Lecce-Parma, le pagelle dei ducali: Plicco e Ciardi dominanti, difesa horror nel finale

Le pagelle del Parma dopo la partita con il Lecce

Due rossi, cinque gol, un rollercoaster di emozioni e una partita che definire folle sarebbe alquanto riduttivo. Continui ribaltamenti: prima il Lecce a mettere la freccia del sorpasso, poi rimonta Parma; infine blackout sistemico dei ducali negli ultimi venti minuti, coi salentini che risalgono la corrente e strappano tre punti di un’importanza capitale. Di seguito le pagelle del Parma di MondoPrimavera.com.

Le pagelle

Astaldi 5,5: mette il mantello da Superman al 26′, calando una doppia parata impressionante sulla rovesciata di Onyemachi e sul tap-in di Esteban. Con una sua indecisione però, innesca una folle reazione a catena che

Mena 5,5: sfruttando la progressione bruciante che ha a disposizione, si propone come opzione credibile per alimentare la proposta offensiva. Nel finale, Esteban muove le corde del suo nervosismo e il 2 cade nella trappola, lasciando i suoi in 10.

Pajsar 5: rivedibile nel posizionamento in area quando il Lecce la sblocca. In generale, vive mezz’ora di sofferenza dove non riesce a contenere le fiammate in profondità di Esteban.

Drobnic 5: partecipa attivamente al vuoto comunicativo che concede al Lecce tre chance clamorose in area. Nel finale perde consistenza, spazzato via dalle folate offensivo di Esteban e compagni.

Castaldo 5,5: una sbavatura gigantesca, vanifica quanto di buono prodotto nei primi 75 minuti di gara. Si disinteressa degli sviluppi dell’azione al 78′, spalancando il campo all’inserimento di Onyemachi. Dal 79′ Avramescu S.V. 

Tigani 5,5: al Parma mancano filtro e geometrie, e specialmente nel finale non sono dettagli di poco conto. Secondo tempo in evidente flessione sul piano atletico.

Konaté 5,5: qualche chiusura interessante, distribuita in maniera neanche troppo omogenea in 90 minuti disfunzionali.

Ciardi 7: fattore offensivo nel primo tempo complicato del Parma, con le sue accelerazioni depista i radar e crea i presupposti per far male. In uno dei suoi assoli di energia e talento, sterza sul destro e sfiora un gol che sarebbe stato un capolavoro. L’arbitro gli annulla anche una rete al tramonto della prima frazione, ma il 19 si riprende tutto con gli interessi depositando in porta la rete del sorpasso. Dal 62′ Nwajei 5,5: ingresso timido e poco partecipativo. Non riesce ad associarsi coi compagni e finisce per relegarsi ai margini della partita. Il ruolo da pivot non lo aiuta.

Plicco 7: dopo aver cestinato il mano a mano con Penev, esce dall’orbita del match accusando il colpo a livello mentale. Nei primi 45 minuti non è fluido nella ricerca delle giocate e nelle scelte. L’intervallo ci riconsegna un giocatore completamente diverso, che alla prima chance della ripresa fulmina Penev. Da lì in poi, è una furia tecnica, in totale fiducia e con la sesta marcia ingranata. Devastante al 54′, quando salta Pacìa e offre un cioccolatino solo da scartare a Ciardi.

Cardinali 6,5: una spina nel fianco per la difesa del Lecce, con le sue fiammate dà sprazzi di colore ad un attacco che all’inizio sembrava sbiadito. Una progressione dell’11 manda in tilt il sistema difensivo dei salentini, provocando una frattura nella quale si inserisce Plicco per trovare l’1-1.

Semedo 5,5: quasi casualmente, gli capita sul destro il pallone del pareggio, ma davanti a sé si staglia il muro eretto da Pehlivanov. Si replica nella ripresa, ma l’epilogo è lo stesso ed è lo specchio fedele di una prestazione scarabocchiata, alla continua ricerca di spazi e libertà di manovra nella morsa dei difensori del Lecce. Dal 69′ Marchesi 5,5: entra per allentare la tensione nei confronti di una retroguardia sempre più coinvolta, ma finisce per partecipare al disastroso finale non riuscendo mai a connettersi con la partita.

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