas il 26 agosto scorso hanno riacceso senza mezzi termini un problema che ci tocca da molto vicino. L’allenatore catalano, alla seconda stagione alla guida della prima squadra, ha infatti ammesso con schiettezza le difficoltà riscontrate nel reperire giocatori italiani di alto livello da inserire in rosa. “Cerchiamo di portare quanti più italiani possibile – ha dichiarato – ma abbiamo fatto una fatica incredibile. Il giocatore top italiano gioca già all’Inter o alla Juve. Possiamo iniziare dal settore giovanile. Se vedete la Primavera, lì stiamo investendo tantissimo sui giovani italiani”.

Un’osservazione che fotografa bene la doppia anima sia del Como che di molte altre realtà del nostro panorama calcistico. Da un lato una prima squadra che, per ragioni di competitività, ha puntato molto sul mercato internazionale, dall’altro un settore giovanile che rappresenta il vero bacino per alimentare in prospettiva la componente tricolore.

Solidità e gerarchie per l’obiettivo promozione

La guida tecnica dei comaschi è stata affidata a Daniele Buzzegoli, chiamato a dare continuità al percorso di sviluppo già avviato e che ha quasi portato alla promozione in Primavera 1 già nella scorsa stagione. L’allenatore ha il compito di combinare risultati sportivi e crescita dei singoli, con l’ambizione dichiarata di raggiungere quel traguardo che l’anno scorso i lariani hanno solo sfiorato. A supporto dello staff tecnico, il club ha rafforzato la struttura dirigenziale con figure esperte come Osian Roberts, da anni responsabile dello sviluppo, il cui obiettivo è inculcare la “cultura Como” nei più giovani.

Pisano e Simonetta: due ragazzi italiani al centro del progetto Como

All’interno di questa cornice stanno emergendo alcuni profili interessanti, in grado di incarnare quella vocazione italiana di cui Fabregas ha accennato. Su tutti spiccano Manuel Pisano e Jacopo Simonetta, due prospetti che già oggi attirano l’attenzione degli addetti ai lavori. Pisano, attaccante classe 2006 cresciuto tra Juventus e Bayern Monaco, si è inserito con naturalezza nell’organico lariano e ha mostrato qualità da attaccante moderno: dinamismo, tecnica e senso del gol. Accanto a lui, Simonetta rappresenta il volto creativo del centrocampo biancoblu. Tornato alla base dopo il prestito al Cagliari e la vittoria da protagonista della Coppa Italia Primavera, il trequartista abbina visione di gioco e capacità di incidere sulla trequarti.

Rispoli, la B un trampolino per Como

Tra i giovani italiani più interessanti c’è Fabio Rispoli. Il classe 2006 è apprezzato da Fabregas tanto che l’ha voluto osservare da vicino nel corso del ritiro estivo. Un modo per capire a che punto è la sua crescita e da qui la decisione di mandarlo in prestito in Serie B. Una piazza importante e un allenatore in grado di lavorare bene con i giovani: il Catanzaro di Aquilani infatti gli ha già concesso di giocare dall’inizio in Coppa Italia e in campionato. Un anno formativo per il giovane trequartista e poi il ritorno a Como per giocarsi il posto nell’undici di Cesc.

Il progetto Como tra l’oggi e il domani

La presenza di profili come Pisano e Simonetta segna una differenza evidente rispetto alla prima squadra, in cui il peso degli stranieri è maggiore e gli italiani faticano a trovare spazio. Se per i lariani di Fabregas l’immediata priorità è consolidarsi in Serie A, per la Primavera l’obiettivo è costruire una base solida, pertanto italiana. È qui che la società vuole piantare i semi del futuro, con l’idea di portare in alto un club che si sta evolvendo a vista d’occhio e che vuole quindi sviluppare un vivaio florido.

In questo senso, le parole di Fabregas rappresentano un vero e proprio manifesto programmatico del progetto dei lariani: per dare un’anima italiana al Como ad oggi bisogna guardare quasi esclusivamente ai ragazzi che oggi vestono la maglia azzurra nella categoria Primavera, i quali però sono ritenuti fondamentali per lo sviluppo del club. Sarà il campo a dirci se da questo vivaio usciranno i protagonisti del domani, ma la direzione intrapresa è chiara: investire sul talento italiano, farlo crescere e, quando sarà il momento, affidargli le chiavi della prima squadra.

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