Primavera 1
Torna in campo il Primavera 1: cinque partite da tenere d’occhio nella dodicesima giornata
Primavera 1, si torna in campo dopo la sosta
Dopo 13 giorni di digiuno dai campi, il Primavera 1 si rimette in moto con la dodicesima. Sarà interessante analizzare il ritorno di tante squadre, con un calendario che intreccia la serratissima lotta al vertice con quella per non retrocedere. Vediamo insieme quali sono i 5 match clou, da non perdere se si vogliono raccogliere tutte le potenziali chiavi di lettura dietro un momento decisivo, dove qualsiasi passo falso può costare tanto in termini di classifica.
Primavera 1, assalto alla diligenza e una zona retrocessione… trafficata
Si sta per concludere il primo terzo di campionato, ma i rapporti di forza nel Campionato sono ancora indecifrabili. Tra realtà imbottigliate nel traffico della zona retrocessione, a squadre che insospettabilmente si travestono da “big”. Nel mezzo, tanta tradizione in una delle tappe più importanti di un rollercoaster di emozioni che risponde al nome di “12a giornata“.
Napoli-Frosinone, vietato sbagliare
Con il fiato sul collo delle principali competitor, e soprattutto con la consapevolezza che il pareggio farebbe un favore alle inseguitrici. Napoli e Frosinone si giocano una posta in palio altissima nell’antipasto del sabato di Primavera. Un anticipo ad alta tensione per le potenziali conseguenze su una classifica che si regge sui equilibri molto precari. Partenopei sospinti dal vento di un doppio colpaccio con Juventus e Atalanta, ma contro i precedenti nel confronto diretto, che parlano di 4 sconfitte e 2 pareggi nelle ultime 6 gare con i ciociari. Dall’altra parte invece, i gialloblù hanno dimenticato il gusto della vittoria, che non arriva addirittura dal 24 agosto: nell’autunno da incubo dei laziali, 6 K.O. e 3 pareggi. Insomma, due momenti differenti ma la stessa urgenza di fare punti. Perché uno scivolone questo sabato significherebbe compromettere ulteriormente la via per la salvezza.
Juventus-Roma, big match nelle sofferenze
È una partita che storicamente si gioca sui dettagli, e che soprattutto è abituata ad incidere sull’economia di un’intera stagione. Quella che andrà in scena questo sabato alle 15:00 non fa eccezione, nonostante si giochi per obiettivi diversi. I bianconeri ospitano una Roma ferita, che dovrà dimostrare di aver smaltito le scorie del pareggio al fotofinish contro l’Inter, che ha costretto i giallorossi ad abdicare al trono del Primavera 1. Dall’altra parte invece, aver sbancato Milanello ha contribuito a smuovere le acque di una classifica insolitamente torbida e con pochi sussulti da Juventus. Eppure, il fascino di portarsi a casa un match di Gran Gala, ottenendo il secondo successo consecutivo contro una big del campionato, è la benzina che alimenta il motore dei ragazzi di Padoin. Sulla Roma invece, qualora non bastasse la motivazione di riprendersi il primato (aspettando la Fiorentina), potrebbe influire il desiderio di affondare in prima persona i tentativi di risalita di quella che a tutti gli effetti rimane una competitor per il premio finale.
Cesena-Atalanta, un duello per capire chi può insinuarsi nella Gran Tavola
Chi potrà recitare il ruolo di “outsider” principale all’interno delle prime sei della classifica? Tutto dovrebbe passare da Cesena-Atalanta. Quinta e sesta forza del campionato, accomunate però dagli stessi punti e da alcune problematiche simili. Se per gli ospiti c’è da riscattare la prima sconfitta, arrivata prima della sosta, anche il rendimento degli emiliani è piuttosto singhiozzato nelle ultime uscite. Due cadute rovinose, specialmente nelle dimensioni (7-1 contro il Milan) e in rapporto alle avversarie (i rossoneri vogliono aggredire i playoff, mentre il Parma ha operato il sorpasso grazie al 2-1 della scorsa giornata). Allo stesso modo però, la “pareggite acuta” della Dea è un problema ancora irrisolto, che ha trasformato la striscia di imbattibilità di 11 partite consecutive in qualcosa che non ha prodotto quello strappo sostanzioso che ci si aspettava in termini di classifica.
Fiorentina-Milan, difendere il primato o… invertire una tendenza spaventosa
Partiamo da un tema particolarmente interessante: la Fiorentina ha dominato il confronto diretto con il Milan nell’epoca moderna del Primavera 1. Gli ultimi 10 incontri, mostrano una tendenza a forti tinte viola: 8 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta, arrivata però fatalmente al “Viola Park” il 28 ottobre 2024. Rossoneri dunque aggrappati a questo flebile barlume di speranza fornito dalla scaramanzia. Il campo però, almeno finora, ha creato una forbice molto ampia in termini di rendimento e prestazioni tra la prima della classe e la nona. Valori rispecchiati fedelmente dagli 8 punti di distanza. I ragazzi di Galloppa inoltre, saranno alimentati dal desiderio di voler allungare sulle inseguitrici, tentando il primo strappo consistente in testa. Match comunque insidioso per i toscani, che aprono un mini-ciclo di partite scomode che continuerà con la trasferta di Sassuolo. Un paio di “gran premi della montagna” per testare la propria resilienza al comando del gruppo.
Genoa-Sassuolo, la classe media al potere?
Oramai è certificato dal verdetto del campo: Genoa e Sassuolo hanno abbandonato l’etichetta di “medio-borghesi”, trasformandosi in nobili del campionato. I neroverdi per tradizione nel passato recente, i rossoblù grazie ad una fiammata impressionante e inaspettata in questo primo terzo di stagione. 22 i punti dei liguri, a due passi dalla vetta abbandonata lo scorso 26 ottobre dopo il pareggio interno con il Lecce. Dall’altra parte, emiliani a distanza di sicurezza ma soltanto a -3 dalla zona playoff. Motivazioni, alimentate da ottimi interpreti offensivi: è duello aperto tra Marco Romano e Gabriele Negri, due tra gli esterni più decisivi del campionato con 4 timbri a testa. Ma è anche scontro a distanza tra Joi Nuredini e Gabriel Kulla: killer instinct puro nel primo caso (4 centri in 7 gare, media di 1 ogni 111 minuti), rifinitura e senso della giocata nel secondo (3 gol e 4 assist in 11 presenze).
Luca Ottaviano
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