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Guidi sul ritorno alla Roma: “Ho rifiutato la Serie C per tornare qui. Ecco qual è il mio obiettivo”

Le prime dichiarazioni di Federico Guidi dopo la firma sul contratto che lo ha riportato sulla panchina della Roma Primavera.

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Federico Guidi

Federico Guidi ha fatto ritorno sulla panchina della Roma Primavera. Dopo l’esperienza alla guida del Milan, l’allenatore è stato ufficializzato dal club giallorosso. Dopo la firma e la presentazione ufficiale, Guidi ha rilasciato le prime dichiarazioni ai canali ufficiali della società capitolina. Di seguito le sue parole.

Le emozioni del ritorno

Sulle sensazioni: “Emozioni forti, piacevoli da vivere e difficili da raccontare. Quando si tratta di un ritorno vuol dire che hai lasciato qualcosa che ti ha toccato. Avevo lasciato una società e una città in cui mi ero trovato benissimo, oltre a delle persone a cui sono rimasto sempre legato. Tornare qui è motivo di forte emozione e siamo subito pronti a ripartire da dove ci eravamo lasciati”.

Sulla Roma: “C’è tanta voglia di iniziare, tanta motivazione nel fare il massimo. Ho trovato un ambiente estremamente sensibile a ciò che riguarda il calcio giovanile. Colgo l’occasione per ringraziare la famiglia Friedkin. La ringrazio per avermi riportato, con il direttore Massara e tutta la direzione sportiva: Alberto De Rossi, Federico Balzaretti, Simone Ricchi. Con loro mi sono interfacciato in questi giorni e sono stati il motivo del ritorno. Sono grato alla proprietà per aver visto in me la figura giusta per migliorare questi ragazzi e portarli nella prima squadra. Questa è la nostra prima missione”.

Sul Milan: “Ringrazio il Milan e il direttore Vergine per avermi dato la possibilità di guardarmi altrove. Lì sono stato bene: è una società che mi ha migliorato, lascio un gruppo di lavoro in cui sono stato molto bene. Poi ho sentito la necessità di guardarmi intorno per accettare nuove sfide. Inizialmente la mia priorità era quella di tornare nel calcio dei grandi: ho avuto offerte da società di Serie C. Ma la chiamata della Roma ha un fascino particolare ed è stato per me un motivo che mi ha spinto a scegliere velocemente”.

Il gruppo giallorosso e lo staff

Sul gruppo: “Ho sposato un’idea che condivido: quella dello sviluppo dei nostri talenti. Perché la Roma ha grandi potenzialità a livello giovanile, devono arrivare al calcio che conta. Tutto ciò che mi è stato prospettato a livello di idee su come far crescere i giovani trova il mio consenso. Dovremo essere bravi a lavorare su questi ragazzi. Il gruppo dei 2006, 2007 e 2008 sono gruppi che già conoscevo. Sono ricchi di talento. L’anno scorso hanno fatto una stagione straordinaria, fermandosi in semifinale: ciò non toglie quello che hanno fatto in regular season, perché hanno chiuso al primo posto. Ma al di là del risultato, l’anno è stato estremamente positivo. Ritroverò molti di loro e sono consapevole della possibilità di alzare il loro livello, per conciliare la crescita con i risultati. I risultati devono essere uno strumento che ci fa capire che il lavoro svolto è nella direzione giusta”.

Sullo staff: “È uno dei motivi del mio ritorno, uno staff che avevo conosciuto già tre anni fa, quando venni qui per la prima volta. Sono professionisti esemplari ed estremamente preparati: è stato un motivo in più, so che possiamo partire in maniera spedita e incidere velocemente sui ragazzi. Credo che nel calcio moderno per incidere e migliorare i ragazzi serva la coesione e la sinergia di un intero staff”.

Gli obiettivi della Roma di Guidi

Sulla finale persa due stagioni fa: “Sì, è stato un mio cruccio e quello di tanti di quei ragazzi. Sarebbe stata la chiusura di un cerchio. Avevamo vinto Coppa Italia e Supercoppa. Riportare a Trigoria anche lo Scudetto sarebbe stato straordinario. Sarebbe stata la chiusura di un cerchio per quei ragazzi: tanti di loro ora li vediamo nella nostra prima squadra o in giro per l’Italia. Questa è l’emozione più grande, il nostro compito è quello. Chiaramente è rimasta in me quella voglia di cercare di arrivare a quel raggiungimento del traguardo. Sarebbe il coronamento di tutto”.

Sul raduno: “La passione ci spinge a volere respirare il profumo dell’erba, a tornare a interagire coi ragazzi e preparare le sedute. Questa è la bellezza del nostro mestiere. Cercherò di farlo come ho sempre fatto. Mi sento anche di promettere che cercherò di migliorarmi: il passato è il passato, ora si pensa al presente e al futuro”.

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