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Primavera 1, dentro la crisi di Lazio, Torino e Cagliari: la sosta per ripartire

Il Primavera 1 si ferma nella sosta per le Nazionali: opportunità per alcune squadre in crisi di resettare dopo un inizio disastroso…

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Cagliari-Lazio highlights

Primavera 1, una pausa per ricaricare le pile

Quando si è abituati ai piani alti, trovarsi improvvisamente nei bassifondi può trasformarsi in un incubo da cui è complicato risvegliarsi. È questo il caso di tre realtà importanti del Primavera 1, come Lazio, Torino Cagliari. Costantemente ai vertici nelle ultime stagioni, in flessione profondamente negativa in questa prima fetta di campionato. La sosta arriva dunque come un’opportunità per resettare.

Lazio, Cagliari e Torino: dentro la crisi

Partiamo dai fatti e da un minimo comun denominatore nella stagione delle tre squadre: la curva di rendimento è pesantemente al di sotto delle aspettative, sia sul piano della ricerca tecnica che su quello della classifica. Ognuno con la propria frequenza, ma tutti e tre i club registrano un bilancio con più sconfitte all’attivo che vittorie nelle prime 11 giornate. Il Torino siede al terzultimo posto con 8 punti, frutto di 7 K.O., 2 pareggi e 2 vittorie; Cagliari penultimo, con 8 scivoloni; infine, Lazio quindicesima con un ruolino di marcia di 6 sconfitte, 3 successi 2 pari. In termini videoludici, parleremmo di “win rate” negativo, per i granata attorno al 18%, per i rossoblù la percentuale è identica, mentre è leggermente migliore il dato dei biancocelesti (27%). Tre contesti nella sostanza e nella manifestazione dei sintomi di una crisi profonda.

Tanta fatica su entrambi i lati del campo

Eppure, le cause scatenanti sono da ricercare in dinamiche diverse a seconda dello scenario. I piemontesi infatti, fanno relativamente fatica nella propria metà campo: 18 gol subìti sono un dato più o meno in linea con il resto del campionato, piazzandoli come quinta peggior difesa a pari merito con Cesena e Napoli. L’accento invece va messo sull’allarmante sterilità offensiva: il Torino è il terzo peggior attacco del torneo, con 8 reti realizzate e una media di 0,7 per partita; statistica che assume conformazioni ancor più tragiche se si guarda alle ultime 3 uscite, dove i granata sono andati a secco.

Sulla stessa lunghezza d’onda viaggia il Cagliari (media di 0,6 reti ogni 90 minuti, soltanto 7 gol fatti e ben 17 subìti), mentre la Lazio ha trovato un equilibrio maggiore, evidentemente non abbastanza incisivo però per frequentare zone più nobili di classifica. I biancocelesti concedono pochi (sesta miglior difesa con 11 reti subìte), ma hanno centrato la porta soltanto in 8 occasioni. 

Una pausa dal Primavera 1 per resettare e ricominciare da capo

Se per molti la pausa per le Nazionali rappresenta un ostacolo nel percorso di crescita, oppure un arresto nella progressione verso la forma atletica ideale, per Lazio, Torino e Cagliari diventa una risorsa in più. Un periodo per azzerare, mettere nuovi concetti e ripartire in un senso di marcia opposto a quello di inizio stagione. Servirà sicuramente unità di intenti, durezza mentale e un approccio diverso. E poi, un aspetto importante lo ricopre la componente mentale: andare a ricercare quei piccoli segnali positivi all’interno di una partenza così complicata, non è immediato, ma potrebbe portare i suoi benefici.

Per i biancocelesti ad esempio, si potrebbe analizzare l’andamento con le “big” del campionato: risultati in controtendenza con il resto delle partite giocate, a partire dalla vittoria di misura con l’Inter, passando poi per la sconfitta con la Juventus condizionata dai dettagli; terminando poi con il pareggio con il Milan e la caduta con il Sassuolo, in un altro match giocato sul filo di lana. Nei sardi invece, l’imperativo è ritrovare feeling con le mura amiche, in modo da alimentare una rimonta che al momento non può contare sui risultati in trasferta: 0 punti conquistati fuori casa, 7 in 6 partite ad “Assemini”. Costruire dunque un piccolo fortino nel quale cercare continuità di rendimento e risultati.

Per i granata invece, la chiave di lettura è ricompattarsi: è necessario un ulteriore cambio di passo di leader tecnici come Perciun Gabellini (4 gol e 3 assist in due), aspettando il rientro di un Luongo possibilmente rinvigorito dall’esperienza nel Mondiale U17. Percorso non semplice, ma necessario se si vuole salutare lo spettro della retrocessione.

Luca Ottaviano

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