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Primavera 1, la top 11 del 2025: brillano i bomber, in difesa tanti leader

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Gabbiani Cremonese

Primavera 1, tiriamo le somme per il 2025

Un’altra annata intensa nel Primavera 1 è pronta a far passare i titoli di coda. Molte le sliding door, i momenti di tensione, e soprattutto tanti volti nuovi pronti a scrivere il proprio nome nel grande libro dei protagonisti della stagione. È dunque tempo di bilanci, con la Top 11 dell’anno solare nel massimo campionato giovanile.

Top 11, nuovi leader e certezze assolute

Un cocktail letale, i cui ingredienti principali sono l’incoscienza e l’entusiasmo dei nuovi protagonisti, mischiati alla leadership di chi si era già imposto in passato. Scopriamo dunque gli undici nomi che hanno segnato il 2025 nel Primavera 1.

Portiere

Alessandro Calligaris (Inter)

Manifesta superiorità rispetto alla concorrenza. A difendere i pali di questo speciale undici c’è il prodotto del vivaio nerazzurro. Impossibile non mettere l’accento su un 24/25 impressionante, con il dato dei 13 clean sheet in 29 presenze in tutte le competizioni a rafforzare la sua candidatura. In sostanza, siamo sul 44% nel rapporto tra match giocati e incontri in cui ha tenuto la porta inviolata. Insomma, Calligaris ha messo i guantoni su una fetta importante dello Scudetto targato Zanchetta.

Difensori

Bernardo Conde (Parma)

L’aumento di rango all’interno delle gerarchie della squadra, gli ha portato nuove consapevolezze. Leader carismatico, ha traghettato con la fascia al braccio il Parma ad una storica promozione in Primavera 1, dove ha alzato ulteriormente i giri del motore trovando una prima parte di stagione da dominatore. Granitico, inscalfibile nel confronto fisico, il francese ha anche una consapevolezza diversa negli uno contro uno e nel lasciarsi campo alle spalle. In più, nelle 32 partite disputate nel 2025, ha messo a referto 6 gol e 1 assist: numeri impressionanti per un difensore. E le varie convocazioni in prima squadra sono l’ennesima riprova di come i riflettori si siano accesi su questo talento cristallino.

Mohamed Seck (Roma)

Un altro marcatore puro, che abbina potenza e presenza fisica ad un bagaglio di conoscenze calcistiche molto ampio. Al suo terzo anno in Primavera 1, Seck ha alimentato la sua figura da ministro di quella che, numeri alla mano, è la miglior difesa del campionato nel 25/26. Se i giallorossi subiscono solo 14 gol nelle prime 17, con una media di 0,82 per partita, il merito è anche di una cerniera difensiva che vede nel senegalese il proprio comandante.

Luca Nesi (Bologna)

Duttilità e quell’indole da stakanovista che lo rende perfino fuori contesto nel calcio di oggi. Sulle corsie o al centro, Nesi è un tassello fondamentale nel mosaico difensivo del Bologna. Letture, intelligenza e conoscenza dei vari momenti della partita. Caratteristiche che, unite alla resistenza impressionante di un giocatore che ha disputato il 92% dei minuti disponibili, restituiscono alla perfezione lo spessore della sua annata. Nota a margine: i felsinei sono la seconda miglior difesa nel 25/26, con 15 reti subìte.

Centrocampisti

Emanuele Lulli (Roma)

Dopo il periodo di apprendistato nel 24/25, Lulli ha concretizzato il passaggio di consegne sulla fascia sinistra della Roma, ereditando la corsia da Christian Cama e non accusando per nulla il confronto. Progressione, proiezioni offensive e capacità di essere decisivo nell’ultimo terzo di campo. Tradotto in poche parole: 2 gol e 5 assist in 1030 minuti, spalmati in 16 presenze stagionali. Un’incisività fuori scala per un terzino, che siede al secondo posto nella classifica degli assistmen nel 25/26.

Borna Knezovic (Sassuolo)

Stagione da accentratore assoluto, quella di Knezovic nel suo ultimo anno in Primavera 1. Al di là della statistica, che accompagna il ragionamento sulla sua spaventosa incisività: 16 gol nel 24/25 in Campionato, quarto miglior marcatore della scorsa edizione del torneo. Il numero infatti, traduce una grandissima efficacia offensiva, con un arsenale infinito di giocate: range di tiro molto ampio, capacità di sentire la porta, rifinitura (7 assist in stagione) e naturalezza nel recitare un ruolo da protagonista e da fine ultimo delle azioni del Sassuolo. Un fluidificante offensivo letale, grazie al suo modo unico di interpretare le funzioni del fantasista.

Filippo Bertaccini (Cesena)

In Primavera 2 aveva lanciato i primi impulsi, ma l’impatto con il Primavera 1 è stato ancor più detonante. In 4 mesi, ha eguagliato la produzione offensiva del 24/25, con 6 gol è anche il capocannoniere del Cesena (trono che occupa in coabitazione con Tosku, Rossetti e Galvagno). E restringendo il campo al solo anno solare 2025, siamo a 10 centri 4 assist. Bottino in totale contrasto con la posizione che occupa in campo: sarebbe un mediano, ma le doti da incursore lo arricchiscono e gli danno più armi nei 90 minuti. In sostanza, siamo davanti ad una delle soprese più grandi in questa prima porzione di stagione 25/26.

Federico Coletta (Roma)

Un altro numero 10, con caratteristiche da fantasista e la prolificità dei bomber consumati. Coletta ha dominato il Primavera 1 nel 24/25, timbrando 14 volte in 35 presenze e saltando soltanto 3 partite in tutta l’annata in campionato. È vero, qualche neo sporca leggermente la sua stagione: non è salito in cattedra ai playoff e nel 2025 ha leggermente rallentato nel rapporto con i pali (5 gol in 20 uscite). Eppure, rimane uno dei maggiori esponenti del talento nostrano, e con la scelta forte di andare al Benfica a 18 anni, potrebbe aver pescato un jolly importante…

Richi Agbonifo (Verona)

Esuberanza fisica, dominio negli uno contro uno e un mismatch a livello atletico con (quasi) tutti nel Primavera 1. L’esterno ex Verona ha trovato con gli scaligeri la dimensione perfetta per sprigionare il suo talento. Nel 24/25 sforna una stagione devastante, da 13 gol 11 assist: è il decimo miglior marcatore e soprattutto il miglior assistman del torneo. E il passaggio in estate all’Inter U23 gli regala una dimensione diversa, in cui provare ad alimentare l’ascesa verso la Serie A entrando comunque nel mondo dei professionisti.

Attaccanti

Riccardo Braschi (Fiorentina)

Al terzo anno in Primavera, è arrivato il sigillo di garanzia: questo ragazzo ha talento da vendere. Gol più simili a quadri d’autore, prepotenza fisica e tecnica, ma soprattutto un modo di riempire l’area unico. Nel 2025 ha centrato il bersaglio 15 volte in 34 presenze, aggiungendo a bilancio anche 2 assist. E dopo la 17a giornata della stagione 25/26, è ancora il top scorer del Primavera 1 con 10 timbri. A proposito di giocatori che sarebbero pronti per il salto in prima squadra…

Giacomo Gabbiani (Cremonese)

“Non piangere perché è finita, sorridi perché è successo”. L’avvento di Gabbiani in Primavera 1 è durato lo spazio di un mattino, ma è stato una ventata d’aria fresca e un manifesto di tutto ciò che non va nel sistema calcistico italiano. Andiamo per gradi: nel 24/25 il prodotto della Cremonese ha messo in ginocchio tutte le difese del torneo. 28 gol, 9 assist, un killer instinct come non si vedeva da queste parti da anni e una capacità di sentire i momenti della partita fuori scala. Dopo una stagione del genere, avrà assaggiato la Serie A. Nulla di più distante dalla realtà: solo 8 minuti in Serie B e, a fine anno, il prestito alla Giana Erminio in Serie C. Il 19enne diventa quindi involontariamente il simbolo della nostra mancanza di coraggio nell’investire sul talento, anche il più palese e cristallino.

Luca Ottaviano

 

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