Seguici su

JuventusYouth League

Juventus, Padoin: “Atteggiamento e motivazioni da migliorare. Dipende tutto dalla testa”

Simone Padoin, allenatore della Primavera della Juventus, ha parlato dopo la sconfitta interna in Youth League contro il Borussia Dortmund.

Pubblicato

il

Simone Padoin

Juventus ko alla prima in Youth League

La Juventus ha perso 2-3 in casa contro il Borussia Dortmund all’esordio in Youth League, nonostante un tentativo di rimonta nella ripresa. I tedeschi sono partiti forte: al 9’ Bassino devia nella propria porta per il gol dell’1-0, mentre al 13’ Inacio raddoppia con un filtrante ai danni di Bamballi. Al 35’ Kegni sigla il terzo per il Dortmund con un tiro preciso da posizione favorevole.

Nel secondo tempo la Juventus cambia marcia: al 57’ Pugno accorcia le distanze con un colpo di testa su assist di Elimoghale, e al 61’ Crapisto porta Juventus sul 2-3. Nonostante diverse occasioni e una grande traversa colpita da Merola, i bianconeri non riescono a trovare il pari. Il Dortmund resiste, compatto, e controlla la pressione finale juventina.

Al termine della partita, segnata da un debutto amaro con una sconfitta interna, il tecnico Simone Padoin ha parlato ai canali ufficiali della Juventus. Di seguito le parole dell’allenatore della Primavera bianconera.

Le parole di Padoin

Sulla partita: “Il primo tempo è stato complicato dal punto di vista dell’impatto e della personalità. Abbiamo avuto anche un po’ di mancanza di coraggio, anche un po’ nei duelli: ho sottolineato questo all’intervallo, ne ho parlato con i ragazzi e quello che dobbiamo fare è ripartire da questo secondo tempo. Ogni sfida per noi porta degli insegnamenti: quello di oggi è che la tecnica e la tattica contano, ma le motivazioni spesso vanno oltre tutto. Se vuoi determinare un risultato, deve partire tutto da dentro e dallo spirito. Nei primi 45 minuti eravamo piatti, siamo stati bravi poi a trovare motivazioni e a riaprire la sfida, senza però riuscire a terminare la rimonta”.

Secondo tempo in crescita: “A fine primo tempo non ho parlato di tecnica o di tattica: ho parlato di motivazione e di spirito e ho spiegato che, con quell’approccio, non saremmo riusciti ad andare avanti. Se vogliono fare i giocatori da grandi, quello dei primi 45 minuti non è l’atteggiamento giusto: quello supera tutto, la voglia di aggredire e di fare meglio dell’avversario. Avevo dei punti interrogativi relativamente al fatto che fosse la seconda partita in tre giorni, anche sotto l’aspetto fisico: poi in campo si è visto con una ripresa di grande intensità che dipende tutto dalla testa e non dalle gambe”

Continua a leggere le notizie di Mondo Primavera e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *