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Milan, Torriani: “Che emozione l’esordio in Champions! Serie C formativa…”

Dall’esordio in Champions League alla Serie C, il giovane portiere Lorenzo Torriani ha parlato al canale tematico del Milan.

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Lorenzo Torriani

Lorenzo Torriani, fin dalla scorsa estate, è stato uno dei giovani elementi aggregati in prima squadra. Sia con Fonseca che da gennaio con Conceicao, il giovane portiere classe 2005 è sempre stato tra i convocati tra i grandi riuscendo anche a staccare due presenze, una in Coppa Italia contro il Sassuolo e la seconda, in Champions League al posto di Maignan. A MilanTv, il portiere ha ripercorso questi momenti.

Esordio in Champions League e Milan Futuro, parla Lorenzo Torriani

A MilanTv, ha parlato il giovane portiere Lorenzo Torriani. Questi alcuni passaggi della sua intervista, raccolti dal MilanNews.it

“Il momento della svolta è stato il ritiro qua a Milanello, nei primi allenamenti ho cercato di mettermi in mostra con il mister Fonseca che poi mi ha dato una gran fiducia, cosa che non è semplice”.

Sull’esordio in Champions League: “Molte emozioni, anche perché si vedeva dal primo tempo che Mike non stava bene e io continuavo a riscaldarmi. Mi dicevo che tanto non sarei entrato, poi mi sono girato in panchina e c’ero solo io perché Marco era infortunato e allora mi son detto: “Cavolo, devo entrare io?!”. In Champions contro il Liverpool: poi è successo. Mi ricordo l’ovazione di San Siro al mio esordio, è stato veramente da pelle d’oca: poi San Siro quando urla, lo senti, lo senti”.

Sulle seconde squadre in Serie C: “Molti la sottovalutano un po’ ma soprattutto per noi giovani è molto costruttiva: giochi contro gente che ha molta esperienza in vari campionati e per un giovane non è facile. È un calcio diverso, più cattivo e meno tecnico. Milan Futuro? Penso che sia fondamentale: non è la Primavera ma non è neanche la Prima Squadra. Ti da tanta esperienza e come ho detto prima è un altro calcio”.

Sulla possibilità di allenarsi con Maignan: “Stare con Mike è come avere un mister che si allena insieme a te. Ti spiega determinate cose, a livello sia extra-campo che a livello di campo, che sono molto importanti per uno che è abituato a stare a questi livelli. Ancora oggi mi sta insegnando molto e mi ha dato molti consigli. Il portiere è quasi un ruolo a parte ed è molto solo rispetto alla squadra. Tra noi colleghi è molto importante questo tipo di unione. Ho sempre avuto un gran rapporto sia con Noah Raveyre e Lapo Nava, che è stato uno dei primi in tournée dopo i rigori contro il Barcellona a venirmi incontro e farmi i complimenti: penso sia bella questa cosa, che non ci sia una competizione ma c’è amicizia, quasi fratellanza”

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