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Primavera 1, quanti cambi in panchina: cosa porteranno i nuovi allenatori

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Guidi Roma

Primavera 1, continuità o rottura? Cosa portano i cambi in panchina

L’estate incandescente che stiamo cominciando a lasciare alle spalle, ci ha regalato temperature altissime anche nel contesto del Primavera 1. Tra ricambi generazionali necessari, rotture più o meno improvvise e ritorni abbastanza inattesi, perfino il mercato degli allenatori ha contribuito a smuovere le acque in vista della prossima stagione. In particolare, è interessante analizzare il tema dei cambi in panchina da parte delle big del campionato: è un rischio calcolato, il decorso naturale delle cose o addirittura un’opportunità per resettare e aprire un nuovo capitolo?

Nuove guide tecniche: sono le big a stravolgere maggiormente

Partiamo con il dato nudo e crudo: Roma, Milan, Inter e Juventus si presentano ai blocchi di partenza con un cambio nella guida tecnica. Esattamente, i 4/6 delle partecipanti ai playoff 24/25 del Primavera 1, hanno optato per la chiusura di un progetto e il principio di qualcosa di diverso. Questo ci racconta essenzialmente due cose: che le variazioni sul tema appartengono anche ai piani alti, dove le ambizioni sono per certi versi differenti; in più, che il cambiamento fa parte di ogni processo di crescita e non necessariamente manifesta delle difficoltà evidenti. Abbiamo infatti quattro contesti divergenti: i giallorossi, riavvolgono il nastro affidandosi nuovamente a Federico Guidi, che lascia appunto la panchina dei rossoneri, che puntano su un esordiente in Primavera come Giovanni Renna.

Abbiamo anche una Juventus alla ricerca di un cambio di passo dopo qualche annata sbiadita, che per farlo si affida a Simone Padoin (vice di Magnanelli nel 24/25, nonché fine conoscitore dell’ecosistema bianconero). Infine, ci sono i campioni in carica: i nerazzurri, consapevoli della necessità di un ricambio generazionale nell’organico, dicono addio anche a Zanchetta e accompagnano questa scelta con il nome di Benny Carbone al timone della propria Under 20. Insomma, quattro situazioni soltanto in superficie simili, che differiscono però per molte dinamiche.

Cosa rappresentano questi cambi in panchina

Per la Roma, il ritorno di Guidi non è identificabile come una semplice ammissione di colpe: il percorso di Falsini è stato perfetto fino ai playoff, dove però aveva steccato anche l’attuale tecnico. L’obiettivo dunque potrebbe essere quello di traghettare un gruppo nuovo, con fondamenta più strutturate, e di affidarsi ad una personalità che ha già dimostrato di poter appartenere a quei livelli. Con lo scudetto che si staglia ovviamente sullo sfondo.

Milan e Juventus invece optano per la soluzione interna: cultura costruita tramite l’esperienza, il contatto e le interazioni con quei ragazzi che faranno parte anche del futuro dell’Under 20. Renna ha guidato l’Under 17 del “diavolo” in finale di campionato, mentre Padoin è stato secondo di Magnanelli nella passata annata, un apprendistato con esperienza diretta in cui ha potuto toccare con mano cosa voglia dire allenare un gruppo come la Primavera bianconera.

Concludiamo con l’ultima casistica: Benny Carbone ha una duplice natura. Si può considerare una scelta di continuità, visto che fino al 28 giugno scorso il 53enne guidava l’Under 18 nerazzurra. Eppure, non è solo questo: si tratta infatti di una soluzione che può dare serenità ad un ambiente che dovrà sperimentare i postumi di una grande vittoria, con tutte le controindicazioni del caso. In più, il calabrese si affiderà presumibilmente anche a qualche talento che ha già allenato in passato, vista la grande mole di talenti che dall’Under 20 sono stati dirottati nella neonata Under 23.

Non solo i piani alti: gli altri volti nuovi del campionato

La Lazio chiude ufficialmente il mandato di Sanderra: in Primavera arriva Francesco Punzi, promosso dall’Under 18 con cui l’anno scorso ha raccolto un sesto posto e un’uscita al primo turno dei playoff. La vittoria della Coppa Italia, poi la promozione in prima squadra: per colmare il vuoto lasciato da Fabio Pisacane, il Cagliari opta per Francesco Pisano, ultimo con l’U18 dei rossoblù nella passata stagione. Smaltito il terrore da retrocessione, evitata solo tramite i playout, il Bologna si affida a Stefano Morrone: ex tecnico della Ternana U18, è reduce da un ottimo quarto posto in Primavera 2, con uscita ai quarti di finale nei playoff (e solo ai calci di rigore contro l’Entella).

Simone Schipa è invece una dichiarazione di intenti per il Lecce: salentino D.O.C, il classe 1970 ha allenato ogni grado delle giovanili giallorosse, dall’Under 16 all’Under 18, prima di approdare in Primavera ereditando la panchina da Scurto. Collaboratore tecnico in prima squadra nell’annata scorsa, Giancarlo Marini si tuffa nella sua prima avventura da guida tecnica nelle giovanili, dopo la promozione in Primavera 1 raccolta da Emanuele Pesoli.

Luca Ottaviano

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