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Seck: “La Roma è come una famiglia. Entrare all’Olimpico fa tremare le gambe”

Mohamed Seck si è raccontato a 360°: il difensore della Primavera della Roma ha parlato dell’amore per i giallorossi e delle sue origini.

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Mohamed Seck

Mohamed Seck a 360°: conosciamo da vicino il difensore della Roma

Dopo aver dominato la fase regolare del campionato, chiudendo al primo posto in classifica, la Roma ha visto svanire il sogno Scudetto nei playoff. Nonostante la delusione per il titolo mancato, sono tanti i giovani giallorossi che sono cresciuti molto nel corso della stagione e che potrebbero affacciarsi in prima squadra in estate. Tra questi c’è Mohamed Seck, difensore centrale classe 2006, protagonista della rubrica “Dreaming Roma” sui canali ufficiali del club capitolino. Di seguito le parti salienti delle sue dichiarazioni.

Mohamed Seck (esultanza Roma)

Mohamed Seck (esultanza Roma)

Seck si racconta: il legame col Senegal e l’amore per la Roma

Le origini: “Mi hanno chiamato Momo fin dall’inizio della mia carriera, perché Mohamed per il mister era troppo lungo. Sono nato e cresciuto qua, ho madre e padre senegalesi. Mi sento metà e metà, ma se devo scegliere mi sento più senegalese, anche per i miei genitori. Ma non riesco ad andare spesso in Senegal come anni fa, quando ero più libero.

Sul Senegal: “Crescere là è completamente diverso da farlo qua, là anche se non hai le cose che hai in Italia ti diverti con poco, ha tutto un valore. Mentre in Italia sono cresciuto benissimo, anche grazie ai miei genitori. Quando vai lì hai la testa tra le nuvole diciamo, perché comunque ti diverti e ti svaghi, stai senza pensieri. Vedi i ragazzini che giocano sulla strada ed è bellissimo. Sono cose che in Italia non vedi, cose belle da vivere”.

Sulla Roma: “Dopo Milan e Pro Vercelli mi sono trasferito alla Roma. Quando è arrivata la proposta non ho esitato a dire di sì. Il settore giovanile è uno dei migliori, ero soddisfatto e i miei non ci credevano. Tutta la mia famiglia mi è vicina ed è orgogliosa di me. E Roma è bellissima, devi viverla. Quando entri all’Olimpico ti tremano le gambe. La Roma è come una famiglia e mi sento a casa, il club dà tutto sia fuori che dentro al campo”.

Sul ruolo e gli idoli: “Mi definisco cattivo, in campo. Non ho paura di fare il difensore, c’è molto rischio, ma gioco col cervello. Dove posso migliorare? Sulla velocità, sui primi passi sono ancora un po’ lento, ma c’è sempre da migliorare in qualunque cosa. E cerco di imparare da Hummels, Ndicka e Mancini”.

Il video con l’intervista a Mohamed Seck

 

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